Brillato siluro della Seconda guerra mondiale al largo di Livorno

Nella giornata di oggi, il Nucleo SDAI (Sminamento Difesa Antimezzi Insidiosi) della Marina Militare di La Spezia ha effettuato con successo il brillamento di un siluro risalente alla Seconda guerra mondiale, rinvenuto il 24 giugno scorso nello specchio d’acqua davanti ai Bagni Fiume di Livorno, a circa mezzo miglio dalla costa e a 12 metri di profondità.

Il ritrovamento era stato effettuato dal Nucleo Sommozzatori della Guardia di Finanza di Livorno, che aveva riconosciuto l’ordigno come un potenziale residuato bellico. A seguito del rinvenimento, l’Autorità Marittima aveva immediatamente emesso un’ordinanza di sicurezza, interdicendo l’area per un raggio di 200 metri al fine di garantire l’incolumità pubblica.

Durante i sopralluoghi tecnici, gli specialisti del Nucleo SDAI hanno identificato l’ordigno come un siluro da 450 mm del tipo Whitehead, prodotto dallo storico silurificio con sede originaria a Fiume, che negli anni Trenta aveva aperto una filiale anche a Livorno per la produzione di componenti e, successivamente, di siluri completi per la Regia Marina e per altre marine militari.

Data la pericolosità e le dimensioni del siluro, nonché la sua vicinanza alla costa in piena stagione balneare, le operazioni di brillamento hanno richiesto una complessa pianificazione e il coinvolgimento di più enti, coordinati dalla Prefettura di Livorno e con il supporto operativo della Capitaneria di Porto. Dopo la messa in sicurezza dell’ordigno, i sommozzatori della Marina lo hanno trainato fino a circa 2,5 miglia nautiche dalla costa, in un punto previamente individuato come idoneo per la distruzione.

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Le operazioni si sono svolte tra le 11:30 e le 13:00, con la partecipazione di motovedette e battelli veloci della Guardia Costiera che hanno garantito la cornice di sicurezza in mare. Il brillamento è avvenuto con esito completamente positivo, e l’ordigno non rappresenta più alcun pericolo per la navigazione né per la pubblica sicurezza.

Con la conclusione delle operazioni, è stata revocata l’ordinanza che interdiva l’area, e le attività balneari e marittime possono riprendere regolarmente nella zona interessata.

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