Sicurezza, indotto, innovazione: a Firenze si è parlato di discoteche

La notte italiana è un patrimonio che unisce cultura, socialità ed economia. Non si tratta solo di svago: è un fenomeno collettivo che muove milioni di persone, alimenta filiere produttive e rappresenta un tassello strategico per l’attrattività turistica del Paese. Al centro di questo universo ci sono le discoteche, che hanno generato nel 2024 un giro d’affari di 2 miliardi di euro tra ricavi diretti (circa 500 milioni di euro) e indotto (1,5 miliardi di euro), con più di 34 milioni di presenze e oltre 200.000 spettacoli. Numeri che confermano un comparto vitale, che nonostante la crescente concorrenza di eventi e location non autorizzati all’attività di ballo (festival, club e stabilimenti balneari) continua a conservare un fascino unico e inimitabile. Questi dati sono stati presentati oggi alla Camera di Commercio di Firenze in occasione del convegno internazionale “Nightlife Evolution – Italia & Ibiza: il Futuro dell’entertainment”, promosso da SILB-FIPE, l’Associazione Italiana delle Imprese di Intrattenimento da Ballo e di Spettacolo aderente a FIPEConfcommercio.

Un appuntamento che ha messo a confronto l’esperienza italiana con quella di Ibiza, capitale mondiale del clubbing, e che ha ospitato la presentazione del Rapporto Censis “Il futuro del popolo della notte”, sostenuto dall’Ente Bilaterale Nazionale del Turismo. Il rapporto racconta un’Italia che ama uscire: l’88,7% degli italiani frequenta la vita serale per svago, il 38,8% lo fa per ballare, e uno su tre sceglie la discoteca come luogo privilegiato di aggregazione. Non è più l’unica opzione disponibile, ma rimane un simbolo, riconosciuto da oltre i tre quarti degli italiani, che la considerano ancora un’esperienza distinta, caratterizzata da atmosfere immersive in cui musica, luci ed energia si fondono per dare vita a emozioni collettive.

La ricerca evidenzia come la nightlife sia un fenomeno di massa che attraversa tutte le generazioni: i giovani continuano a essere i principali protagonisti, ma anche adulti e over 65 mantengono l’abitudine di vivere la notte come occasione di socialità. Non a caso quasi un italiano su due sceglie di ballare soprattutto in estate, confermando la stagione estiva come il cuore pulsante del settore, con il 40% della spesa totale concentrata tra giugno e agosto. Accanto al valore economico, emerge quindi con forza la dimensione sociale: la notte è uno spazio di relazione, di benessere individuale e collettivo, di partecipazione culturale. Un luogo dove l’intrattenimento diventa esperienza, capace di intrecciare tempo libero, turismo e identità. Oltre l’88% degli italiani esce regolarmente la sera per svago. È un’abitudine trasversale, che accomuna il 99,2% dei giovani, ma anche la grande maggioranza degli adulti e persino oltre i due terzi degli over 65. Di questi, il 38,8% esce la sera con l’obiettivo di andare a ballare. Il 33,3% degli italiani va in discoteca quando esce la sera, ed il dato arriva al 61,6% tra giovani, al 37,3% degli adulti.

Il ballo rimane tra le principali attività per trascorrere le proprie serate fuori casa. Nella scelta delle location vince l’ibridazione, perché il 74,2% degli italiani che vanno a ballare combina discoteca e altre location quali club, live club, festival e stabilimenti balneari, il 24,6% solo in locali diversi dalla discoteca, l’1,2% solo in discoteca. Ma se la notte è vita, la sua crescita passa da un presupposto non negoziabile: la sicurezza. Secondo l’indagine, il 95,8% dei genitori ritiene indispensabili controlli regolari nei locali e oltre 9 su 10 considera i locali abusivi una minaccia per i giovani. È un dato che segna con chiarezza la direzione: la notte italiana ha bisogno di regole certe e di imprese che le rispettino. Perché solo così le famiglie possono avere la garanzia che i loro figli vivano un divertimento sano e protetto, lontano da rischi e pericoli.

"Il convegno di Firenze non è stato un semplice momento di confronto, ma un passaggio cruciale per il nostro settore – ha dichiarato Maurizio Pasca, Presidente di SILB-FIPE –. Il Rapporto che abbiamo realizzato con il Censis ci consegna un quadro molto chiaro: la nightlife italiana è vitale, trasversale e profondamente radicata nelle abitudini di milioni di persone. Il ballo, le discoteche e i locali restano centrali, ma cambiano pelle: per gli italiani non sono più soltanto spazi per danzare, ma veri e propri luoghi dove ricercare esperienze, che restituiscono divertimento, ma anche emozioni, relazioni, identità. Allo stesso tempo, i numeri ci dicono che la sicurezza è diventata la priorità assoluta. La notte non è un problema, lo diventa solo quando è in mano all’abusivismo, a chi opera senza regole e senza tutele, mettendo a rischio la vita dei giovani e la reputazione dell’intero comparto. In questo contesto le discoteche, non sono il problema, ma parte della soluzione. Le nostre imprese che rispettano norme severe e investono in controlli, in personale formato, in prevenzione e responsabilità sociale. Per questo sono luoghi dove le famiglie possono avere la certezza che i propri figli vivano un divertimento sano, protetto e di qualità. La nostra sfida oggi è duplice: innovare i format per renderli sempre più attrattivi, multimediali e internazionali, e riaffermare la legalità come bussola imprescindibile del settore. Solo così la notte italiana potrà diventare un vero brand internazionale, riconosciuto nel mondo come sinonimo di energia, creatività, cultura e sicurezza" conclude Pasca.

Fonte: Ufficio stampa

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