
L'investimento complessivo si attesta tra i 55 e i 60 milioni di euro, e il cantiere dovrebbe durare un anno e mezzo: questo quanto comunicato dalla società azzurra che si attende che "almeno 15 milioni possa metterli il Ministero"
Il nuovo stadio Carlo Castellani non è più soltanto un'idea sulla carta, ma, stando all'ad e vice presidente dell'Empoli Rebecca Corsi, "è un sogno che di mese in mese si fa più tangibile". L'iter burocratico è iniziato ufficialmente nel luglio 2024 e ora sta entrando nel vivo. In una conferenza il sindaco Alessio Mantellassi ha spiegato che il progetto dovrà superare "la verifica di assoggettabilità alla Valutazione di Impatto Ambientale per il parcheggio di Serravalle" e "quella alla Valutazione Ambientale e Strategica dell'intero progetto": una spetta all'Unione dei Comuni, l'altra alla Metrocittà. E Luca Lotti, senior advisor azzurro, si è detto pronto: "La documentazione necessaria verrà presentata entro il mese di dicembre".
Dopo le due verifiche, si passerà alla conferenza decisoria, toccherà poi alla gara - ma potrebbe 'saltare' se il Governo cambierà la norma sugli stadi - e infine al cantiere, che, stando a Corsi, durerà "trentasei mesi dalla posa della prima pietra". Lotti ha confermato il cronoprogramma presentato un anno e mezzo fa, adesso si aspetta il 2026 per il cantiere, se tutto andrà per il verso giusto. Lo si sapeva da tempo, ma è stato confermato anche che l'Empoli continuerà a giocare nel proprio stadio anche durante la riqualificazione, garantendo continuità alla squadra e ai tifosi.
L'investimento complessivo si attesta "tra i 55 e i 60 milioni di euro", come ha detto Lotti. Il club conta sul supporto del Governo, con la speranza di ottenere un contributo significativo, il tutto a pochi giorni dalla visita del ministro Andrea Abodi. "Ci aspettiamo che almeno 15 milioni possa metterli, è il minimo e una cifra giusta. Ci sono realtà che hanno preso molti danari pubblici, noi meno" ha spiegato Lotti.
La dichiarazione di pubblica utilità è arrivata da poco ed è una tappa importante del percorso, dato che non si era mai arrivati fino a qua. A Empoli dello stadio si parla da undici anni, ma i lavori 'veri' sono partiti solo a luglio 2024. L'intervento prevede la ricostruzione completa di tre settori su quattro e l'eliminazione della pista di atletica, ma anche la creazione di spazi commerciali e servizi di pubblica utilità, con particolare attenzione agli aspetti logistici e di viabilità.
Nei mesi scorsi il progetto è passato da un percorso partecipativo e a gennaio l'Empoli ha accolto le richieste dell'amministrazione. Secondo Mantellassi il rapporto tra comune e società "è buono e c'è un bel dialogo". D'altronde lo stesso sindaco ha ribadito: "Lo stadio va fatto, ma va fatto bene e va fatto insieme". Così invece Corsi: "Lo stadio non è solo il luogo dove gioca la squadra ma è anche un simbolo della nostra città, vogliamo lasciare un patrimonio riqualificato a tutela di Empoli".
La situazione sul campo dell'Empoli, però, non è delle migliori, viene da una retrocessione in B ed è nei bassifondi della classifica. L'aspetto sportivo inciderà? La risposta di Rebecca Corsi è stata netta e senza esitazioni: "Può succedere qualsiasi cosa ma lo stadio si fa".
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