'La musica, la guerra, la pace': a Firenze il convegno che fa della musica un incontro fra popoli e culture

Una giornata di convegno con musicisti, intellettuali e progetti internazionali per promuovere la pace e il dialogo tra culture, con un’attenzione speciale ai giovani


Sabato 22 novembre – mattina e pomeriggio – si svolgerà a Firenze, presso la Sala di Sant’Apollonia in via San Gallo 25, il convegno “La musica, la guerra, la pace. Un progetto per la Toscana”, organizzato dal Centro per la Riforma dello Stato – Toscana. L’evento vedrà la presenza di musicisti, intellettuali, esperti del settore chiamati a confrontarsi su come la musica possa essere strumento di incontro fra popoli e culture e veicolo di un messaggio di pace e fratellanza. Ampio spazio sarà dato anche alle testimonianze relative a esperienze e progetti messi in atto in Italia e all’estero da vari soggetti con il fine di promuovere – specie fra i giovani - una cultura dell’incontro tra realtà e mondi diversi, anche in conflitto fra loro.

Una giornata di riflessioni e presentazioni di attività che si svolgerà grazie al contributo di Etica SGR e che vede il patrocinio di istituzioni territoriali (Regione Toscana, Comune di Firenze, Città Metropolitana di Firenze), enti musicali e soggetti legati al mondo della musica (Maggio Musicale Fiorentino, ORT, Conservatori di Firenze, Livorno, Lucca, Siena, Scuola di Musica di Fiesole, Musicus Concentus, Amici della Musica, Istituto Ernesto De Martino, Suoni Riflessi, Rete Toscana Classica), realtà impegnate a diffondere una cultura di pace (Testimonianze, Legambiente, ARCI, SPI-CGIL, Centro Internazionale Studenti Giorgio La Pira, Istituto Gramsci Toscano, Donne Insieme per la Pace).

Dopo i saluti iniziali di Luisa Simonutti, coordinatrice del Centro per la Riforma dello Stato - Toscana il convegno si articolerà in quattro sessioni, due al mattino e due nel pomeriggio.
Nella prima sessione (coordinata da Claudio Martini, dal titolo La musica fra guerra, pace, ribellione) Gregorio Moppi, critico musicale de “la Repubblica”, interverrà su La musica e la guerra,
seguito dalla pianista e divulgatrice musicale Diana Re che relazionerà invece su La musica e la pace. Concluderà la sessione Stefano Arrighetti, presidente dell’ Istituto Ernesto De Martino di
Sesto Fiorentino. che affronterà il tema La musica ribelle in Italia fra pace e guerra.

La seconda sessione si svolgerà in forma di tavola rotonda. Coordinati dalla giornalista Laura Montanari saranno Sergio Givone (filosofo, Università degli Studi di Firenze) Giorgio Battistelli (compositore e direttore artistico) Eleonora Diletta Sarcinella (psicologa, Università Cattolica di Milano) a riflettere su La musica interprete del presente fra diversità e radici comuni.
I lavori del pomeriggio si apriranno con la terza sessione (La musica fra diversità e incontro. Esperienze attive, coordinata da Andrea Mazzoni) dedicata ad una rassegna di testimonianze
dirette e brevi video su orchestre, fondazioni, progetti che declinano in vario modo – sempre con l’ausilio del linguaggio universale della musica - approcci formativi, educativi, di sensibilizzazione a favore della pace, della cooperazione e convivenza fra i popoli e contro il proliferare dei conflitti.

Hanno risposto all’invito numerosi soggetti, anche internazionali, come la West-Eastern Divan Orchestra fondata dal M° Daniel Barenboim e dallo scrittore palestinese Edward Said (con lo scopo preciso di favorire il  dialogo  tra musicisti provenienti da zone di forti tensioni e da paesi e culture storicamente segnate da reciproca conflittualità) o come la Pan-Caucasian Youth Orchestra (direttore musicale il M° Gianandrea Noseda), progetto che unisce circa ottanta artisti provenienti da vari paesi dell’area del Caucaso e da altri Stati vicini con l’obiettivo di far suonare assieme ragazzi e ragazze di regioni in conflitto tra loro.

Anche The Trace (progetto di Cristina Barbuti Lonquich e Asher Salah) si colloca su questa lunghezza d’onda coinvolgendo giovani artisti israeliani e palestinesi nella creazione di alcuni
cortometraggi animati-musicali sull’esperienza della memoria traumatica della guerra vissuta. Assai particolare il progetto Metamorfosi e Orchestra del Mare curato dalla Fondazione Casa dello Spirito e delle Arti che riunisce musicisti di varie nazionalità, impegnati a esibirsi con strumenti realizzati da detenuti del carcere milanese di Opera, utilizzando il legname delle barche
dei migranti approdate a Lampedusa e destinate alla rottamazione.

Ad altri drammi della storia fa riferimento l’esperienza della Fondazione Istituto di Letteratura Musicale Concentrazionaria (M° Francesco Lotoro) che ha sede a Barletta, la cui missione è archiviare, studiare e diffondere la produzione musicale dei  campi di concentramento, scritta sui supporti più vari o anche solo preservata e tramandata con la memoria.

Venendo in Toscana ecco il Festival Virtuoso & Belcanto di Lucca (direttore artistico M° Riccardo Cecchetti), progetto di spessore internazionale per la formazione di giovani talenti: in un
decennio di attività, più di mille studenti provenienti da una quarantina di paesi e maestri di eccellenza hanno fatto del Festival un’occasione prestigiosa di consolidamento di una rete di
relazioni culturali che collegano in particolare Europa, Americhe, Asia.

Al convegno sarà presente anche Rondine Cittadella della Pace, impegnata da tempo per la riduzione dei conflitti armati nel mondo e per la diffusione fra i giovani di una metodologia di
lavoro finalizzata alla trasformazione creativa del conflitto in ogni contesto, con un approccio formativo che mira innanzitutto, nel nome di una cultura di pace, a decostruire la logica del
"nemico", valorizzare le differenze e riscoprire in esse il senso di un’umanità comune: ne parlerà Paolo Vaccari, direttore artistico del progetto “Dissonanze in Accordo”.

Sempre dal territorio aretino ecco l’Orchestra Multietnica di Arezzo (direttore M° Enrico Fink) che dal 2007 – valorizzando radici e tradizioni dal Mediterraneo ai Balcani all’Est Europeo – si
ispirata al principio secondo cui cultura e musica significano pluralità, confronto e mescolanza: da qui un impegno permanente, in un’ottica di multiculturalità, sempre aperto a nuovi inserimenti di musicisti soprattutto stranieri e seconde generazioni.

Ancora dalle terre di Toscana arriva il progetto Music & Resilience a cura dell’Associazione Prima Materia di Montespertoli), nato nel 2011 in collaborazione con un partner palestinese in
Libano con l’obiettivo di sostenere e sviluppare risorse psico-educative per proteggere il benessere di bambini e adolescenti nati, cresciuti e vissuti in condizioni traumatiche nei campi profughi di quel paese: un progetto ora attivo anche nel contesto bellico dell’Ucraina.

A proposito di Palestina, La Musica Contro il Silenzio è un progetto nato a Firenze tra i musicisti del Maggio Musicale e dell'Orchestra della Toscana sviluppatosi fra i lavoratori della
musica di varie parti d’Italia per sensibilizzare l’opinione pubblica – con concerti realizzati in molte piazze - rispetto a quanto sta avvenendo a Gaza e in Cisgiordania e rompere il silenzio di molte istituzioni sul tema, anche con l’obiettivo di sostenere – tramite raccolte di fondi - i musicisti palestinesi che continuano a suonare nonostante le distruzioni della guerra.

Sempre restando a Firenze si segnala il progetto Musica Arte Memoria del Conservatorio Cherubini (direttore M° Giorgio Albiani), che ha l’obiettivo - in collaborazione, in particolare, con
istituzioni, docenti e studenti tedeschi, unitamente ad associazioni e scuole italiane - di  usare la musica e le connesse attività didattiche e concertistiche quale strumento di dialogo interculturale
e di condivisione della memoria storica, come nell’occasione del Giorno della Memoria, trasformando eventi storici tragici in occasioni di riflessione, collaborazione e crescita educativa.
CASI Onlus - che ha sede a Rovezzano e opera con una sua missione in Kenia – è impegnata nel costruire e ristrutturare scuole, realizzare infermerie, garantire medicine, scavare pozzi
d’acqua, assicurare il fabbisogno alimentare e di vestiario, offrire occasioni di lavoro con giusto compenso per migliorare così le condizioni di vita di bambini e abitanti di villaggi: nel frattempo cura anche un’attività di supporto musicale attraverso la raccolta di strumenti da donare a scolari e scolare delle località africane in cui essa è attiva.

In un’altra significativa area periferica della città opera da tempo - anche grazie a molti strumenti messi a disposizione da noti liutai fiorentini - il Nucleo Orchestrale delle Piagge (direttore M° Marco Scicli), un progetto di alfabetizzazione musicale collettiva varato dalla Scuola di Musica di Fiesole – Fondazione O.N.L.U.S.  che permette gratuitamente ai bambini di quel
popolare quartiere fiorentino di imparare a suonare in orchestra: il tutto in nome di un impegno attivo per la diffusione della educazione musicale anche nelle zone dove ciò risulta meno agevole, sviluppando azioni di ricerca per una didattica innovativa e sperimentale adeguata al contesto, che in questo caso è caratterizzato anche da una forte componente multietnica e multiculturale.

Al termine della giornata di convegno non mancherà anche una proposta operativa. La giornata di riflessioni e testimonianze si concluderà, infatti, con la quarta sessione incentrata sulla
presentazione, a cura di Claudio Martini, del progetto Musica per la Pace – Toscana. L’idea è quella di realizzare un evento a scadenza annuale dedicato al valore della musica come strumento
di incontro dialogo, cooperazione, convivenza, invitando in Toscana giovani musicisti/e provenienti da vari paesi in conflitto per farli/e suonare insieme. Alla presentazione faranno seguito interventi da parte di Enti e Istituzioni aderenti al progetto medesimo.

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Fonte: Ufficio stampa

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