CPR, Giani: "Nessuno decide sulla testa dei toscani", Bundu: "Sono peggio delle carceri"

“Sull’eventuale collocazione di Cpr in Toscana non ho ricevuto alcuna comunicazione, io lo so indirettamente da alcuni sindaci che hanno partecipato a sopralluoghi con funzionari del Viminale e poi lo so da colui che probabilmente si propone come gran commissario delle vicende di governo, ovvero l’onorevole Donzelli”. Così Eugenio Giani, presidente della Toscana e candidato per il centrosinistra alle prossime regionali, a margine dell’inaugurazione del suo comitato elettorale a Firenze.

Nei giorni scorsi Giovanni Donzelli, responsabile nazionale organizzazione di Fratelli d’Italia, aveva parlato della possibilità di due centri per il rimpatrio nella regione.

“Rispetto molto Donzelli, con il quale ho condiviso l’esperienza sia del Consiglio comunale di Firenze, sia del Consiglio regionale. Per me c’è sempre simpatia, ma che Donzelli mi dica ‘ve lo faremo in Toscana’ anche senza il consenso della Regione… - ha commentato Giani - Mi sembra di rivedere il Donzelli di qualche anno fa, quando si poneva con quel piglio e quel decisionismo che a me sinceramente non piace. In testa ai toscani non c’è nessun super commissario che decide cosa dobbiamo fare in Toscana”.

Sull'argomento è intervenuta anche la candidata di Toscana Rossa Antonella Bundu: "Noi siamo sempre stati e continueremo ad essere contrari ai Cpr, che, lo dicono i garanti delle persone private della libertà, sono addirittura peggio delle carceri", così la Bundu in un'intervistata a Firenzetoday.

"Ricordo - aggiunge - che sono centri di identificazione ed eventualmente di espulsione, se ci sono gli accordi bilaterali. Dunque è un'ignoranza anche continuare a dire che ci sono i Cpr. Se una persona che non ha la cittadinanza italiana delinque, va in galera, così come un italiano".

"I soldi vanno utilizzati per politiche sociali perché in Europa il 75% di chi entra nei Cpr viene poi rilasciato e in Italia il tasso è anche più alto", contoinu ala Bundu che sottolinea che "dove, come abbiamo visto da report vari, vengono riempiti di psicofarmaci. E lì dentro non ci finiscono solo i delinquenti. Il problema non è come portarli nei Cpr, ma smantellare quel tipo di sistema che non sta funzionando perché non può funzionare".

Fonte: Regione Toscana

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