
C’è anche un po’ di San Miniato nel successo che sta registrando ormai da tempo il cantautore Brunori Sas: l’autore di “L’albero delle Noci” e di tanti altri pezzi apprezzatissimi dal pubblico e dalla critica ha infatti mosso letteralmente i suoi passi d’esordio nella musica fra San Miniato Basso e Ponte a Egola, dove ha registrato i primi pezzi in due studi di registrazione locali. Senza dimenticare che il fonico di allora era il sanminiatese Luca Tedeschi, mentre il manager e socio di Brunori Matteo Zanobini - che col cantautore calabrese ha fondato l’etichetta discografica Picicca Dischi, che produce i dischi tra gli altri di Lucio Corsi – è originario di Santa Croce sull’Arno. Tutti gustosi aneddoti di cui Brunori ha parlato nel backstage dell’ultimo concerto al Pistoia Blues Festival con la presidente di Fondazione San Miniato Promozione Azzurra Gronchi, che dopo aver assistito all’esibizione di Dario Brunori l’ha omaggiato con una serie di prodotti sanminiatesi, tra cui il tartufo (in questo caso quello nero tipico della stagione estiva).
Una scoperta che dimostra ancora una volta quanto la Storia – quella con la esse maiuscola – non sia fatta soltanto di grandi eventi o nomi scolpiti nei libri, ma anche di traiettorie intime, incontri fortuiti e radici che affondano nella quotidianità di piccoli territori ricchi di talento e passione. In questo caso, la Storia della musica italiana si intreccia in modo sorprendente e affascinante con quella di San Miniato e del comprensorio del cuoio: un angolo di Toscana che, silenziosamente, ha contribuito a far germogliare i primi passi artistici di un cantautore oggi tra i più apprezzati del panorama nazionale.
Fonte: Fondazione San Miniato Promozione - Ufficio stampa
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