
Gli organizzatori del Toscana Pride intervengono con questa nota sull'evento che si terrà sabato 21 giugno a Prato e che avrà il suo epilogo nel parco di Montuliveto a Pistoia.
Mancano pochi giorni al Toscana Pride – che si terrà sabato 21 giugno a Prato - ed è scoppiata una bufera sul Party ufficiale della manifestazione previsto lo stesso giorno subito dopo la parata, a Pistoia, nel parco di Montuliveto.
La serata speciale - organizzata dalle associazioni del Comitato promotore del Toscana Pride in rete con le realtà del territorio – vedrà la presenza di BigMama e di tantissime altre ospiti, ma con ogni probabilità non avrà il sostegno dell’Amministrazione.
“La festa ufficiale del Toscana Pride si farà con o senza la compartecipazione da parte del Comune di Pistoia. Il Sindaco di Pistoia, però, deve chiarire subito se l’evento avrà o no il sostengo dell’Amministrazione - tuonano gli organizzatori – perché dopo mesi di contrattazioni a cui è seguita anche la nostra richiesta di patrocinio e/o di compartecipazione, il silenzio del governo cittadino è davvero inaccettabile. Stiamo per portare in città l’evento più atteso dalle migliaia di persone che partecipano al Toscana Pride e non siamo sereni nel farlo. Perché nessuno risponde alle nostre domande”.
Il Pride Party non è un evento commerciale. È un momento di aggregazione dal grande valore sociale, una festa dell’orgoglio e della visibilità LGBTQIA+* in cui sono previsti interventi di associazioni regionali e nazionali su temi di interesse per lacomunità LGBTQIA+*.
“Il Toscana Pride non ha sponsor, è interamente finanziato dal basso tramite donazioni. Anche gli introiti della festa servono a sostenere parte dei costi per la parata” - spiegano gli organizzatori - “sapere se possiamo contare o meno sulla compartecipazione del Comune, come ci era stato fatto intendere, è un nostro diritto. Vogliamo conoscere le ragioni per cui ad una serie di interlocuzioni positive, è seguito il silenzio. Nelle ultime settimane, abbiamo contattato gli uffici preposti, compilato la documentazione richiesta, sollecitato Sindaco e assessori, ma nulla. Senza un motivo a noi noto, di punto in bianco, l’amministrazione ha smesso di rispondere alle nostre pec, ai nostri messaggi, alle nostre sollecitazioni. Ci chiediamo se questo improvviso “dietro front” non sia causato da imbarazzo politico. E pretendiamo di sapere se c’è ancora la volontà politica di trattare tutte le manifestazioni nello stesso modo, senza fare differenze. Al punto in cui siamo, qualcuno deve spiegarci la ragione per cui si ritiene di concedere la compartecipazione ad altri eventi e non al Toscana Pride. Attendiamo fiduciosi”.
Il Toscana Pride è nato da un percorso politico intrapreso dalle associazioni toscane che oggi compongono il Comitato promotore: AGEDO Firenze, AGEDO Livorno Saverio Renda, Arcigay Arezzo “Chimera Arcobaleno”, Arcigay Carrara “Trecento60°”, Arcigay Firenze “Altre Sponde”, Arcigay Livorno “L.E.D Libertà e Diritti”, Arcigay Siena “Movimento Pansessuale”, Arcigay Prato-Pistoia “L’Asterisco”, Associazione Consultorio Transgenere (Torre del Lago), Collettivo Asessuale Carrodibuoi, Coming Out LGBTQIA+ (Valdinievole, Zona del Cuoio e Piana di Lucca), Famiglie Arcobaleno (Toscana), IREOS Comunità Queer Autogestita (Firenze), Pinkriot Arcigay Pisa, Polis Aperta, Rete Genitori Rainbow.
Info su www.toscanapride.eu.
Fonte: Toscana Pride Ufficio Stampa
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