
Proseguono senza sosta le ricerche dell’elicottero privato Augusta Westland 109 scomparso nel pomeriggio di domenica tra il confine delle province di Pesaro-Urbino e Arezzo, con due persone a bordo: Mario Paglicci, imprenditore orafo di Arezzo, e Fulvio Casini, di Sinalunga.
Alle operazioni partecipano oltre 35 tecnici del Soccorso Alpino e Speleologico Marche e una quindicina del Soccorso Alpino Toscana, supportati da unità cinofile e droni. Sul posto anche vigili del fuoco, carabinieri, guardia di finanza, 118 e volontari della protezione civile.
Ieri erano stati impiegati anche elicotteri dei Vigili del Fuoco, dell’Aeronautica Militare e dell’Esercito, ma i voli sono stati sospesi per il maltempo. Nella notte le ricerche sono proseguite via terra, con l’ausilio dei droni, in una zona montuosa e di difficile accesso. L’ipotesi principale è che il velivolo possa aver avuto un’avaria prima di precipitare.
"Le ricerche sono proseguite per tutta la notte nella zona Alpe della Luna in un’area impervia. In campo il sistema di emergenza regionale, insieme a Vigili del Fuoco, Soccorso Alpino, Forze dell’Ordine e Protezione Civile. Ringrazio tutte le squadre impegnate da ore sul territorio", così il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani.
Individuato l'elicottero caduto
È stato trovato l'elicottero scomparso ieri pomeriggio: caduto in una zona impervia al confine tra Marche e Toscana, il velivolo è distrutto e bruciato. La carcassa è stata individuata dai vigili del fuoco in una zona boschiva al lago di Montedoglio, in provincia di Arezzo, area in cui si stavano concentrando senza sosta le ricerche. Sono in corso le operazioni di raggiungimento del mezzo da parte dei soccorritori.
Le dichiarazioni dei familiari
"La famiglia di Mario Paglicci, 77 anni, il noto imprenditore orafo di Arezzo, da oltre mezzo secolo alla guida dell’azienda Gimet, leader nella gioielleria a livello interazionale, morto nell’incidente in elicottero insieme a Fulvio Casini, ringrazia tutte le forze dell’ordine e i volontari per l’impegno profuso nella ricerca e nel recupero del loro congiunto". Lo affermano i figli Gianluca e Maria, il fratello Giancarlo e i nipoti Paolo, Silvia e Alessandra.
"Sono serena - afferma la nipote Alessandra - perché lo zio Mario è scomparso con il suo sogno: il suo amato elicottero. Adorava volare sempre più in alto nella vita e nel lavoro. E’ stato un maestro di vita. E’ ora nostro dovere morale proseguire a volare e sognare con lui".
"Mio zio - continua la nipote - ha superato negli anni tante malattie molto gravi. Era attaccatissimo alla vita e le aveva sconfitte tutte con una forza indicibile. Ha deciso di lasciarci inviandoci un video in cui sorrideva dentro il suo elicottero con il pollice alzato mentre ripartiva da Venezia. Ci ha lasciato con il sorriso e l’ottimismo che solo un grande imprenditore può possedere".
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