Regionali, dopo il 'mancato invito' arriva l’incontro: Giani domani con Conte a Scandicci

Prima i sospetti per un mancato invito, poi una chiamata e la data dell’incontro: il possibile faccia a faccia tra Giuseppe Conte ed Eugenio Giani è diventato un vero e proprio piccolo caso politico. Dopo le indiscrezioni su un mancato invito, il presidente uscente della Regione Toscana aveva ammesso questa mattina di “non aver ricevuto alcuna telefonata” e di "non sapere nulla" dal leader del Movimento 5 Stelle, atteso in Toscana per la chiusura della campagna elettorale.

Ai sospetti su qualche incrinatura della coalizione ancora prima del voto, alimentati anche dalle scintille sul tema dell'aeroporto di qualche ora prima, si era così aggiunto il 'caso' del mancato incontro Giani-Conte. Io sono in Versilia alle cinque e mezza – aveva detto Giani a margine di un evento a Firenze – e loro non mi hanno telefonato, cioè non mi hanno detto nulla. Dovrei verificare se riesco a modificare le sette uscite pubbliche già in programma per domani pomeriggio”; il presidente uscente non aveva però buttato benzina sul fuoco, ritenendo comunque "normale" fare i propri eventi separatamente: “È naturale. Noi siamo quattro navi, le quattro liste, e dobbiamo arrivare tutte nello stesso porto. Se qualcuna di queste navi fa una rotta un po' più lunga per allargare il consenso, poi si riflette positivamente anche su di me. Quindi che ognuna delle navi segua il suo percorso naturale”.

Nel frattempo, a Roma, un colloquio alla Camera tra Elly Schlein e Giuseppe Conte ha però sciolto i dubbi, o quantomeno messo una pezza sul caso aperto a poche ore dal voto: i due leader, subito dopo il voto sul caso Almasri, hanno avuto una breve conversazione nella quale è stato confermato che Conte incontrerà domani Giani in Toscana.

Poche ore dopo, è stato lo stesso governatore toscano a chiarire la situazione: Conte mi ha invitato a Scandicci alla fiera, dove domani è previsto un suo punto stampa. Preferisco anch’io vivere con lui momenti di contagio popolare, così come io domani ho previsto almeno sette luoghi dove andrò a chiudere la campagna elettorale”, ha detto Giani durante un confronto televisivo tra candidati organizzato dal Tgr Toscana.

Sull’assenza di una “foto di gruppo” con tutti i leader del campo largo, Giani ha ironizzato: Nelle altre regioni ha portato male, quindi noi abbiamo scelto una chiusura diffusa. Siamo quattro navi, le quattro liste che mi sostengono, e dobbiamo arrivare tutte nello stesso porto. Ognuno vive una chiusura che ho voluto chiamare ‘diffusa’: ciascuno raccolga con convinzione e identità il proprio elettorato”.

Dal centrodestra, il candidato Alessandro Tomasi ha colto l’occasione per sottolineare le differenze: Noi chiuderemo tutti insieme, perché la sintesi tra i nostri partiti è possibile. Non abbiamo nel programma posizioni inconciliabili come il sì e il no all’aeroporto o al Reddito di cittadinanza. Chi chiude diviso, governerà diviso”.

Critica anche Antonella Bundu, candidata di Toscana Rossa: “È chiaro che Giani e il centrosinistra lo fanno in piazze separate. La Regione rimarrà in uno stallo, perché Avs non avrà mai le stesse posizioni del Pd, e nemmeno il Movimento 5 Stelle riuscirà a cambiare le cose in cui crede Giani”.

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