
Presentato con la cena-evento del 6 novembre un progetto ambizioso di promozione condivisa che coinvolge trenta comuni, istituzioni e produttori in un’unica rete di eccellenze del tartufo bianco
Trenta comuni, oltre 250 persone presenti alla cena di apertura della 54esima Mostra Mercato del Tartufo Bianco delle Colline Sanminiatesi. Non solo numeri, ma il segno di una nuova identità condivisa che unisce tutto il territorio delle Colline Sanminiatesi attorno al suo simbolo più autentico: il tartufo. L’evento, tenutosi ieri, 6 novembre, nel cuore di San Miniato Alto, ha presentato al pubblico un ambizioso progetto di valorizzazione territoriale condiviso, capace di mettere in rete sindaci, istituzioni locali, provinciali e regionali sotto il segno del pregiato oro bianco sanminiatese.
Numerose le autorità presenti, tra cui l’eurodeputato Dario Nardella, la senatrice Valeria Valente, il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, l’assessora regionale Alessandra Nardini, la consigliera regionale Brenda Barnini, il presidente della Provincia di Pisa Massimiliano Angori, e il presidente della Camera di Commercio Toscana Nord-Ovest Valter Tamburini, insieme ai sindaci dei trenta comuni dell’area di produzione del Tartufo Bianco delle Colline Sanminiatesi e ai rappresentanti del mondo economico, associativo e imprenditoriale.
Il percorso che ha portato a questa edizione, come ha ricordato la presidente di San Miniato Promozione, Azzurra Gronchi, nasce da un dialogo continuo tra i Comuni, la Fondazione, l’amministrazione comunale e Anci Toscana: "Il progetto è frutto di una collaborazione con tutte le forze del territorio, che insieme hanno dato vita a una nuova forma di promozione. Per questo abbiamo cambiato il nome della Mostra non più solo del Tartufo bianco di San Miniato, ma delle colline samminiatesi. Per questo la nostra Mostra sarà accompagnata da tante iniziative diffuse, perché non c’è solo il tartufo bianco, ma anche quello nero e il marzaiolo, come le diverse sfumature dei nostri territori”.
Il progetto delle Colline Sanminiatesi supera così i confini comunali e si apre a un territorio più vasto e autentico, rappresentativo della zona del tartufo bianco, eccellenza gastronomica riconosciuta in tutta Italia e nel mondo.
"Tutto nasce dall’idea di promuovere San Miniato e il suo territorio in modo integrato - ha proseguito Gronchi -. Abbiamo colto la sfida di costruire questa realtà, parlando con i trenta sindaci coinvolti: non è stato un percorso semplice, ma il risultato, frutto del lavoro di tutti, è motivo di grande soddisfazione. Chi viene qui vive un’esperienza immersiva e autentica, capace di trasformare i luoghi in vere e proprie opere d’arte".
Anche il sindaco di San Miniato, Simone Giglioli, è intervenuto per celebrare l’iniziativa, da lui definita "un progetto ambizioso": "È il primo anno di un percorso che coinvolge il territorio delle Colline Sanminiatesi, da Barberino Tavarnelle a Terricciola e fino a Volterra. Parliamo di una delle aree più belle della nostra regione, una terra magnifica che ogni anno accoglie tanti turisti attratti dalle sue bellezze naturali, paesaggistiche e culturali. Qui si viene anche per degustare il tartufo nel luogo in cui nasce e cresce, un prodotto d’eccellenza simbolo della nostra tradizione e del legame profondo tra territorio e qualità".
Sul palco è intervenuto anche Davide Paolini, giornalista e figura di spicco nel panorama enogastronomico nazionale, che in questa edizione sarà uno dei due ambasciatori del tartufo. Ideatore di manifestazioni come Taste, Paolini ha sottolineato l’importanza del legame inscindibile tra prodotto e territorio, da cui nasce una delle leve più forti per lo sviluppo e la promozione turistica.
Tra i protagonisti della serata anche Alessio Mugnaini, sindaco di Montespertoli e delegato Agricoltura e sviluppo rurale di ANCI Toscana, che ha ricordato il ruolo di coordinamento e supporto dell’associazione ai Comuni: "Durante l’estate siamo stati contattati per avviare un percorso che coinvolgesse trenta Comuni, e il ruolo di Anci Toscana è proprio quello di essere vicina ai territori, sostenendoli nella promozione dei loro prodotti tipici e delle loro eccellenze. Il tartufo è uno degli elementi che più rappresentano questa identità: racconta un territorio fatto di ricerca, di bellezza e di rispetto per l’ambiente".
Anche il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, originario proprio di queste terre, ha preso parola e ha sottolineato il forte valore identitario del progetto per tutto il territorio: "La piazza del Seminario, trasformata in un luogo pulsante per questa edizione, rappresenta il cuore di una manifestazione che, per la prima volta, coinvolge l’intero territorio delle colline sanminiatesi. Fino ad oggi San Miniato si era identificata con la città di Federico II, ma oggi assume una dimensione più ampia, che abbraccia tutta l’area circostante. Il tartufo bianco è da sempre il suo simbolo più autentico. San Miniato è, a pieno titolo, la capitale toscana del tartufo: un luogo dove qualità, ambiente e tradizione si fondono in modo unico".
Un entusiasmo condiviso anche a livello europeo, con l’eurodeputato Dario Nardella che ha evidenziato come il tartufo rappresenti una filiera identitaria da valorizzare anche in Parlamento Europeo: "È bello vedere quanta passione si muove attorno al tartufo, un prodotto unico, frutto spontaneo della terra. Credo sia arrivato il momento di fare un passo avanti e lavorare per ottenere una denominazione ufficiale che lo riconosca come prodotto agroalimentare a tutti gli effetti. Portare il tartufo a Bruxelles per farne un grande evento europeo di promozione è un obiettivo che possiamo certamente realizzare insieme".
La serata è stata accompagnata da una cena d’autore, un viaggio sensoriale tra i sapori autentici delle colline sanminiatesi, grazie al prezioso contributo dei commercianti locali di tartufi - Savitar, Nacci, Gazzarrini, Alessio e Filippo Gemignani, Francesco Gemignani, Selektia e Tartufi Teo - che hanno messo a disposizione il pregiato tartufo bianco delle colline sanminiatesi.
Protagonista in cucina lo chef Paolo Fiaschi del ristorante Papaveri e Papere, fresco del riconoscimento delle due forchette nella guida del Gambero Rosso. Con la sua maestria, Fiaschi ha saputo esaltare al meglio il profumo e la delicatezza del tartufo, regalando ai commensali un’esperienza gastronomica raffinata ed emozionante. Un nuovo traguardo per uno chef che vanta già prestigiosi riconoscimenti, tra cui il 'Tartufo Award' della Fiera Nazionale del Tartufo Bianco di Acqualagna. I piatti sono stati accompagnati da selezioni di vini delle Cantine Inserrata e Campigiana, due realtà d’eccellenza del territorio, impegnate nella promozione di una viticoltura sostenibile e nella valorizzazione della biodiversità locale.
Il taglio del nastro della Mostra è atteso per sabato 15 novembre mattina.
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