
Con quasi 300 decessi nei primi quattro mesi del 2025, l’Italia registra un incremento dell’8,6% dei morti sul lavoro rispetto all’anno scorso.
La Toscana, con 16 vittime sul lavoro nei primi quattro mesi dell’anno, rientra nella zona arancione, evidenziando un rischio superiore alla media nazionale. Un dato che deve far riflettere e che pone la regione tra le aree più a rischio d’Italia.
Secondo i dati dell'Osservatorio Sicurezza sul Lavoro Vega, nel primo quadrimestre del 2025 si contano 291 vittime sul lavoro in Italia, 23 in più rispetto allo stesso periodo del 2024 (+8,6%). Particolarmente drammatico l’aumento tra le lavoratrici, con un incremento di quasi il 50% rispetto all’anno precedente.
Più della metà del Paese è classificata in zona rossa o arancione per la sicurezza sul lavoro. In cima alla lista nera dell’insicurezza ci sono Basilicata, Umbria, Trentino-Alto Adige, Valle d’Aosta, Abruzzo, Sicilia e Campania. In zona arancione figurano anche la Toscana, insieme a Puglia, Veneto, Molise, Piemonte e Calabria. A livello nazionale, le regioni con il maggior numero di vittime complessive sono Lombardia, Veneto, Campania e Sicilia.
A fine aprile, i decessi in occasione di lavoro sono stati 211, mentre quelli in itinere 80. I settori più colpiti sono: Costruzioni, Trasporti e Magazzinaggio e Attività Manifatturiere. In lieve calo invece il numero complessivo delle denunce di infortunio (-0,9% rispetto ad aprile 2024).
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