
Da sinistra in Toscana c'è chi si scaglia contro l'emendamento della commissione Cultura della Camera. Si parla del divieto di educazione sessuale e affettiva nelle scuole medie. Dopo i lavori in commissione il provvedimento dovrà ancora essere discusso e approvato dal parlamento, ma nella nostra regione sono arrivate voci polemiche a riguardo.
Melio: "Non ci fermeremo"
"Una vergogna, che però non ci fermerà!
Con un emendamento della Lega approvato in Commissione Cultura della Camera, l’educazione sessuo-affettiva è stata del tutto eliminata dalla scuola primaria e secondaria di primo grado, lasciandola soltanto alle scuole secondarie di secondo grado purché ci sia il consenso dei genitori che dovranno conoscere temi e materiale didattico.
Forse qualcuna o qualcuno di voi penserà “meglio così”, ma il problema sta tutto nella disinformazione in merito ed è proprio su questa che il Governo fa leva in modo vergognoso: svolgere educazione affettiva alle scuole elementari e medie non è (ovviamente!) la stessa cosa che svolgerla alle scuole superiori, essendo tre percorsi diversi con contenuti e obiettivi decisamente diversi.
Vogliamo l’ora di educazione alla sessuo-affettività in ogni ordine e grado non certo per costruire una società “indottrinata”, come Salvini, Vannacci e Meloni ritengono combattendo il famoso fantasma del Gender (che poi, quando chiedi loro cosa sia nemmeno sanno rispondere…), bensì più empatica, sensibile, rispettosa del consenso e di tutte le identità altrui. Una società che metta al centro le persone e i loro sentimenti, che impari a contrastare la violenza di genere a partire dai sei anni e che comprenda la necessità di una piena parità.
Personalmente continuerò a portare avanti questa tematica e a battermi nelle Istituzioni, come fatto in questi ultimi cinque anni, perché credo nella necessità di mettere al centro il benessere fisico (al Governo, evidentemente, non importa nemmeno fare prevenzione contro le infezioni sessualmente trasmissibili o sulle gravidanze precoci e la contraccezione) e quello psicologico (per esempio educando al rispetto di tutti i corpi, soprattutto in età delicate).
Così, mentre il “fai da te” porta a una formazione tossica e distorta affidandosi alla tanto condannata pornografia (un’altra incoerenza del Governo Meloni), dopo questo scandalo mi auguro che nessun politico o politica pianga la morte della prossima donna uccisa dalla società patriarcale e maschilista, perché da oggi quel politico o quella politica può ufficialmente dirsi complice."
Nardini: "Destra oscurantista"
Mentre l’Italia piange l’ennesimo terribile femminicidio, la destra al governo fa esattamente l’opposto di quello che servirebbe.
Il loro obiettivo culturale è chiaro: mantenere la cultura patriarcale fatta di privilegi, disuguaglianze, pregiudizi, stereotipi e ruoli di genere e mantenere anche tabù sulla sessualità.
Il punto, però, è che questa cultura e questa mancanza di educazione all’affettività e alla sessualità sono il terreno fertile su cui la violenza di genere cresce fino alla sua massima espressione, il femminicidio.
Noi pensiamo, invece, che questi percorsi debbano essere resi obbligatori nelle scuole di ogni ordine e grado, educando alle emozioni, a coltivare relazioni sane e paritarie, ad abbattere pregiudizi e stereotipi. Solo così cresceremo nuove generazioni libere dalla violenza e salveremo la vita di tantissime donne e delle altre persone che vengono discriminate.
In questi anni, in Toscana, abbiamo fatto moltissimo in tal senso, ma serve una grande iniziativa nazionale per cui questa destra retrograda e oscurantista è un ostacolo.
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