Tantissime persone a Empoli per il primo /contè.sto/. E si pensa già al 2026

C’era sete di storia contemporanea, di ascoltarla, approfondirla, ponendosi delle domande. La veste democratica della prima edizione del festival /contè.sto/ e di quello collaterale, Fuoricontè.sto è stata rafforzata dalla numerosa partecipazione del pubblico. Centinaia e centinaia di persone si sono godute liberamente gli incontri di alto livello di storiche e storici, diffusi in città tra piazze, vie, luoghi d’arte e bellezza che a Empoli non mancano. Le persone hanno scelto di fermarsi, ascoltare, apprendere. Erano lì per stare insieme in un nuovo ‘contè.sto’.

Il festival è stato un successo di partecipazione, soddisfazione in tutti coloro che hanno creduto in questa idea diventata realtà: dall’amministrazione comunale, al direttore scientifico Carlo Greppi, a Unicoop Firenze main sponsor della kermesse e agli altri sponsor, alla macchina comunale operativa, alle storiche e agli studiosi che hanno voluto essere parte di questa nuova sfida. L’appuntamento è al 2026!

Ieri (domenica 14 settembre 2025) è andata in scena la chiusura di /contè.sto/: Isabella Insolvibile, al Chiostro degli Agostiniani, sul tema Come finisce una guerra e se finisce davvero; in piazza del Popolo, Miguel Gotor ha parlato di Come (e perché) si sceglie la lotta armata, introduzione Cosimo Ceccuti: due interventi straordinari. Nel pomeriggio Carmelo Albanese nello spazio verde del parco Mariambini e poi il finale da una piazza Farinata degli Uberti piena. Oltre 600 persone.

Sul palco la storica Benedetta Tobagi ha parlato con emozione e lucidità su come fare i conti con il passato che non è alle spalle ma davanti a noi e a seguire Giorgio Zanchini che ha intervistato Giovanni De Luna ha sigillato molte, tante, riflessioni che sono state il filo rosso degli incontri del festival nei giorni appena trascorsi. Siamo partiti chiedendoci Ma la storia può essere contemporanea e abbiamo concluso su che Cos’è la storia contemporanea.

Al Chiostro degli Agostiniani, invece, ha chiuso Fuoricontè.sto con l’incontro e mostra dal titolo Egocity: sviluppo di comunità sensibili, a cura di Mirco Donati, sono intervenuti Sergio Risaliti e l'artista Marco Bagnoli e poi l’emozionante performance artistica di Alessio Londi.

Proseguendo nel sentirsi dentro a un sogno, quello del festival di storia contemporanea che era alle ultimissime battute e poi i riflettori si sarebbero spenti, Mirco Donati ha spiegato il progetto Egocity, come è nato, il coinvolgimento delle studentesse e degli studenti dell’Istituto Calasanzio di Empoli e il significato della mostra allestita all’interno del Chiostro. Bellissima. Si è parlato anche di intelligenza artificiale e poi Alessio Londi ha cominciato a creare un’emozione.

Fuioricontè.sto ha regalato a Empoli per la prima volta, la visione del documentario Gino Terreni: lo stupore pittorico, con l’introduzione del figlio Leonardo Terreni. Uomo di pace, resistente, studioso instancabile e grande lavoratore. Un maestro di tanti. Il documentario racconta Gino Terreni con gli occhi dei figli e si completa con testimonianze, della compagna Delia Orlandi, dell’Accademia delle Arti del Disegno di Firenze e di autorevoli esponenti del mondo dell’arte e della cultura come Cristina Acidini, Marco Gamannossi, Gabriella Gentilini, Paolo Santini, Luigi Viti, Nilo Capretti, Francesca Allegri, Massimo Tosi. Sul palco il regista Massimo Tarducci.

LE DICHIARAZIONI

Il sindaco del Comune di Empoli ha parlato di come queste giornate di /contè.sto/ abbiano segnato una svolta: tanti appuntamenti, tutti ricchi di partecipazione e di coinvolgimento della città. Partire dall'idea di un festival di storia contemporanea per Empoli e arrivare a questi giorni è stato un viaggio magnifico. L'idea di cultura che abbiamo avuto con l'assessore alla Cultura e il direttore scientifico Carlo Greppi ha avuto la risonanza che meritava e l'interesse di centinaia di persone. Evitare la semplificazione della complessità, prendersi un'ora o un'ora e mezza per ragionare sui fatti, sviscerarli e capire alcuni aspetti è qualcosa che richiede tempo e impegno. Per questo il sindaco ha voluto ringraziare tutti quelli che hanno partecipato. E dal lato organizzativo l'ufficio cultura, l'ufficio stampa e la rete civica del Comune, oltre alle ragazze e ai ragazzi del liceo 'Virgilio' che hanno aiutato nell'organizzazione. /contè.sto/ e Fuoricontesto torneranno nel 2026, non vediamo l'ora di lavorare per la seconda edizione, ancora più carichi di entusiasmo.

L’assessore alla Cultura del Comune di Empoli ha sottolineato quanto sia stato emozionante vedere la città diventare per tre giorni un cantiere di storia, di condividere i risultati della propria ricerca davanti a un pubblico sia un compito fondamentale per le storiche e degli storici. I protagonisti di questa edizione di contè.sto lo hanno fatto straordinariamente. Il passato non è mai alle nostre spalle ma sempre davanti a noi. Al prossimo anno!

"Le premesse erano ottime: il lavoro di squadra di tutti questi mesi con l'Ufficio cultura e con tutta l'amministrazione cittadina è stato eccezionale, l'entusiasmo dei colleghi e delle colleghe coinvolti è stato fin da subito palpabile, il coinvolgimento della rete di realtà cittadine - scuole, librerie, associazioni - faceva ben sperare, la preparazione logistica è stata impeccabile - ha affermato il direttore scientifico del festival, Carlo Greppi -. Eppure quello che è accaduto in questi tre giorni ha superato le pur ottimistiche aspettative, mie e di tanti/e, grazie a una partecipazione massiccia di migliaia di persone. E non solo come pubblico. Il dato che più mi ha colpito di questa prima edizione di /contè.sto/ è stato il profondo silenzio che si respirava nel corso di tutti gli eventi, che era però preceduto e seguito dalla voglia di fare domande, intervenire, continuare a ragionare insieme. Percorrendo il centro storico della città, e trovandosi fianco a fianco con capannelli di persone che si spostavano da un evento all'altro, le si sentiva discutere appassionatamente dei temi al centro di questa edizione inaugurale: dall'idea di nazione al colonialismo, dalla guerra al terrorismo, dalla dittatura alla rivoluzione, le grandi questioni della storia contemporanea - e della storia in generale - hanno idealmente affollato Empoli insieme ai suoi abitanti e alle tante persone arrivate da fuori. Le idee per il futuro non mancano, e l'entusiasmo è alle stelle, perché abbiamo vissuto un senso di comunità raro e preziosissimo, in questi tempi difficili. E, lo ribadisco, la mia gratitudine nei confronti di sindaco, assessore e di tutta la città per la fiducia che mi è stata accordata è davvero inesprimibile".

 

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Fonte: Comune di Empoli - Ufficio stampa

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