
“La correttezza è nel rispetto delle regole” dichiara Paolo Giovannini coordinatore provinciale Forza Italia in merito alle polemiche seguite alle affermazioni rese sui social da parte di un consigliere comunale del PD, a commento del referendum recentemente tenutosi. “Il senso di responsabilità non deve mai venire meno, in nessuna circostanza, in qualunque contesto e modalità di esternazione, soprattutto quando ad intervenire è una persona delle Istituzioni” conclude Giovannini.
“La gravità della vicenda non risiede tanto nelle asserite affermazioni, (<fasci ed analfabeti>), rese da un consigliere del PD, in se e per sè considerate”, dichiara Giuseppe Romano, ex consigliere comunale ed attuale addetto ai Dipartimenti di Forza Italia per la provincia di Firenze, “ma nel fatto che le medesime sono soltanto la punta di un iceberg di ben altre dimensioni e consistenza. La frase attribuita al consigliere è un’espressione dal sen fuggita, ma la catalogazione dell’avversario in termini squalificanti, è una caratteristica propria di una intera parte della sinistra che non esita a dare del fascista agli avversari di turno ogni qual volta viene in essere una discussione. Più che punizioni, occorrerebbe una riflessione onesta del PD sul punto. PD,” prosegue Romano, “che non brilla certo in tema di rispetto delle regole. Stupisce che l’ex Sindaco di Certaldo, persona notoriamente di esperienza, sia palesemente incorso nella violazione del silenzio elettorale, proprio in occasione del referendum: tale infatti è l’invito al voto fatto il giorno antecedente le elezioni referendarie. Nel contesto di una norma non chiarissima e soprattutto spesso impunemente disattesa, l’invito al voto può essere considerato <neutro> in occasione di elezioni politiche o amministrative, ma non referendarie. Solo in quest’ultimo caso infatti il quorum è condizione di validità delle elezioni stesse, per cui con l’invito al voto si incide nel merito e sull’esito referendario. Cosa ovviamente non consentita. Il PD a parole per il rispetto delle regole e della Costituzione, dovrebbe censurare questi interventi e non viceversa approvarli”.
Fonte: Ufficio stampa
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