
In vista del referendum sull’abrogazione della delibera n. 93/2022 del Comune di Empoli, che punta a escludere la possibilità di quotare in borsa la futura Multiutility toscana a favore di una gestione “in house” dell’acqua, il gruppo consiliare di Fratelli d’Italia Castelfiorentino, composto da Serena Urso e Fabio Fabbrocini, esprime una posizione chiara, fondata su criteri non ideologici: la quotazione in borsa non è un rischio da evitare a priori, ma uno strumento da governare con intelligenza e garanzie, nell’interesse dei cittadini e delle comunità locali.
“Non serve trasformare un dibattito tecnico in una battaglia ideologica - dichiarano Urso e Fabbrocini - L’obiettivo deve essere quello di garantire servizi pubblici di qualità, tariffe sostenibili e investimenti stabili. E per farlo, non possiamo rinunciare a strumenti che in altre regioni d’Italia, come l’Emilia-Romagna, stanno funzionando da oltre vent’anni con Hera Spa. La quotazione in Borsa è uno strumento, non un dogma. Con garanzie solide, può rafforzare il ruolo pubblico e migliorare i servizi ai cittadini.”
Per Serena Urso e Fabio Fabbrocini… “La Multiutility deve essere una holding capace di garantire alla parte pubblica il 51% e l’autonomia decisionale. Nessun automatismo, né verso la privatizzazione né verso la gestione diretta, ma una valutazione caso per caso, fondata su analisi economiche, industriali e sociali. La discussione attorno alla Multiutility toscana è spesso ridotta a uno scontro ideologico: “pubblico contro privato”.
“La realtà è più complessa e va spiegata ai cittadini con onestà – proseguono Urso e Fabbrocini - Una società quotata non perde automaticamente il controllo pubblico se i Comuni mantengono la maggioranza delle quote e vengono previsti patti parasociali vincolanti con regole antiscalata. La quotazione, inoltre, consente di raccogliere capitali privati per investimenti strategici (reti idriche, depuratori, digitalizzazione dei servizi) senza gravare sulla fiscalità locale. E non è vero che gli aumenti di capitale si traducano necessariamente in aumenti tariffari: anche nelle società in house, infatti, gli investimenti strutturali devono essere coperti da piani economici-finanziari che incidono sul bilancio e possono avere effetti sulle tariffe”.
“Ciò che conta,” sottolineano Urso e Fabbrocini, “è la governance: chi decide, con quali vincoli, e in base a quali obiettivi. La trasparenza e la vigilanza pubblica devono essere i veri pilastri del sistema, non la forma giuridica in sé. Anche perché, mentre una società In House è soggetta agli umori dei partiti e può diventare un “carrozzone politico dove sistemare i soliti noti”, una società quotata in borsa è soggetta a controlli della CONSOB”. Così come aumenti di capitale non possono essere finalizzati all’aumento dei profitti per i privati perché sono sottoposti anch’essi al controllo delle autorità competenti come ARERA”.
Fratelli d’Italia Castelfiorentino invita quindi i cittadini ad affrontare il referendum del 9 novembre con consapevolezza e spirito costruttivo, leggendo nel merito i documenti e le implicazioni economiche della delibera che, a suo tempo, era stata fatta passare in tutti i consigli comunale dell’empolese-valdelsa dalle maggioranze PD.
“Non si tratta di dire sì o no alla finanza,” aggiungono i consiglieri, “ma di capire quale modello possa garantire al nostro territorio servizi moderni, efficienti e sostenibili nel tempo.”
Il nostro compito, come amministratori, è difendere il ruolo pubblico, non ostacolare lo sviluppo per pregiudizio. Una Multiutility toscana quotata può e deve restare sotto controllo pubblico, rappresentando un modello evoluto di gestione partecipata in grado di coniugare solidità economica, innovazione e responsabilità sociale.
“Fratelli d’Italia — concludono Urso e Fabbrocini — è una forza di governo che guarda ai fatti, non ai simboli. La vera sfida non è decidere se quotarsi o meno, ma come garantire che i servizi restino pubblici nella sostanza e moderni nella gestione.
Questo significa pragmatismo, visione e rispetto per i cittadini, non rigidità ideologica.”
Fonte: Fratelli d'Italia Castelfiorentino
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