Sgombero della parrocchia di Vicofaro, Tomasi: "Decisione presa insieme alla Prefettura"

Don Biancalani

La decisione arriva dopo i rilievi su gravi criticità igienico-sanitarie emerse nei sopralluoghi: concessi 20 giorni per liberare i locali occupati dai migranti nella parrocchia


Il sindaco di Pistoia, Alessandro Tomasi, ha disposto lo sgombero dei locali della parrocchia di Vicofaro di don Biancalani, dove da tempo risiedono numerosi migranti. L’ordinanza prevede un termine di 20 giorni per liberare gli spazi occupati.

Tomasi ha spiegato che la decisione è stata presa al termine di un incontro con la Prefettura, organismo competente per affrontare situazioni di rischio come quella attuale. Nei recenti controlli congiunti effettuati da polizia municipale, Asl e vigili del fuoco sono emerse gravi criticità soprattutto in termini igienico-sanitari. Inoltre, gli screening sanitari proposti dall’Asl sono stati largamente ignorati dagli ospiti.

Dopo aver condiviso il problema con il ministro Piantedosi, il Ministero dell’Interno ha individuato 70 posti disponibili tra le strutture Cas e Sai, ottenuti grazie a uno sforzo straordinario, per offrire un’alternativa più sicura rispetto all’attuale situazione, che mette a rischio soprattutto i migranti accolti.

Il sindaco ha sottolineato che le istituzioni hanno quindi fornito strumenti e condizioni per alleggerire la pressione sulla parrocchia, ma anche in questo caso le soluzioni proposte sono state poco sfruttate. La risoluzione definitiva, secondo Tomasi, dipende dalla collaborazione di tutti gli attori coinvolti, inclusa quella necessaria per attuare lo sgombero deciso con l’ordinanza firmata ieri, frutto di una decisione condivisa al tavolo della Prefettura.

Sulla questione sono anche intervenuti i deputati di Fratelli d’Italia Alessandro Amorese e Francesco Michelotti, vice coordinatore toscano del partito, che hanno dichiarato: “Lo sgombero della parrocchia di Vicofaro, che nel tempo si è trasformata in un esempio negativo dell’accoglienza migranti spesso usata come strumento politico dalla sinistra, dimostra che la legalità può essere ristabilita con atti concreti, non solo con slogan. L’ordinanza firmata dal sindaco Tomasi pone fine a una situazione che ha rappresentato una forma di propaganda a scapito dei più vulnerabili. Il quartiere ha subito episodi di degrado e illegalità, mentre le condizioni igienico-sanitarie per gli ospiti non sono mai state adeguate. Questo episodio rappresenta una violazione dei valori fondamentali dell’integrazione. Il governo Meloni, con il decreto sicurezza, pone la tutela delle comunità come priorità, e Tomasi ha saputo tradurre questo principio in fatti concreti, offrendo un modello di buon governo in una Toscana che su queste tematiche spesso mostra atteggiamenti permissivi”.

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