
Dopo la devastazione, la città risponde in modo solidale. Attivata anche una raccolta fondi per aiutare l’associazione a ripartire
A quasi una settimana da quel tragico giovedì 12 giugno, quando alle quattro del mattino un incendio doloso ha devastato uno dei magazzini dell’associazione Re.So, riducendo in cenere tonnellate di derrate alimentari destinate a famiglie in difficoltà, Marinella Catagni, presidentessa dell’associazione empolese, è intervenuta in diretta su Radio Lady per raccontare gli attimi successivi al rogo e, soprattutto, la commozione per l’inatteso abbraccio collettivo ricevuto dalla comunità.
Guarda l'intervista completa su Radio Lady
L’incendio è stato appiccato a dei bidoni di proprietà dell’associazione, causando una devastazione totale. “Fortunatamente abbiamo due magazzini - spiega Catagni -. Sono contigui, ma strutturalmente separati. L’altro magazzino è rimasto intatto e perfettamente funzionante. Pochi giorni prima avevamo terminato la raccolta alimentare: tutto era già stato impacchettato e preparato per la distribuzione. Mercoledì avevamo sistemato metà dei prodotti in bancali, e giovedì mattina avremmo dovuto completare il lavoro. In quel magazzino c’erano circa 12-13 tonnellate di alimenti: è andato tutto perso”.
Superato lo shock iniziale, i volontari di Re.So si sono subito messi al lavoro per ripulire l’area. “Con questo caldo - racconta Catagni - i prodotti stavano andando a male rapidamente. Su richiesta di Alia ci sono stati forniti i cassoni per lo smaltimento, e una ditta esterna ha provveduto a caricare i rifiuti usando ruspe e pale meccaniche”. Le operazioni di pulizia, però, sono state ostacolate dalla burocrazia. “Ringrazio l’amministrazione comunale, in particolare l’assessora Laura Mannucci. Senza il suo intervento non avremmo mai superato il muro burocratico. Non sapevo nemmeno da dove iniziare”.
Re.So è un’associazione interamente composta da volontari. Di fronte a un evento tanto drammatico, è toccato a tutti rimboccarsi le maniche. Per fortuna, una generosa fetta della cittadinanza empolese non ha esitato a fare la propria parte. “Il nostro lavoro è sentito da tante persone - dice Catagni -. Non mi sarei mai aspettata un abbraccio così grande. Cittadini, associazioni, volontari: tutti si sono stretti intorno a noi. Anche chi non ci conosceva personalmente è venuto spontaneamente ad aiutarci”. Tra i gruppi intervenuti ci sono anche la Misericordia e la Croce Rossa.
“Alcuni volontari - aggiunge - sono arrivati durante la pausa pranzo dal lavoro, sopportando il caldo e l’odore insopportabile del cibo marcio e del fumo delle cose bruciate”.
Dopo aver ripulito il magazzino danneggiato, i volontari si sono concentrati sull’altro spazio, controllando che non ci fossero danni. Le scatole sono state aperte, ispezionate e risigillate, poi trasferite nel magazzino temporaneo messo a disposizione dalla cooperativa Geos, all’interno del centro di accoglienza.
“In quel momento così duro, in cui era difficile perfino accettare ciò che era successo - conclude Catagni - avevamo bisogno di gesti concreti. E ne abbiamo ricevuti tanti, più di quanto potessimo immaginare”.
Intanto è in corso un’inchiesta per individuare i responsabili del gesto. “Un atto stupido, senza alcuna motivazione”, commenta amaramente Catagni.
Ma il lavoro è ancora lungo. Come spiega la presidente, sono state rimosse solo le macerie e i prodotti alimentari bruciati. “Proprio ieri abbiamo fatto richiesta ad Alia per la rimozione degli ingombranti. Il magazzino è attualmente inagibile: bisognerà verificare se ci siano danni strutturali al cemento armato, sanificare e poi ripristinare completamente lo spazio. Non è semplice”.
Nel frattempo, Geos ha messo a disposizione uno spazio in cui sistemare provvisoriamente 12 bancali di prodotti. “Stiamo cercando una sistemazione un po’ più stabile - spiega - dove poter tenere i materiali per qualche mese, mentre lavoriamo alla ricostruzione del magazzino”.
Anche le istituzioni si sono mobilitate. I sindaci dell’Unione dei Comuni della Valdelsa, in primis il sindaco di Empoli Alessio Mantellassi, hanno lanciato un’iniziativa con un IBAN dedicato alle donazioni. Un appello è stato rilanciato anche da Simone Campinoti. “C’è stato un grande interesse da parte delle istituzioni – racconta Catagni –. Questa è la dimostrazione che la solidarietà è un valore civile e sociale che va oltre ogni bandiera politica”.
“Non pensavamo di essere così conosciuti - aggiunge -. A volte ci siamo sentiti soli, contro tutto e tutti. Ma l’aspetto più bello, che ci ha dato la forza per continuare, è stato l’incoraggiamento della gente. Hanno riconosciuto il nostro lavoro, e il valore di ciò che facciamo ogni giorno per il territorio. È stata una spinta importante” conclude.
Notizie correlate
Tutte le notizie di Empoli
<< Indietro