Sindaca di Prato indagata per corruzione, i pm: "Asservita e ricattabile, va arrestata"

Ilaria Bugetti

Un legame “patologico e duraturo”, fatto di scambi di favori e influenze indebite. È questa l’accusa mossa dalla Procura di Firenze nei confronti della sindaca di Prato, Ilaria Bugetti (Pd), e dell’imprenditore Riccardo Matteini Bresci. I magistrati fiorentini, nella richiesta di misure cautelari inviata al gip, sostengono che entrambi debbano essere arrestati con l’accusa di corruzione: domiciliari per Bugetti, custodia in carcere per l’imprenditore.

Secondo i pm, Bugetti sarebbe "ricattabile e asservita" agli interessi di Matteini Bresci, e per questo non garantirebbe l’autonomia e la terzietà richieste a chi ricopre il ruolo di sindaco. Gli inquirenti parlano di una reiterazione sistematica degli illeciti, cominciata già dai tempi in cui Bugetti era consigliera regionale e proseguita fino alla sua recente elezione a sindaca di Prato. Lo schema ipotizzato è quello di un sostegno elettorale da parte dell’industriale, in cambio di interventi politici e amministrativi favorevoli al suo gruppo.

A supporto della tesi accusatoria ci sarebbero anche intercettazioni in cui Matteini definisce Bugetti come un suo “attrezzo”, vantandosi con alcuni interlocutori di poter contare sulla sua presenza “dentro le istituzioni”.

Gli inquirenti ritengono inoltre che il rapporto tra i due risalga a tempi precedenti l’impegno politico della sindaca: Bugetti, infatti, avrebbe lavorato per un’azienda del Gruppo Colle – controllato da Matteini – prima di intraprendere la carriera nelle istituzioni. Un dettaglio, secondo la Procura, che rafforzerebbe la tesi di una subordinazione prolungata nel tempo.

Nella richiesta di arresto si fa riferimento anche al rischio di inquinamento delle prove: secondo la Procura, entrambi gli indagati avrebbero avuto la possibilità di intervenire per alterare lo stato degli elementi a disposizione dell’autorità giudiziaria.

Un interrogatorio di garanzia per Ilaria Bugetti e Riccardo Matteini Bresci è stato fissato per il 19 giugno.

Va ricordato che, al momento, si tratta di accuse ancora tutte da verificare e che entrambi gli indagati restano presunti innocenti fino a un’eventuale sentenza definitiva.

I commenti

“Conosco Ilaria come amministratrice seria e donna profondamente legata alla sua comunità. Nel pieno rispetto del lavoro dei magistrati, sono certa che saprà chiarire le vicende oggi oggetto di indagine" afferma in una nota la presidente di Anci Toscana Susanna Cenni.

"Abbiamo il dovere di ribadire dubbi e domande che già un anno fa avevamo fatto sul rapporto di lavoro di Ilaria Bugetti con un'azienda legata al Gruppo Colle dell'imprenditore Riccardo Bresci Matteini. Allora non ricevemmo risposte e fummo accusati testualmente, durante la corsa elettorale di Bugetti a sindaco di Prato, di 'non avere altri argomenti se non il fango' contro di lei".
Lo scrive, in una nota, il deputato pratese di FdI, Chiara La Porta.
"Si apprende con certezza che il rapporto di lavoro di Ilaria Bugetti in un'impresa legata all'imprenditore è stato continuativo dal 2016 al 2024 - continua La Porta -. Un rapporto di lavoro, del quale ad oggi è ancora da appurare la natura, anche sul fronte contributivo, che non compare in ben tre curricula depositati dalla sindaca nel 2015 e nel 2020 per le elezioni Regionali e nel 2024, per la candidatura a sindaco di Prato e per il quale dichiarava di ricevere uno stipendio mensile".
"Quel lavoro non risulta mai indicato, pur non essendo Bugetti in aspettativa, che si affretterà invece a chiedere solo dopo i solleciti di FdI al presidente del Consiglio Regionale Antonio Mazzeo nel giugno 2024 - ricostruisce La Porta -. Oggi non possiamo che chiederci il perché Bugetti abbia sentito la necessità di non voler inserire mai, lungo l'arco della sua carriera curriculare, quel rapporto di lavoro. Ce lo chiediamo perché ci appare come mancata trasparenza non solo per le istituzioni che Bugetti rappresenta, ma soprattutto nei confronti dei cittadini che dovevano votare, in tre tornate elettorali. Ci chiediamo, in particolare: c'era qualcosa da nascondere?".

"Esiste un sistema Toscana che viene messo in luce solo oggi dalla magistratura, ma da anni lo denunciamo" afferma Erica Mazzetti, deputata pratese di Forza Italia.
"Nulla da eccepire sui finanziamenti, che sono registrati, ma se c'è stato uno scambio di favori va denunciato e stigmatizzato - prosegue -. I cittadini vogliono un'amministrazione che lavori, non ostaggio di veti o ricatti o favori fatti e ricevuti e il binomio tra Pd e parte di imprenditori in Toscana pare palese e consolidato. Su questo il centrodestra deve continuare a fare battaglia e proporre una visione liberale per la nostra regione".
"Sono e resto solidale con Bugetti, lunedì andrò in Comune a trovarla e spero si possa fare una battaglia, insieme anche al suo partito, per una giustizia giusta, il garantismo, l'autonomia della politica, la libertà di pensiero e azione rispetto ad una parte della magistratura, come sempre e solo ha fatto Forza Italia e continuerà a fare".

“Il Movimento 5 Stelle esprime seria preoccupazione per i recenti fatti giudiziari che coinvolgono la sindaca Ilaria Bugetti". Lo dichiara Irene Galletti, Presidente del Gruppo M5S in Consiglio Regionale della Toscana e Coordinatrice regionale del Movimento 5 Stelle.
"Ribadiamo piena fiducia nella magistratura, che deve poter operare con rapidità e autonomia e riteniamo fondamentale che la sindaca garantisca massima collaborazione con gli inquirenti e piena trasparenza nei confronti dei cittadini di Prato. Il M5S manterrà un atteggiamento vigile e responsabile, in vista dell’udienza del 19 giugno, quando la sindaca sarà chiamata a comparire. Nel pieno rispetto del mandato ricevuto dai pratesi, se dovessero emergere elementi incompatibili con il nostro sostegno alla giunta non esiteremo ad agire di conseguenza".

"Le notizie che emergono dall'inchiesta della procura su un presunto sistema corruttivo che coinvolge direttamente il sindaco di Prato Ilaria Bugetti lasciano sgomenti, ma impongono prima di tutto rispetto per il lavoro della magistratura e un profondo senso di responsabilità da parte di tutti. Come Forza Italia, riaffermiamo con fermezza la nostra fiducia nello Stato di diritto e nel principio di presunzione d'innocenza".

Lo affermano Lorenzo Santi e Francesco Cappelli, commissari coordinamento provinciale forza Italia Prato.

"Al tempo stesso, crediamo che, proprio per tutelare le istituzioni, sia doveroso compiere scelte politiche chiare: chi ricopre ruoli apicali dovrebbe valutare la possibilità di sospendersi dall'incarico durante il corso delle indagini, per garantire serenità al dibattito pubblico e trasparenza nell'azione amministrativa".
"Da tempo - aggiungono - Forza Italia osserva con preoccupazione alcune dinamiche che caratterizzano la vita amministrativa della città: una gestione fortemente centralizzata, che tende a chiudersi su se stessa e a rifiutare il confronto con visioni diverse. L'indagine in corso rappresenta un passaggio delicato che impone a tutti una riflessione più ampia. Quando un'amministrazione resta al potere in modo continuativo per molti anni, senza alternanza e senza reale apertura, il rischio è che si sviluppino automatismi, relazioni improprie e meccanismi poco".

"Nessuna utilità sarebbe stata concessa all’imprenditore Riccardo Matteini Bresci dalla sindaca di Prato Ilaria Bugetti in merito alla gestione del sistema di depurazione delle acque reflue di Cantagallo, che coinvolgeva anche lo stabilimento tessile del Gruppo Colle, di cui Matteini è amministratore delegato".
A dichiararlo è l’assessora regionale all’Ambiente Monia Monni (Pd), intervenuta sull’argomento a margine dell’inaugurazione di un nuovo magazzino della Protezione civile a Prato.
"Su smaltimento e depurazione delle acque reflue – ha spiegato Monni – esiste un accordo di programma molto datato tra Regione Toscana, Associazione industriali e Comune di Prato, finalizzato al miglioramento del sistema di depurazione dell’intero distretto tessile. Noi ci siamo sempre mossi all’interno di quell’accordo, nel pieno rispetto delle regole".
Secondo l’assessora, quindi, non ci sarebbe alcun legame diretto o vantaggio concesso a Matteini Bresci da parte della sindaca, oggi indagata per corruzione nell’ambito dell’inchiesta che ha scosso la politica pratese.
"Esprimo la massima vicinanza alla sindaca e amica Ilaria Bugetti. Siamo certi che potrà chiarire ogni aspetto di questa vicenda" ha concluso Monni.

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