Un altro falco pellegrino colpito dagli spari: il secondo in meno di un mese nel padule di Fucecchio

(foto di archivio)

L'esemplare è rimasto cieco da un occhio. Dal Wwf l'appello alle istituzioni per "aumentare attività di vigilanza in tutta l'area"


Dopo il caso del Falco pellegrino ferito con colpi di arma da fuoco sulle colline nei pressi del padule di Fucecchio, un altro esemplare è stato ritrovato e recuperato nella stessa zona, sempre colpito dagli spari. A portare all'attenzione il nuovo episodio è il Wwf Toscana, che già aveva denunciato a inizio ottobre "due gravissimi atti di bracconaggio su specie protette in provincia di Firenze". Infatti, oltre al Falco rinvenuto ferito nei pressi del padule, era stato soccorso anche un giovane falco di padule colpito da 18 pallini da caccia e raccolto nella piana fiorentina. Entrambi gli uccelli sono stati recuperati dai volontari del CeTRAS, Centro Toscano Recupero Avifauna Selvatica di Empoli, e sottoposti alle cure come l'ultimo falco ritrovato.

Come riportato oggi da La Nazione, su questo esemplare le radiografie hanno mostrato che è stato colpito da pallini da caccia a un occhio, che lo hanno reso cieco da un lato. Non sono presenti fratture ma non potrà comunque tornare in libertà, a causa della grave menomazione. Come spiegato infatti per un rapace, che cattura prede in volo, la vista è fondamentale. "I nostri appelli al mondo venatorio per il rispetto delle regole sono rimasti inascoltati" dice al quotidiano il delegato regionale Guido Scoccianti. Condanna e sconcerto dal Wwf per il "ripetersi di questi atti di bracconaggio", poi l'appello alle istituzioni "perché sia messo un freno a questa illegalità diffusa con un impegno ad aumentare le attività di vigilanza in tutta l'area". Allo stesso tempo il Wwf "metterà a disposizione l'esperienza delle proprie guardie giurate volontarie a supporto delle iniziative che si intenderà prendere". Su questo il Wwf si appella alla nuova giunta regionale non solo per rafforzare le forze istituzionali di vigilanza, su tutto il territorio e in particolare nelle aree dove il bracconaggio è particolarmente diffuso e grave ma aggiunge Scoccianti, "di un supporto e valorizzazione delle attività di vigilanza volontaria, cancellando le disposizioni introdotte nella scorsa legislatura regionale, che ne riducono invece fortemente le possibilità operative".

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