Tassa rifiuti, Riformisti San Miniato: "La politica ha ceduto il passo alla burocrazia"

(foto gonews.it)

Quanto accaduto durante l’ultimo Consiglio Comunale dello scorso 31 luglio, in occasione della discussione sulla delibera riguardante la riscossione della tassa sui rifiuti, non ci sorprende affatto. Mentre le opposizioni hanno definito “sorprendente” il repentino cambio di posizione del Partito Democratico – che si è piegato alla cosiddetta volontà “tecnica” – per noi si tratta solo dell’ennesima conferma di un quadro che denunciamo da tempo: a San Miniato la politica ha ceduto il passo alla burocrazia.
Non è un caso. È il risultato di scelte politiche sbagliate fatte fin dall’inizio della seconda legislatura Giglioli. Una giunta nata sulla base delle preferenze, come fosse un concorso a premi, piuttosto che su competenze, esperienza e visione. E i risultati sono sotto gli occhi di tutti.
Un elenco di “successi” che parla da solo:
 • Il versante del Cencione ove si è registrata lo scorso marzo una pericolosa frana, e solo per pura fortuna – parole del sindaco – non si sono registrate tragedie. Intanto si preferisce celebrare qualche parcheggio liberato con video autocelebrativi, mentre di interventi strutturali e definitivi non c’è traccia.
 • La frana di Via Catena è “gestita” da un semaforo provvisorio che sembra destinato a restare lì a tempo indefinito. Il tutto viene mascherato dietro una richiesta di finanziamento tramite il “Documento Operativo per la Difesa del Suolo”, che però non garantisce né tempi né fondi.
- Sono svaniti nel nulla 1,4 milioni di euro di fondi PNRR destinati all’asilo nido “Pinocchio” di San Miniato Basso. Un’occasione persa, una responsabilità grave.
E potremmo continuare. Ma ciò che è più allarmante è che, anche quando le risorse ci sono, questa amministrazione non è in grado di utilizzarle in modo efficace.
Nel frattempo, il Partito Democratico continua a vivere in una realtà parallela, dichiarando con entusiasmo che “la maggioranza lavora con determinazione su progetti chiave” e che “i cantieri aperti rappresentano una visione concreta e orientata al futuro”. Noi questa determinazione non la vediamo: vediamo piuttosto degrado, ritardi, immobilismo e risorse perse.
A un anno dall’insediamento possiamo però affermare con certezza in cosa eccelle questa giunta: taglio di nastri, video promozionali e celebrazioni di piccoli interventi spacciati per grandi risultati. Nulla di più.
Ma il vero nervo scoperto di questa amministrazione resta il bilancio. Da anni è diventato un documento puramente tecnico, ripetuto di anno in anno come un copia-incolla senz’anima. Nessuna visione, nessuna programmazione, nessun coinvolgimento nemmeno della stessa giunta. Il “bilancio partecipato” promesso in campagna elettorale si è ridotto a una semplice presentazione unilaterale.
Un bilancio che tiene bloccate risorse in cassa, che a maggio si trasformano in milionari avanzi di amministrazione. Un bilancio che il Partito Democratico definisce “prudente e istituzionale”, evitando l’indebitamento come se si trattasse di un azzardo. Ma come può essere un azzardo accendere un mutuo per realizzare opere pubbliche necessarie alla collettività? È esattamente questo il ruolo della buona amministrazione: investire con lungimiranza, non conservare per paura.
L’aspetto più preoccupante è il progressivo svuotamento di competenze: nella prima legislatura, l’assessorato al bilancio è rimasto vacante per quattro anni. In questa, abbiamo assistito a dimissioni su dimissioni, di assessori, dirigenti e dipendenti comunali. Una vera e propria emorragia che racconta di un ambiente chiuso, dove non si valorizza il merito e non si fa squadra.
Chi non si piega alla logica tecnocratica, se ne va. E questo dovrebbe far riflettere.
San Miniato oggi è ferma, immobile, incapace di rispondere alle esigenze dei suoi cittadini. Serve una politica che torni a fare il suo mestiere: scegliere, decidere, guidare. Serve il coraggio di investire, la capacità di programmare, la volontà di ascoltare e coinvolgere.
Finché la giunta resterà ostaggio della burocrazia e priva di visione, la nostra città non potrà che restare al palo.
 
 

Riformisti per San Miniato

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