
Si apre uno spiraglio, ma forse è qualcosa di più, per fermare l'impatto della legge europea contro la deforestazione, l'European Deforestation-free products Regulation (EUDR) che rischia di avere un effetto pesantissimo sul mondo conciario del Valdarno inferiore e più in generale della conceria italiana. Questa mattina una delegazione composta dai vertici di Unic rappresentati dal presidente Fabrizio Nuti e dal vicepresidente Piero Rosati, dal sindaco di Santa Croce sull'Arno Roberto Giannoni, dal consigliere regionale di Forza Italia Marco Stella, da Raffaella Bonsangue vice segretario regionale del partito, dal segretario provinciale di FI, Lorenzo Paladini, hanno incontrato a Roma il ministro degli esteri Antonio Tajani per affrontare il tema e chiedere di intervenire sul regolamento europea, quanto meno per modificarne la parte che coinvolge il settore conciario, prima che diventi operativa.
La norma, così come è stata scritta, impone la tracciabilità attraverso una geolocalizzazione, dei luoghi in cui sono nati e vissuti i bovini, da cui sono state tratte le pelli importate. Il problema nasce dal momento che molti dei fornitori delle concerie che operano in paesi extra europei, non saranno in grado di fornire tali certificazioni per fine anno, quando è prevista l'entrata in vigore del regolamento antideforestazione dell'Unione. “In questo modo, a dicembre, ma anche dopo - spiega Giannoni con gli altri esponenti di FI - si rischia di andare a paralizzare il mondo conciario, fermando l'approvvigionamento di materia prima anche nel caso che provenga da paesi che non sono a rischio deforestazione”.
“Il ministro Tajani, che ringraziamo per averci ricevuto e ascoltato – continua la delegazione, - ha ascoltato la problematica dell'industria conciaria e si è impegnato a interessarsi della questione in sede europea”.
Un passaggio importante, del momento che a prendersi l'impegno è la seconda carica del governo Meloni.
L'entrata in vigore della normativa europea, così come è stata scritta, mettere in seria difficoltà l'indotto conciario e potrebbe arrivare a causare una flessione della produzione del 95 per cento, con un impatto devastante sul settore in termini occupazionali, si parla di oltre 20 mila addetti e più di 1200 imprese.
“Noi – ha spiegato il sindaco con gli altri rappresentanti del settore conciario e le varie cariche di Forza Italia-, riteniamo che sia importante chiedere alla Commissione di togliere la pelle dal regolamento o, in subordine, almeno di eliminare l'inutile obbligo di geolocalizzazione per prodotti provenienti da Paesi a basso rischio deforestazione, come altri partner europei stanno proponendo”.
Una soluzione che, se da un lato potrebbe lasciare in piedi la normativa antideforestazione, allo stesso tempo potrebbe limitare l'impatto sul mondo conciario della normativa introducendo un criterio oggettivo.
Della questione Forza Italia si era già occupata in passato. Non più tardi alcune settimane fa con un'iniziativa messa in campo dall'europarlamentare Salvatore De Meo, di Forza Italia e appartenente al raggruppamento partito Popolare Europeo, che ha dato l'opportunità ai conciatori di esprimere le loro preoccupazioni a Bruxelles.
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