Il Teatro delle Arti dedica un trittico di appuntamenti al tema della violenza e, in particolare, alla violenza contro le donne. Tre spettacoli diversi per linguaggio, estetica e provenienza artistica, ma uniti dalla volontà di trasformare la scena in uno spazio di consapevolezza civile e di responsabilità collettiva.
La rassegna si inserisce all’interno di A Teatro Aperto, l’altra stagione del Teatro delle Arti, che ospita visioni urgenti, drammaturgie contemporanee e nuove forme di ricerca.
“Con questa trilogia di spettacoli abbiamo scelto di trasformare il Teatro delle Arti in uno spazio di ascolto e responsabilità. La violenza – e in particolare la violenza contro le donne – non è un tema da celebrare una volta l’anno, ma una realtà che attraversa le nostre comunità ogni giorno, spesso in silenzio. Il teatro ha il dovere di rompere quel silenzio: di dare voce, di aprire conflitti, di offrire strumenti per comprendere e per reagire. Portare sul palco queste storie significa affermare che la cultura può e deve essere parte attiva del cambiamento. Ci auguriamo che il pubblico senta questi tre appuntamenti come un invito a guardare la realtà con più consapevolezza e con più coraggio.” dichiara Francesco Giorgi, direttore del Teatro delle Arti.
21 novembre 2025 – ore 21.00
L’ULTIMA ORA
autore Vincenzo Manna • regia Davide Paganini
con Silvia Benvenuto, Davide Paganini
produzione Dioniso • A Teatro Aperto
Un dramma in tempo reale: sessanta minuti che coincidono con l’ultima ora di vita di una donna.
Dopo la fine di una relazione, lui la cerca per un ultimo confronto. Ne nasce un dialogo teso e lucidissimo, che mette a nudo il confine fragile tra amore, dipendenza e possesso. Un’opera che non lascia scampo e che costringe lo spettatore a interrogarsi sulle dinamiche che precedono, accompagnano e normalizzano la violenza.
Ci porta dentro l’inferno del femminicidio senza filtri né protezioni. Che cosa trasforma “una persona normale” in un assassino? Esiste un momento in cui la violenza diventa inevitabile? C’è una via d’uscita?
La regia sceglie la sottrazione: pochi elementi, due corpi, due voci, e un pubblico chiamato a essere testimone, quasi intruso, con l’illusione dolorosa di poter intervenire per salvare la Donna.
Un’opera necessaria, essenziale, che non giudica ma mostra la realtà per quella che è — cruda, spudorata, urgente.
A seguire “Solo se ti rende felice” talk. InQuanto Teatro con il contributo della Rete RE.A.DY per prevenire e contrastare le discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere.
Interverrano: Sara Martinelli, psicologa di Artemisia e esperta con Giulia Cavallini e Valerio Bellini.
25 novembre 2025 – ore 21.00
SPUTO
regia Manuela Cherubini • con Elena De Carolis
produzione Agave Teatro
Finalista Premio Dante Cappelletti 2022
In occasione della Giornata mondiale per l’eliminazione della violenza contro le donne, il Teatro delle Arti porta in scena un “antimonologo” frammentato e potente.
Nina – interpretata da una straordinaria Elena De Carolis – cerca un gesto capace di trasformare il dolore in sopravvivenza. Un monologo che ferisce e guarisce. Sputo è un atto di resistenza che intreccia esperienza personale e voce collettiva, un rito teatrale che chiama il pubblico a guardare negli occhi la realtà della violenza e a riconoscere la possibilità di un nuovo inizio.
28 novembre 2025 – ore 21.00
MERCOLEDÌ DELLE CENERI
Compagnia Fort Apache Cinema Teatro
scritto e diretto da Valentina Esposito
Fort Apache Cinema Teatro è l’unica compagnia stabile in Italia ed Europa composta da attori ex detenuti del carcere di Rebibbia, oggi professionisti del cinema e della scena. Da quasi vent’anni, sotto la guida di Valentina Esposito, porta avanti un lavoro unico tra teatro, inclusione sociale e ricerca artistica.
Mercoledì delle ceneri racconta un paese di provincia attraversato da Carnevale: cortei, maschere, pupazze bruciate, riti ancestrali. Una festa che diventa metafora di una comunità intera “in maschera”, complice e crudele, segnata da un antico fattaccio mai davvero elaborato. Le violenze domestiche e sociali si ripetono come le stagioni, come il Carnevale stesso.
È teatro vivo, bruciante, senza protezione.
Gli attori portano sulla scena le loro ferite, le loro fragilità, la loro riconquistata possibilità di parola. Non è solo teatro di denuncia: è un racconto sulla fragilità maschile, sulla rabbia, sulla violenza che nasce dal non sapersi perdonare. Un’esperienza unica in Europa, un privilegio averli con noi.
Nel cast: Alessandro Bernardini, Fabio Camassa, Luca Carrieri, Matteo Cateni, Chiara Cavalieri, Viola Centi, Massimiliano De Rossi, Roberto Fiorentino, Marcello Fonte, Sofia Iacuitto, Gabriella Indolfi, Giulio Maroncelli, Claudia Marsicano, Giancarlo Porcacchia, Cristina Vagnoli, Camila Urbano, con un importante lavoro corale tra drammaturgia, scenografia, costume e costruzione dei fantocci.
Un segnale culturale e civile
Con questa trilogia di titoli, il Teatro delle Arti rinnova il proprio impegno nel portare al centro della comunità temi che interrogano, non solo sul piano artistico ma anche su quello sociale.
Il teatro diventa così un luogo dove la violenza si guarda, si riconosce e si nomina, affinché possa essere contrastata.
Fonte: Teatro Popolare d'Arte Lastra a Signa
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