FI contro l'amministrazione: "Perché spendere 150mila euro pe rlocali già in uso?"

Nell’ultima variazione di bilancio, l’amministrazione comunale a guida Giglioli ha deciso di stanziare 150.000 euro per l’acquisto dei locali che ospitano la sede della Fondazione San Miniato Promozione in Piazza del Popolo. Una spesa che appare quanto meno discutibile in un momento in cui il territorio presenta gravi carenze strutturali, edilizie e sociali.

Una somma così importante avrebbe potuto, e dovuto, essere investita in maniera più lungimirante, in particolare nella rigenerazione urbana di immobili oggi in stato di abbandono, alcuni dei quali di rilevante valore sociale per San Miniato.

La nostra proposta: un crowdfunding immobiliare per la comunità

In alternativa a una spesa che si limita all’acquisto di un immobile già funzionante, proponiamo l’attivazione di un progetto innovativo di crowdfunding immobiliare civico: uno strumento che consente di coinvolgere cittadini e investitori privati nel recupero di immobili dismessi, garantendo al tempo stesso trasparenza, ritorno economico e beneficio pubblico.

Questa proposta è perfettamente compatibile con il quadro normativo italiano. In particolare:
• Il D.L. n. 50/2017, convertito con modifiche nella Legge n. 96/2017, ha disciplinato in maniera organica il crowdfunding, includendo anche la possibilità di effettuare operazioni immobiliari attraverso portali autorizzati.
• La CONSOB, con il Regolamento n. 18592/2013 (e successive modifiche), ha stabilito i criteri di trasparenza e tutela per gli investitori nel crowdfunding.
• Il D.Lgs. n. 50/2016 (Codice dei contratti pubblici) consente ai Comuni, nell’ambito di parteneriati pubblico-privati, di attivare strumenti finanziari alternativi per il recupero urbano.

Inoltre, numerosi comuni italiani hanno iniziato a collaborare con piattaforme specializzate per progetti di riqualificazione urbana tramite il coinvolgimento dei cittadini.

Esempi concreti
• Bologna – Ex Cinema Arcobaleno: grazie a un progetto di equity crowdfunding, cittadini e investitori hanno partecipato alla ristrutturazione dello storico cinema, trasformandolo in un centro culturale multifunzionale.
• Milano – Social Housing via Cenni: progetto ibrido tra pubblico e privato, dove una parte dei finanziamenti è stata raccolta tramite crowdfunding immobiliare, permettendo la realizzazione di un complesso abitativo con finalità sociali.
• Torino – CoCity e Bottom-Up! Festival: iniziative dove il recupero di spazi urbani è avvenuto anche grazie a raccolte fondi trasparenti e accessibili, sostenute da fondazioni e cittadini.

Come funzionerebbe a San Miniato

Il Comune potrebbe individuare un edificio storico o strategico da recuperare (oggi in mano a privati), e lanciare, tramite una piattaforma di crowdfunding autorizzata CONSOB, una campagna pubblica di raccolta fondi.
I cittadini potrebbero investire a partire da poche centinaia di euro, ricevendo:
• un interesse pattuito e sicuro, secondo un contratto trasparente;
• la garanzia di riacquisto dell’immobile da parte del Comune al termine del progetto, attraverso un impegno vincolante iscritto a bilancio.

Un’operazione simile creerebbe valore sociale, rafforzerebbe il senso di appartenenza alla comunità e offrirebbe una leva finanziaria alternativa per evitare di gravare sempre sulla fiscalità ordinaria.

Spendere oggi 150.000 euro per locali già funzionanti è una scelta miope, che manca di visione strategica. L’alternativa che proponiamo è concreta, sostenibile e in linea con le migliori pratiche amministrative d’Italia ed Europa.
Il crowdfunding immobiliare civico può essere la chiave per ridare vita a San Miniato, promuovendo un modello di sviluppo partecipato, innovativo e responsabile.

Forza Italia San Miniato

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