Multiutility e 'acqua pubblica', SiAmo Empoli: "PD balbetta. Serve società in house"

La lista civica SiAmo Empoli interviene nel dibattito sulla Multiutility e sulla gestione dell’acqua pubblica, criticando la posizione del Partito Democratico di Empoli emersa nei giorni scorsi in una nota firmata dal segretario Fabio Barsottini. “Leggendo il comunicato del segretario del PD empolese, Fabio Barsottini, ci sorge una domanda spontanea: ma fino ad ora, esattamente, cosa avete fatto?”, si chiede SiAmo Empoli. Secondo il gruppo, “l’unico modo reale per evitare la privatizzazione, italiana o straniera che sia, è non mettere a gara il servizio e affidarlo a una gestione IN HOUSE”.

La nota completa

Leggendo il comunicato del segretario del PD empolese, Fabio Barsottini, in merito alla questione della Multiutility e dell’acqua pubblica ci sorge una domanda spontanea: ma fino ad ora, esattamente, cosa avete fatto? Fa capolino nella memoria anche l’opera di Pirandello Il fu Mattia Pascal: lo scritto del maestro, che esplora il tema della crisi d’identità e della ricerca di sé, sembra rappresentare l’attualità politica del PD di Empoli. Da una parte c’è il sindaco Mantellassi che, seppur timidamente, afferma che la gestione dell’acqua deve tornare pubblica, salvo poi, aggrappandosi ai dettagli, non consentire ai cittadini di accorpare il referendum – voluto dagli stessi cittadini – alle elezioni regionali. Nel testo si parla di “discussione politica trasparente e leale”. Benissimo, ma chi ha negato questa possibilità, se non proprio chi ha governato fino a oggi? O forse pensate che siano i 4.000 cittadini che hanno firmato per il referendum a voler impedire il dibattito?

Il comunicato mette in guardia contro l’ingresso di “cattive aziende estere”. Come se farsi fregare da aziende italiane (che poi italiane è spesso un modo di dire) fosse più rassicurante. Forse è il caso di ricordare al segretario che l’unico modo reale per evitare la privatizzazione, italiana o straniera che sia, è non mettere a gara il servizio. E l’unico strumento per farlo è la gestione in house, come previsto dalla legge.

Ci incuriosisce dunque il cortocircuito che si palesa in casa PD: il segretario cittadino che annaspa, l’ex sindaca Barnini – oggi assessora in pectore – che durante il suo mandato fu protagonista di questa scelta. Pare questa l’ambiguità che, proprio in merito ai servizi pubblici essenziali, può nascondere il cigolio delle porte girevoli che portano dai ruoli politici a quelli amministrativo-dirigenziali.

Il candidato presidente della Regione, Eugenio Giani, seguito – seppur con distinguo in pieno stile “ma anche” – dal sindaco di Empoli, sembra voler lanciare segnali alla sinistra. Arrivano così slogan forti: “Acqua pubblica!”. Peccato che, per ora, restino solo slogan. Giani dice: “Acqua pubblica!”. Il sindaco di Empoli rincara: “Acqua pubblica… ma vediamo, eh”. Il segretario cittadino del PD balbetta: “Dovremmo capire se, forse, è meglio, magari… ecc.”.

Ma nessuno, davvero nessuno da quella parte, ha detto l’unica cosa concreta e necessaria se si vuole difendere l’acqua e le risorse naturali come bene pubblico: “Lavoreremo per costruire una società in house per la gestione del servizio idrico, così da garantire il controllo pubblico diretto, mettendo al centro il diritto all’acqua e non il profitto aziendale sulle bollette dei cittadini”. Ci piacerebbe sentirvi pronunciare una frase del genere piuttosto che vedervi scivolare su aggettivi, congiuntivi ed esercizi retorici.

SiAmo Empoli

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