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I sanitari dell'ospedale di Empoli digiunano per Gaza: "In corso una catastrofe sanitaria"

(foto gonews.it)

La giornata nazionale di digiuno "contro il genocidio a Gaza" anche al San Giuseppe: "La popolazione, oltre alle bombe sulla testa, non ha i mezzi per potersi curare"

"Siamo qui con tanta rabbia, con tanto dolore, per la catastrofe sanitaria che è in atto nella striscia di Gaza e in Palestina". Centinaia di operatori sanitari oggi hanno preso parte alla "giornata nazionale di digiuno contro il genocidio a Gaza", promossa dalla rete "Sanitari per Gaza". Iniziative anche in tutta la Toscana, da Pontedera dove hanno partecipato anche le istituzioni a Firenze di fronte agli ospedali, come al San Giuseppe di Empoli dove un gruppo di medici, infermieri e oss all’ora di pranzo ha manifestato all’ingresso nel segno del digiuno, portato avanti "a staffetta" dagli operatori dal 29 luglio scorso.

"Una catastrofe attuata attraverso la distruzione delle strutture sanitarie, ospedali, di presidi come ambulanze, tramite l’uccisione di sanitari e tramite il non far passare farmaci e presidi utili alla popolazione che oltre alle bombe sulla testa, non ha i mezzi per potersi curare". Così la dottoressa Chiara Sambalino, medico all’ospedale di Empoli e nel gruppo che stamani si è riunito esponendo bandiere della Palestina e un cartello con scritto "oggi digiuno per Gaza".

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"L’iniziativa è partita dagli operatori sanitari della Toscana Nord Ovest reclutando gli operatori sanitari che volevano aderire" spiega l’infermiera Giorgia Busanna, in servizio al San Giuseppe, "ed è stato fatto un digiuno a staffetta". Alternandosi da un mese i sanitari saltano il pasto, generalmente durante il pranzo, per porre l’attenzione su quanto sta accadendo. E dalla Toscana, dove hanno risposto all’appello sanitari da tutti i distretti, l’iniziativa si è allargata a tutta Italia con migliaia di adesioni. "Forse questo non fermerà tutto quello che sta succedendo, però per far vedere il nostro sdegno e indignazione sicuramente sì e mandare solidarietà ai nostri colleghi - aggiunge Sambalino - che lavorano in condizioni disastrose".

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