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"Quelli del bar Pallino", in tanti alla presentazione del libro: "Anni di amicizia e speranze"

Grande partecipazione a Empoli per il volume che raccoglie foto e testimonianze dello storico bar di Sovigliana. Il ricavato sarà devoluto in beneficenza


Si è svolta in un clima di amicizia, tra risate e ricordi, la presentazione del libro "Quelli del bar Pallino". E non poteva essere diversamente, alla presenza proprio degli amici che hanno vissuto gli anni e le giornate fatte di scherzi, giochi e divertimento allo storico bar di Sovigliana. Ma soprattutto di legami veri, come raccontano i "palliniani" protagonisti delle pagine scritte da Rossana Ragionieri e illustrate di fronte a una platea da sold out nel pomeriggio di lunedì 20 ottobre nella sala soci Coop del Centro*Empoli.

Condotta da Alessandro Lippi, la serata ha visto protagonisti i frequentatori del bar, i loro aneddoti messi nero su bianco nel libro ricco di fotografie dell'epoca, la partecipazione di molti cittadini, dell'autrice e dei sindaci di Empoli e Vinci, Alessio Mantellassi e Daniele Vanni. Una storia condivisa da molti, che hanno accolto con entusiasmo il libro: a testimoniarlo sono le copie, già quasi tutte esaurite, disponibili nelle edicole locali. Al termine delle presentazioni sul territorio il ricavato del libro sarà devoluto in beneficenza ad Astro, (Associazione per il Sostegno Terapeutico Riabilitativo in Oncologia) di Empoli.

"La presentazione non è andata bene è andata benissimo, c'erano oltre 100 persone, una grande soddisfazione" commenta l'autrice Rossana Ragionieri. "Il libro è la memoria di un periodo storico che non c'è più, ma che c'è stato, che per alcuni versi può essere preso a modello di comportamenti che ci auguriamo ritornino, come il rispetto, la speranza nel futuro. Scriverlo è stato impegnativo, ma divertente". Il nastro è riavvolto soprattutto tra gli anni Sessanta e Settanta, "periodi che ho avvertito anche io, fatti di gioisità e scherzi che erano prese in giro bonarie. Ma nessuno se la prendeva". Tra questi le sfide dei bar o i soprannomi, aggiunge Ragionieri che in occasione dell'intervista su Radio Lady 97.7 era accompagnata proprio da "nini" e "gambero", due storici clienti rispettivamente Paolo Saltarelli e Luciano Ferrara.

"Un tempo bastava un gesto, una particolarità, e diventava un soprannome fino a scordare anche il nome originario". Il bar come luogo di incontro, "li ho chiamati salotti urbani, luoghi di ritrovo - aggiunge Ragionieri - non solo perché si giocava a carte, a biliardo, a bocce, si chiacchierava, si discuteva, si commentava lo sport ma c'era l'incontro generazionale. Andavano tutte le fasce d'età. Questo scambio voleva dire per i più giovani ascoltare i commenti e le esperienze degli anziani. Serviva per una crescita serena e armoniosa".

"Noi s'aveva tutto. E non s'aveva niente" ha affermato Paolo detto "nini" alla presentazione, tirando fuori dal cilindro tanti racconti del tempo, scherzi fatti con gli amici, accompagnati dalle risate del pubblico.

"L'idea di andare a fissare un pezzo di storia di vita delle nostre comunità dà quel senso di sincerità, di bellezza delle relazioni, che ha animato tante storie davanti a un bar, nelle nostre piazze, nelle nostre frazioni" ha detto il sindaco Mantellassi alla presentazione. "Così sono nate tante belle amicizie, associazioni, idee, dalla bellezza dello stare insieme".

"Un luogo di ritrovo che riusciva a aggregare le persone" ha aggiunto il sindaco Vanni. "I rapporti che nascevano all'interno del bar erano come una famiglia allargata. C'erano principi fondamentali come la solidarietà. Un aspetto che credo vada un po' ricercato e ritrovato. Viviamo in un contesto differente, in una società che spesso tende a isolare le persone". "Il bar Pallino è stato un esempio, ma ce ne sono ancora sul nostro territorio, come le associazioni. Cerchiamo di riprendere gli esempi del passato, valorizzarli con gli strumenti che abbiamo oggi. Credo sia un tema da trasmettere alle nuove generazioni".

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