
Il sindaco Giampiero Fossi e la presidente Angelita Benelli: "Una visita discreta, ma profondamente sentita che testimonia il valore storico e culturale del nostro Museo"
Una visita inaspettata, ma accolta con grande entusiasmo. Ieri la Regina madre Beatrice d’Olanda Beatrix Wilhelmina Armgard van Oranje-Nassau esponente della famiglia reale olandese e Regina dei Paesi Bassi ha visitato il Museo civico della Paglia di Signa. A darne notizia Angelita Benelli, presidente del Museo della Paglia e dell’intreccio Domenico Michelacci: "Ieri, verso l’ora di pranzo – ha reso noto – sono stata contattata per svolgere una visita guidata del Museo a una delegazione di dieci persone senza però che venisse riportato il nome della Regina tra gli ospiti presenti. Solo quando la delegazione è poi arrivata a Signa ho compreso che era presente anche un’esponente così prestigiosa. Poter accogliere la Regina madre al Museo della Paglia è stato un onore inaspettato e straordinario che mi ha profondamente toccata".
"La sua visita, discreta ma profondamente sentita – ha poi aggiunto il sindaco Giampiero Fossi - testimonia il valore culturale e storico che la nostra tradizione artigiana continua a rappresentare a livello internazionale. È per noi un motivo di grande orgoglio vedere che il nostro patrimonio, legato alla lavorazione della paglia e all’identità del nostro territorio, riesca a suscitare interesse e ammirazione anche da figure di grande rilievo. Un gesto di grande sensibilità e attenzione verso la nostra identità culturale e verso il nostro Museo che, oramai da tempo, ha conquistato i riflettori internazionali".
Durante la visita, con le spiegazioni storiche di Angelita Benelli, la Regina ha mostrato interesse per le tradizioni e per l’arte della lavorazione della paglia, che da secoli rappresenta un’eccellenza per Signa. "Ma ha anche rivolto un pensiero sincero verso il lavoro delle nostre donne – ha chiosato Angelita Benelli – si è resa, infatti, pienamente conto di come dietro ad ogni cappello di paglia, vi sia sempre la storia silenziosa e potente delle mani che li hanno intrecciati: mani di donne, pazienti, forti e sapienti. È grazie al loro lavoro, spesso nascosto ma fondamentale, che Signa ha potuto costruire una tradizione riconosciuta nel mondo che ancora oggi suscita entusiasmo e grande interesse".
Fonte: Comune di Signa
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