
"Nulla togliendo alle iniziative dei ragazzi, vogliamo solo denunciare la perdita della retribuzione ad ogni stop della didattica, che sia un'assemblea, un'allerta meteo o un'occupazione"
"Istituto occupato, educatore disoccupato", con questo amaro slogan una trentina di educatrici ed educatori in servizio al Liceo Virgilio di Empoli, occupato da questa mattina, segnalano a gonews.it la propria situazione: "Se la scuola resta chiusa per un motivo, come appunto un'occupazione, noi non siamo pagati. Stamattina gli educatori si sono trovati difronte all' impossibilità di ottemperare le ore previste dal loro contratto lavorativo, rimanendo nell' incertezza dei prossimi giorni, visto che non si hanno notizie sulla durata dell' occupazione. Ancora una volta, è l'educatore a subire gli eventi che coinvolgono il regolare andamento dell'orario scolastico".
Gli educatori, che assistono ragazzi con difficoltà, sono dipendenti di una cooperativa a cui è stato affidato il servizio attraverso un bando comunale di durata triennale. Nel contratto non ci sarebbero forme di garanzia in merito alle possibili interruzioni delle lezioni che possono avvenire durante l'anno: "Tra scioperi, assemblea, allerta meteo e altro, ricade sempre su di noi: se non è possibile svolgere le attività, perdiamo automaticamente ore". Questo, quindi, non riguarda solo un'occupazione, ma qualunque tipo di evento che provoca uno stop alla didattica.
Gli educatori tengono infatti a precisare di non voler criticare o giudicare l'occupazione dell'Istituto da parte dei ragazzi: "Nulla togliendo alle iniziative dei ragazzi, vogliamo solo segnale il disagio e la perdita retributiva, in cui ci troviamo ogni qualvolta si verifichi un evento, che sconvolge il normale svolgimento le lezioni".
Alle interruzioni della didattica, peraltro, si aggiunge anche l'incertezza in merito alla situazione stessa del ragazzo affidato ai singoli educatori: "Se manca il ragazzo, se è malato o se la famiglia non lo manda a scuola, noi non veniamo pagati. Con il progetto Classe+ è possibile 'recuperare' una piccola parte, ma in generale perdiamo molte ore".
La denuncia, quindi, non è né contro gli studenti del Virgilio, né contro l'occupazione in sé, ma prende spunto da quest'ultima per denunciare una situazione di disagio lavorativo che nasce dalla tipologia stessa di contratto applicato alla categoria.
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