CNA Firenze sul divario di genere: "Donne con stipendi più bassi del 22%, nonostante livelli di istruzione più alti"

Si aggiungono meno carriera nei ruoli di responsabilità e pensioni più basse rispetto a quelle maschili. In provincia le imprese femminili sono il 22,5%. "Per colmare i gap servono politiche mirate"


Donne più istruite, più preparate, ma ancora penalizzate nel lavoro, nelle retribuzioni e nelle opportunità di crescita. È il ritratto che emerge dall’analisi condotta da CNA Firenze su dati di Inps, Istat e Camera di Commercio relativi all’area metropolitana fiorentina. Numeri che raccontano un divario di genere che resiste, nonostante i progressi registrati negli ultimi decenni in materia di istruzione e partecipazione al lavoro.

Daniela Martini, presidente di CNA Impresa Donna Firenze

"La disuguaglianza di genere nel lavoro non è certo una novità, ma oggi si manifesta con forme più sottili e meno esplicite rispetto al passato – osserva Daniela Martini, presidente di CNA Impresa Donna Firenze –. Se guardiamo ai dati economici, il quadro è chiaro: una donna guadagna in media il 22% in meno di un uomo, con punte del 34% nei settori artistici e dell’intrattenimento e del 33% nelle attività professionali e scientifiche".

Il divario si riflette anche nei ruoli di responsabilità: solo il 22% dei dirigenti e il 32% dei quadri è di sesso femminile. Eppure, nei percorsi di studio le donne ottengono risultati migliori: tra i 25 e i 34 anni, il 39% dei laureati è donna, contro appena il 23,8% degli uomini.

La forbice di genere non si chiude neppure al termine della carriera lavorativa: le pensioni di vecchiaia femminili risultano fino al 54% più basse rispetto a quelle maschili, e quelle di anzianità inferiori di quasi il 22%.

"Si tratta di disuguaglianze strutturali che incidono profondamente anche sull’accesso all’imprenditoria – sottolinea ancora Martini –. Il lavoro autonomo femminile nasce spesso come risposta alla mancanza di opportunità nel lavoro dipendente o alla necessità di conciliare professione e vita familiare. Nonostante ciò, le imprenditrici italiane, giovani, istruite e motivate, incontrano numerosi ostacoli nella gestione e nello sviluppo delle loro attività. Manca ancora un sistema di welfare e un impianto normativo adeguato a sostenerle".

Nell’area metropolitana di Firenze si contano 20.028 imprese femminili attive, pari al 22,5% del totale, un’incidenza inferiore sia alla media toscana (24,1%) che a quella nazionale (22,8%).

Francesco Amerighi, presidente Cna Firenze Metropolitana

"Le donne che lavorano continuano a essere penalizzate, le autonome affrontano condizioni ancora più difficili e troppe pensionate vivono con assegni inadeguati – commenta Francesco Amerighi, presidente di CNA Firenze Metropolitana –. Per colmare i gap servono politiche mirate, strutturali e durature, non misure spot, bonus temporanei o interventi che rischiano di ridursi a elemosine. Serve un sistema di welfare adeguato anche per le imprenditrici, che tenga conto delle loro necessità, come la cura dei figli. La questione previdenziale femminile deve diventare una priorità economica: valorizzare il lavoro delle donne significa rafforzare il sistema produttivo e sostenere la crescita del territorio".

I dati

Rendiconto Sociale Inps – Provincia di Firenze

2023, retribuzioni/redditi medi giornalieri per settori – dipendenti privati – in euro

Media - Donne: 83,4 – Uomini: 107,6 (gap 22%)
Attività artistiche, sportive e di intrattenimento – Donne: 81,3 – Uomini: 123,4 (gap 34%)
Attività professionali scientifiche e tecniche – Donne: 84,1 – Uomini: 125,7 (gap 33%).
In tutti i settori economici (tranne estrazione di minerali da cave e minere) gli uomini percepiscono redditi medi giornalieri superiori alle donne.

2024, Tasso di occupazione fascia età 25-34 anni

Donne: 68,4%
Uomini: 89,2%
Oltre venti punti di differenza che raccontano quanto sia ancora difficile conciliare lavoro e vita familiare

Importi medi pensioni IVS Liquidate – Lavoratori dipendenti - 2024

Vecchiaia – Donne: 738,6 – Uomini: 1.623,9 (gap 54,5%)
Anzianità – Donne: 1.790,7 – Uomini: 2.285,7 (gap 21,6%)

Pensionati Inps, 2024 (numero assoluto)

Donne: 140.519
Uomini: 121.839

Anticipazioni pensionistiche

Opzione donna – Domande accolte: 648 nel 2022 e 130 nel 2024
Le domande accolte sono crollate

Quota 100 – anno 2021
Donne: 1.065 (45% del totale) – Uomini: 1.311

Quota 102 – anno 2022
Donne: 69 (55%) – Uomini: 56

Quota 103 – anno 2023
Donne: 174 (30%) – Uomini: 399

Quota 103 – anni 2024
Donne: 117 (32%) – Uomini: 242

Le cosiddette Quote hanno finito per favorire gli uomini

Osservatorio sui Lavoratori Dipendenti INPS – Provincia di Firenze - 2023

Incarichi apicali: Sono donne il 22% dei dirigenti e il 32% dei quadri

Osservatorio Inps Congedo parentale - Lavoratori dipendenti del settore privato e agricoli - 2023 (Regione Toscana)

Giornate autorizzate donne: 883082
Giornate autorizzate uomini: 117692
I carichi familiari pesano sulle donne.

"I servizi educativi per l’infanzia in Italia" Istat in collaborazione con Università Ca' Foscari di Venezia

Posti autorizzati servizi educativi per la prima infanzia 2022-2023, Toscana

40,7 posti ogni 100 bambini tra 0 e 2 anni
L’obiettivo fissato dall’Unione europea è 45

Istat - Rilevazione sulle Forze di lavoro – Toscana – 2023

Laureati fascia di età 25-34 anni

Donne: 39%
Uomini: 23,8%
Part-time involontario (scelto non per preferenza, ma per necessità)

Donne: 16,4%
Uomini: 4,7%

CCIAA Firenze – Imprenditoria femminile Città Metropolitana Firenze – 2° trimestre 2025

Imprese registrate: 22.725
Imprese attive: 20.028
Variazione annuale: +0,1%
Incidenza: 22,5%
Incidenza Toscana: 24,1/
Incidenza Italia: 22,8%

Fonte: Cna Firenze - Ufficio Stampa

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