
Ultracentenario, per metà della sua vita ha lavorato in vetreria a Empoli. Vive a Bassa, è appassionato di sagre, passeggiate e non ha mai mancato un'elezione, neanche le ultime regionali in Toscana: "Il periodo non è bello. Bisogna cambiare qualcosa"
Mentre oltre la metà delle elettrici e degli elettori toscani non si è presentato alle urne alle ultime elezioni regionali della Toscana, del 12 e 13 ottobre 2025, c'è chi ha fatto la differenza, anche con oltre 100 primavere alle spalle. Nel dato dell'affluenza, al 47,7%, c'è anche Ivan Gozzi, 102 anni di Bassa (frazione di Cerreto Guidi): arrivato alla sua sezione il momento è stato immortalato in una fotografia, sorridente e con la scheda in mano."Ci sono tante persone che dicono 'che ci vo a fare a votare, tanto fanno come gli pare'. E io invece sono sempre andato - racconta - perché credo di fare il mio dovere".
Un'astensione testimoniata anche dal calo di partecipazione, di quasi il 15%, rispetto alle ultime regionali del 2020 quando nello stesso giorno si votava anche per il referendum per il taglio dei parlamentari. E rispetto alle elezioni del 2015, al 48,25%, è in linea ma sempre minore. Su chi non è andato a votare Ivan, che nella sua vita ha visto lo stesso diritto evolversi compreso l'avvento del suffragio universale, risponde deciso: "Ha sbagliato. Io sono andato, loro si vede non la pensano come me. Gli consiglio di andare, dire che è inutile è il discorso della maggior parte di chi non è andato".
Vetraio per oltre cinquant'anni a Empoli, il 102enne vive con tutta la famiglia vicino, i due figli, tre nipoti, sei bisnipoti e un cane. Con loro condivide giornate e feste, "tutti mi vogliono bene" racconta. Ha ancora la patente, ma non guida, esce a fare passeggiate, è un appassionato di sagre, due anni fa tutto il paese ha festeggiato il suo traguardo delle cento candeline. Si vede con gli amici del paese "vengono a trovarci, d'estate ci mettiamo sotto un albero al fresco a chiacchierare".
Fuori dalla casa di Ivan, sul suo balcone, sventola la bandiera della pace. "Ci sono troppe guerre, troppi morti. Vedere la televisione mi viene da piangere. C'è chi muore di fame". E ancora, "il periodo non è punto bello. Speriamo di cambiare qualcosa". Dei giovani dice: "Apprezzo quelli che si divertono, tranquilli. Poi ci sono quelli che fanno del male, anche tra di loro" e aggiunge, "vorrei che tutti studiassero, stessero in armonia con tutti".
Durante l'intervista, con lui c'è la figlia Alda, fiera del babbo come il resto della famiglia: "È bravo, fa tante cose da sé, avere una vecchiaia come lui sarebbe meraviglioso. Ci farei cento firme". Sul fatto che, a 102 anni, è andato a votare "è una bella cosa, ha fatto bene. Questi giovani per me non arrivano a capire l'importanza di vedere se si va un po' in un mondo migliore. Quello di ora è alla deriva". Per Alda "manca l'amore, ora le persone intendono solo il denaro. Non c'è pace, tranquillità, basta di avere soldi. E poi ci mancano tante cose, la sanità, la scuola. Per una visita devono passare due anni se non si paga". E infine, su Ivan "se facessero tutti come mio babbo, sarebbe una vita migliore".
Margherita Cecchin
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