
"Contro il genocidio servono politiche reali di interruzione delle complicità regionali con il progetto sionista di Israele". È il messaggio lanciato dai candidati Caterina Manicardi e Giovanni Bruno, insieme alla candidata alla presidenza della Regione Toscana Antonella Bundu, in un comunicato diffuso ieri da Toscana Rossa dopo la morte di Marah Abu Zuhri.
La giovane palestinese, arrivata a Pisa nella notte tra il 13 e il 14 agosto con un volo dell’Aeronautica Militare insieme alla madre, era stata ricoverata all’ospedale di Cisanello per ricevere cure nell’ambito delle evacuazioni sanitarie organizzate dal governo italiano.
"Ci uniamo al dolore per l’ennesima perdita – si legge nella nota – ma affinché la storia non continui a ripetersi immutata, è doveroso ricordare le responsabilità politiche di questa e di altre migliaia di vite cancellate dalla complicità italiana nel genocidio in corso".
Il comunicato denuncia "l’ironia atroce per cui la brigata aerea che ha operato il volo “umanitario” che trasportava Marah sia la stessa impegnata nell’addestramento dell’aeronautica israeliana presso l’International Training Center dell’aeroporto militare di Pisa", oltre al fatto che l’aeroporto civile Galilei "sia gestito da Toscana Aeroporti, la cui presidenza è in mano a Marco Carrai, console onorario di Israele per la Toscana, la Lombardia e l’Emilia-Romagna".
Secondo Toscana Rossa, "la classe politica regionale ha mantenuto sulla Palestina una postura umanitaria e convenientemente inefficace", riproponendo formule come "due popoli, due Stati", che – sostengono i firmatari – "oggi equivale a chiedere pace in cambio di sottomissione".
La candidata presidente Antonella Bundu ha ribadito le richieste del movimento: "La rimozione di Marco Carrai dalla presidenza di Toscana Aeroporti e della Fondazione Meyer, l’interruzione immediata di qualsiasi addestramento delle forze armate israeliane sul suolo toscano, la sospensione di ogni rapporto istituzionale, economico e commerciale con Israele e il divieto di transito di armi e materiale bellico dai porti della Toscana".
"Un divieto – ha aggiunto Caterina Manicardi – che andrebbe esteso a tutta Italia, accompagnato al riconoscimento dell’enorme merito delle avanguardie sindacali nell’aver bloccato i carichi destinati ad alimentare la macchina bellica israeliana e i massacri di palestinesi, yemeniti, libanesi e siriani nei fronti aperti in Medio Oriente".
La conclusione del comunicato richiama una prospettiva politica netta: "Per Marah e per tutte le vittime del genocidio del popolo palestinese. Per una vera liberazione, per il diritto al ritorno, per la giustizia storica, al fianco della resistenza palestinese fino alla vittoria".
Fonte: Toscana Rossa
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