
Dopo l'occupazione molte critiche, toni paternalistici e vere e proprie offese ai ragazzi che hanno occupato il Virgilio: tanti i messaggi di solidarietà da associazioni e forze politiche
Dopo l’occupazione di martedì 21 ottobre del liceo Virgilio di Empoli da parte degli studenti, in segno di solidarietà con la Palestina e contro ogni forma di guerra, arrivano le prime reazioni dal mondo politico locale e regionale.
Gli studenti del collettivo SAV (Studenti Autogestiti Virgilio) hanno spiegato le ragioni della loro protesta: denunciano la mancanza di momenti e spazi all’interno della scuola per discutere temi di attualità, spesso messi in secondo piano dai programmi scolastici. Ritengono fondamentale affrontare i fatti del presente con spirito critico, applicando le conoscenze apprese sui banchi alla realtà che li circonda.
In particolare, i ragazzi hanno espresso una dura condanna verso quella che definiscono "l’oppressione del popolo palestinese" e contro "un governo che non ci rappresenta", accusato di essere complice del conflitto attraverso la vendita di armi a Israele, anche tramite l’azienda Leonardo. "Condanniamo - scrivono - il silenzio di fronte all’oppressione di un popolo e quella che ci è stata recentemente venduta come una ‘tregua’, ma che in realtà è un tentativo di mettere a tacere il dissenso sconvolgendo la realtà dei fatti".
Nel comunicato del collettivo si richiama anche l’articolo 11 della Costituzione italiana, che "ripudia la guerra", e si sottolinea come l’occupazione voglia rappresentare un atto di difesa dei principi costituzionali.
Gli attacchi e le offese sui social
A seguito dell'occupazione e degli articoli sulla stampa, anche sulle pagine social di gonews.it, molti utenti hanno criticato con toni anche offensivi e paternalistici la scelta dei ragazzi: "non sanno una mazza", "non studiano e stanno sempre sui social", "sono indottrinati non hanno la capacità di fare ricerche e vedere al di là di quello che gli viene inculcato nella loro testa", "con serietà dovreste piantarla di occupare scuole , perché così mostrate solo arroganza e indisponenza", "Speriamo che non sfascino tutto come è successo in altri licei", "basta con il fascismo travestito da buonismo", "l'importante è saltare le lezioni", "questi studenti dovrebbero studiare la STORIA passata e PRESENTE", "Ma studiate…", "I problemi non si risolvono occupando una scuola", "Vi manca la voglia di studiate", "I giovani di oggi nn hanno voglia di studiare e' poca voglia di lavorare", "Tutte le scuse son buone per non fare lezione", "Conformismo o fancazzismo?", "Bene tutti bocciati .. subito", "zecca rossa", "Poveri comunisti", "Consapevole DI COSA? della vostra ignoranza", "Ma andate in Palestina", "Che fantasia, sempre vestiti di rosso", " bimbimi***", "Ogni scusa è buona per non fare un cavolo", "un tempo si studiava senza giocare a fare la rivoluzione", "Se occupate nn fate come Israele?", sono solo alcuni dei commenti apparsi.
La solidarietà agli studenti
Federazione Giovanile Comunista Italiana Toscana: "Piena solidarietà agli studenti del Virgilio"
“Piena solidarietà agli studenti del Virgilio che hanno intrapreso l’autogestione - ha commentato la segreteria della Federazione Giovanile Comunista Italiana Toscana -. Ci auguriamo che tali intenti non restino solo sul piano sociale, ma si indirizzino su un terreno politico, facendo un primo passo verso il ribaltamento del sistema di cose vigenti”.
Leonardo Masi (BE): "Non è giovanilismo, ma vitalità e ricondivisione di spazi e idee"
"Una modalità che sembrava scomparsa, e invece… eccola riemergere. Segno di vitalità, di voglia di esserci, di ricominciare a stare insieme e condividere spazi, idee, visioni. Dopo il periodo buio del COVID, che ha esasperato l’individualismo e il distacco sociale, vedere ragazze e ragazzi rimettere in campo pratiche collettive, momenti di partecipazione e anche di protesta/proposta è qualcosa da accogliere con favore. Troppo facile liquidare tutto come “ingenuità” o “giovanilismo”. Quello che si sta riscoprendo è un modo di stare nel mondo che ci ricorda che l’energia del cambiamento passa anche (e forse soprattutto) dalla forza del noi". Così Leonardo Masi, consigliere di Buongiorno Empoli-Siamo Empoli.
Brenda Barnini (PD): "Costruite un mondo nuovo dove essere protagonisti"
Parole di sostegno anche da Brenda Barnini (PD), che sui social ha scritto: “Forza ragazze e ragazzi, non accettate le etichette degli adulti in preda al cinismo. Seguite i tre precetti di Gramsci, e se anche non riuscirete a fermare tutte le ingiustizie del mondo, avrete iniziato a costruirne uno nuovo dove essere protagonisti”.
La CGIL Empolese-Valdelsa e la FLC-CGIL di Firenze esprimono vicinanza verso le mobilitazioni di studenti e lavoratori che stanno emergendo da alcune scuole dell'Empolese.
"Riteniamo importante - si legge in una nota - che le mobilitazioni avviate nelle settimane scorse contro il genocidio a Gaza continuino a produrre momenti di presa di parola e di condanna per quanto ha fatto, e continua a fare, il Governo di Israele. Anche con questo spirito promuoviamo la manifestazione nazionale del prossimo 25 ottobre a Roma, che vedrà partire almeno 300 persone dal territorio empolese-valdelsa. In particolare le scriventi sottolineano il carattere pacifico, non violento e aperto al dialogo, della mobilitazione avviata dal collettivo studentesco del Virgilio di Empoli e invitano la comunità educante, i lavoratori e le lavoratrici, i cittadini a stringersi attorno ai propri studenti e studentesse. È inoltre importante che gli studenti non solo condannino il presente di guerra, che fa temere per il futuro stesso del genere umano, ma che pretendano di affrontare in classe le questioni che animano l'opinione pubblica.
"Altrettanto importante e da sostenere è l'iniziativa di lavoratrici e lavoratori del Comprensivo di Montelupo, che nei giorni scorsi hanno si sono assunti la responsabilità di dire parole chiare rispetto alla tragedia palestinese, anche per testimoniare, davanti agli occhi dei propri studenti, che il compito di ogni educatrice e ogni educatore è quello di prendere posizionemontelupo e testimoniare con coraggio da quale parte stare.
Come CGIL non possiamo non condividere la richiesta di maggiori momenti di riflessione e confronto pubblici che provengono dalle varie componenti scolastiche, anche per tutelare il ruolo dell'istruzione come Istituzione fondante della nostra Repubblica, che ha il compito di formare cittadine e cittadini consapevoli e capaci di avere una reale coscienza critica. Anche per questo abbiamo partecipato alle giornate contro le nuove indicazioni del Ministro Valditara e saremo sempre al fianco delle varie mobilitazioni scolastiche.
L'ARCI: "Supportiamo la loto mobilitazione"
"Oggi l3 student3 del Liceo Virgilio di Empoli hanno deciso di occupare le tre sedi della scuola per accendere i riflettori sul genocidio ancora in corso in Palestina. A scuola ci insegnano a non dimenticare dicono dal collettivosav - per non commettere nuovamente gli errori del passato. Eppure ad oggi avviene tutto sotto i nostri occhi, ma il silenzio della politica internazionale vince di nuovo. L3 ragazz3 chiedono anche maggiori spazi di discussione dentro le scuole per affrontare l’attualità e poter essere protagonist3 del presente. Come Arci siamo a fianco del Collettivo Sav e di tutt3 le student3 che rivendicano spazi e protagonismo. E siamo a disposizione per supportare la loro mobilitazione!"
Empoli per la Pace: "La scuola non deve tacere"
Sulle critiche fatte ai ragazzi, interviene anche Empoli per la Pace: "In questi giorni docenti e studenti che hanno avuto il coraggio di parlare di pace, di diritti e di Palestina sono stati sommersi da attacchi e insulti. Noi di Empoli per la Pace vogliamo dirlo chiaramente: non si può colpire chi educa al pensiero, chi fa domande, chi rifiuta l’indifferenza. Siamo al fianco delle insegnanti e degli insegnanti dell’Istituto Comprensivo di Montelupo Fiorentino, firmatari della mozione “La scuola non è neutrale”, e delle ragazze e dei ragazzi del Liceo Virgilio di Empoli che hanno scelto di mobilitarsi per chiedere che la scuola apra gli occhi sul mondo. Chi oggi invita a riflettere sulla violenza e sulla sofferenza, su quello che succede a Gaza, sta difendendo la vita, la pace, l’autodeterminazione dei popoli e la libertà di pensiero, valori che dovrebbero essere patrimonio comune di tutti.
"Ci preoccupa il clima di odio e intimidazione che si sta diffondendo, dove ogni parola fuori dal coro viene bollata come “faziosa” e dove chi insegna o informa rischia di autocensurarsi per paura delle reazioni. Questo è un pericolo reale per la libertà di insegnamento e per la libertà d’informazione: due pilastri della nostra democrazia che oggi vanno difesi con fermezza. E mentre gli adulti spesso tacciono o si voltano dall’altra parte, dovremmo tutti ringraziare se i giovani che si muovono, chiedono di capire, di non accettare più un mondo fondato sulla guerra e sulla disuguaglianza. Sono loro il futuro, e se il futuro somiglierà a questo presente – fatto di violenza, disinformazione e indifferenza – sarà un disastro per tutti. Per questo la loro voce è preziosa, e chi li ascolta difende anche la propria umanità".
"Non c’è neutralità possibile di fronte alla vita e alla morte, di fronte alla giustizia e all’oppressione, di fronte al genocidio. Non è schierarsi per una parte, ma per l’umanità intera. Solo una scuola viva, libera e coraggiosa può educare alla pace. Solo un’informazione libera può renderla possibile".
M5S: "Diciamo ragazzi non si impegnano, quando lo fanno li critichiamo"
"Spesso si tende a criticare i ragazzi per la loro apparente lontananza dai problemi collettivi, ma quando decidono di impegnarsi e di manifestare le proprie idee, vengono troppo spesso ugualmente disapprovati", questo il commento di Jacopo Maccari consigliere comunale del M5S.
Eppure, i ragazzi e le ragazze rappresentano il nostro futuro: ascoltarli, comprenderli e dare valore alla loro opinione è un dovere di ogni istituzione e di ogni cittadino. La politica deve finalmente aprirsi a loro, farsi carico delle loro richieste e riconoscere la loro voglia di partecipazione. Una parte consistente dell’astensionismo elettorale proviene proprio dalle fasce più giovani. Non dovremmo allora stupirci: se non li ascoltiamo, se la politica e gli adulti si allontanano sempre più dai loro bisogni e dal loro linguaggio, è naturale che si sentano estranei a tutto questo.
Personalmente assistetti alla manifestazione degli studenti di Empoli a sostegno del popolo palestinese e ammetto che mi sono emozionato nel vedere tanti giovani dedicare una parola, un gesto, sventolare una bandiera, per un obiettivo di pace e solidarietà verso un altro popolo. Gli studenti del liceo Virgilio hanno utilizzato un loro legittimo strumento di partecipazione per affermare un principio, per dire che la loro opinione conta.
Il Movimento 5 Stelle di Empoli li sostiene con convinzione, perché questi ragazzi hanno scelto di non voltarsi dall’altra parte di fronte a una grande ingiustizia. Devono poter continuare a esprimersi liberamente, con i mezzi leciti a loro disposizione, in autonomia e responsabilità. Esprimiamo inoltre il nostro sostegno e solidarietà ai 96 insegnanti dell’ Istituto Comprensivo di Montelupo Fiorentino, firmatari della mozione “La scuola non è neutrale”.
La scuola, insieme alle famiglie, ha il compito di fornire ai ragazzi gli strumenti per affrontare la vita, non solo quella lavorativa, ma anche quella civica e sociale. Per questo è fondamentale che all’interno delle scuole ci sia spazio per approfondire i temi di attualità, le vicende nazionali e internazionali, e per riflettere criticamente su ciò che accade nel mondo.
Solo attraverso la conoscenza, ottenuta da fonti attendibili e pluraliste, è possibile costruire un autentico spirito critico.
E uno spirito critico solido è la base per una società consapevole, capace di futuro e di pace."
Rifondazione Comunista Empoli: "Dobbiamo esser loro grate e grati"
Salutiamo con grande entusiasmo l’occupazione delle studentesse e degli studenti del Liceo Virgilio. Come altre iniziative, rappresenta a pieno il fervore che avvolge la nostra cittadina, con soli 50mila abitanti, ma con uno spirito battagliero che non intende piegarsi di fronte alle grandi questioni, così come a quelle di carattere territoriale. La smisurata potenza israeliana che permette loro di porsi al di sopra di ogni legge e risoluzione ONU è strettamente legata alla potenza economica e finanziaria che li spalleggia.
Per prendere consapevolezza di ciò è necessario tenere in considerazione l’enorme potenza dei fondi finanziari interconnessi che avvolgono e manovrano l’economia di tutto il “mondo libero”. Dalle armi al settore farmaceutico, dai servizi sanitari privati all’intrattenimento, passando per il giornalismo e arrivando alle banche, dai social a … indovinate? I servizi pubblici essenziali. Tra gli investimenti più sicuri e garantiti perché provenienti dalle bollette che i cittadini sono costretti a pagare; garantiti da società come le multiutility che prenderanno per la gola anche e soprattutto la politica locale, che per propria volontà ha intenzione di seguire l’onda lunga delle privatizzazioni che hanno contraddistinto i loro partiti di riferimento dagli anni ’90.
Ebbene, anche noi crediamo che per fermare il genocidio si debba partire dalle battaglie territoriali, per combattere sia le egemonie ideologiche di questo sistema neo-liberista che quelle finanziarie ed economiche. C’è la necessità pubblica e umanitaria di porre fine a questo sistema. Le future generazioni del nostro territorio sanno e sapranno avere voce critica e spirito di iniziativa. Dobbiamo esser loro grate e grati.
Le voci critiche
Cosimo Carriero (FdI): "Discutere di attualità è legittimo, ma la scuola non sia propaganda"
Di segno opposto la posizione di Cosimo Carriero, consigliere comunale di Fratelli d’Italia, che ha definito l’occupazione "l’ennesimo tentativo di trasformare la scuola in un terreno di battaglia ideologica".
"Siamo convinti che la scuola debba essere luogo di formazione, confronto e libertà - prosegue -. Discutere di attualità è non solo legittimo, ma doveroso, a patto che le aule non si trasformino in megafoni di propaganda o in tribunali ideologici contro il Governo e lo Stato italiano".
Rispondendo direttamente alle accuse del collettivo SAV, Carriero ha aggiunto: "Si parla di ‘non restare in silenzio’ e di ‘non voltarsi dall’altra parte’. Eppure, mentre si accusa il Governo di complicità nel genocidio, si dimentica che l’Italia è da sempre impegnata per la pace e per la difesa del diritto internazionale. La presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha ribadito la posizione di un Paese che sostiene Israele nel suo diritto alla sicurezza, ma che al tempo stesso chiede il rispetto dei civili e degli innocenti palestinesi. Ridurre questa complessità a slogan non è un atto di coraggio, ma di superficialità".
Il consigliere ha poi sottolineato l’importanza di affrontare i temi dell’attualità "con pluralità di voci, confronto reale e rispetto reciproco": "Non serve occupare un edificio per aprire un dialogo: gli studenti che vogliono approfondire questi temi possono rivolgersi ai docenti o anche a noi, consiglieri di qualsiasi schieramento politico, che rappresentiamo istituzionalmente la comunità cittadina".
Carriero conclude affermando: "Difendere la pace non significa accusare il proprio Paese, ma impegnarsi per capire davvero ciò che accade nel mondo, rispettando la verità dei fatti e la dignità di tutte le vittime. La scuola deve insegnare a pensare, non a schierarsi. L’Italia non è complice di alcun genocidio, ma è – come sempre – in prima linea nella difesa dei valori di libertà, democrazia e civiltà. Ed è proprio da questi valori che dovrebbe ripartire ogni riflessione nelle scuole, senza pregiudizi e senza ideologia".
Centrodestra per Empoli: “La scuola resti luogo di crescita, non di scontro”
"Il gruppo Centrodestra per Empoli ritiene che la scuola debba restare un ambiente di formazione, dialogo e confronto, mai un terreno di scontro o di contrapposizione ideologica. L’occupazione del Liceo Virgilio di Empoli, come ogni forma di protesta che interrompe la didattica, non aiuta il percorso educativo degli studenti né contribuisce a costruire un vero spazio di riflessione. Al contrario, rischia di penalizzare proprio chi nella scuola cerca ogni giorno opportunità di crescita, studio e partecipazione", questo il commento del Centrodestra per Empoli.
Le questioni internazionali e sociali che preoccupano tanti giovani meritano rispetto e attenzione: sono temi che possono e devono essere affrontati con consapevolezza, attraverso il dialogo con i docenti, il confronto con le istituzioni e la promozione di momenti di approfondimento aperti a tutti. La scuola è un luogo dove si impara a pensare, non a schierarsi. È il primo spazio in cui si costruisce il futuro, e il futuro nasce dal confronto, non dalla chiusura.
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