
Il sindaco Simone Calamai ha incontrato i lavoratori: "Quanto è avvenuto è inaccettabile". Indetta manifestazione da Sudd Cobas a Prato il 20 settembre
"Il sindaco del Comune di Montemurlo, Simone Calamai, anche in qualità di presidente della Provincia di Prato, sta seguendo con attenzione la vicenda della vertenza L’Alba e, anche con il contributo dei sindacati Sudd Cobas, sta facendo ulteriori approfondimenti sui committenti dell’azienda coinvolta nell’aggressione ai lavoratori". Così in una nota il Comune di Montemurlo dopo i fatti denunciati da Sudd Cobas il 16 settembre, in merito all'aggressione degli operai in sciopero di fronte a uno dei due stabilimenti di Montemurlo dell'azienda che ha sede a Prato. "Faremo tutto ciò che è possibile affinché vengano rispettati i diritti contrattuali dei lavoratori. Le luci della politica devono rimanere ben accese su queste situazioni e non bisogna abbassare la guardia. L’ho detto martedì scorso in via della Lame ai lavoratori del picchetto e lo ripeto oggi: a Montemurlo non ci può essere spazio per l’illegalità e per la violenza. - continua il sindaco Calamai - Quanto è avvenuto è inaccettabile e il Comune di Montemurlo e la Provincia, enti che rappresento, rifiutano con forza ogni forma di sfruttamento e di aggressione contro lavoratori che reclamano il diritto al lavoro e al rispetto dei loro diritti contrattuali. L’aggressione ai lavoratori che scioperano non fa parte del dna del nostro distretto nel quale la contrattazione sindacale è sempre stata un elemento di progresso collettivo e civiltà. Tali situazioni sono inaccettabili e non possono essere tollerate. A Montemurlo il lavoro è eccellenza produttiva, è rispetto dell’ambiente, è rispetto dei diritti e delle persone. Chi fa profitto sulla pelle delle persone, tra l’altro su lavoratori che arrivano da zone poverissime del mondo e in guerra, il Bangladesh, l’Afghanistan o il Pakistan, è ripugnante".
Intanto dal sindacato Sudd Cobas è stata indetta una manifestazione sabato 20 settembre a Prato, intitolata "Diritti e dignità nelle filiere de Made in Italy", che partirà alle 15 da Porta al Serraglio per raggiungere in corteo il Palazzo dell'Industria: "Abbiamo richiesto ai committenti di prendersi le proprie responsabilità. Abbiamo chiesto al Comune di Montemurlo di convocarli insieme al sindacato ad un tavolo. Continuità occupazionale e garanzia di diritti: questo gli deve essere chiesto. È nelle mani dei committenti la soluzione di questa vertenza. Devono decidere se rimanere la causa del problema, o per una volta essere parte della soluzione".
Anche il Pd di Prato prenderà parte alla manifestazione: "Non è tollerabile un sistema di appalti e subappalti che permette a chi sta in cima alla filiera di sottrarsi alle proprie responsabilità" afferma in una nota il segretario Marco Biagioni. "La norma oggi esclude la responsabilità solidale del committente per i danni derivanti da rischi specifici propri delle imprese appaltatrici: questa è una grave mancanza politica. Chiediamo ai committenti di farsi carico della vertenza, intervenendo a garanzia della continuità occupazionale, del rispetto dei contratti e delle condizioni di lavoro. Il Pd è in prima linea: è già stata depositata un'interrogazione del deputato Marco Furfaro per fare chiarezza sulla vicenda. Nel frattempo, il sindaco Simone Calamai ha espresso piena volontà, come Comune di Montemurlo, a fare accertamenti sui committenti. Facciamo nostra e rilanciamo la necessità espressa dal sindacato Sudd Cobas di riconoscere ai committenti la responsabilità di garantire che nell'intera filiera dei propri capi siano rispettati la dignità dei lavoratori e l'ambiente. Sono loro che ottengono i maggiori profitti che, come dicono CNA e Confartigianato, devono essere redistribuiti per garantire la sostenibilità di tutto il comparto tessile senza gravare sui lavoratori o le piccole aziende. Non è accettabile che pochi si arricchiscano sulle spalle di chi vive situazioni di insicurezza e precarietà lavorativa e di impresa. Responsabilità in solido dei committenti e redistribuzione del margine generato: è questa la sfida. Solo allora si potrà parlare di marchi di qualità".
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