
Lo scorso 10 novembre è stato pubblicato sul portale del Comune di Empoli 'Antenna Trasparente' l'avviso pubblico di installazione di una nuova antenna nella frazione di Pozzale-Case Nuove, in Via Sottopoggio a San Giusto, accanto al campo sportivo. A seguito dell'avviso il Comitato Stop5G, dal 12 novembre, ha svolto un'attività di volantinaggio sul posto esponendo quelli che, secondo loro, sono i rischi per la salute delle antenne.
Alcuni residenti della frazione, però, avrebbero fatto partire un contro-volantinaggio per denunciare "la disinformazione e il terrorismo psicologico [...] che genera solo paura e sfiducia tra le persone", come si legge nel volantino.
"Le cose stanno in modo diverso - si legge - Siamo un gruppo di cittadini del Pozzale e resteremo anonimi perché il nostro obiettivo non è prendere voti, ma capire come stanno veramente le cose. Dal recente incontro chiesto e ottenuto con il Sindaco e Assessore, abbiamo avuto maggiori spiegazioni e capito che le cose stanno diversamente da come viene scritto sui volantini. Abbiamo il sospetto che tutta questa contrarietà a qualsiasi proposta dell’amministrazione comunale sia spinta solo da un interesse politico. Basta con le divisioni politiche inutili e dannose"
Questo gruppo di cittadini avrebbe quindi chiesto al sindaco di Empoli Alessio Mantellassi che fosse convocata un'assemblea rivolta alla cittadinanza. Nel corso dell'assemblea, che si è tenuta ieri sera, hanno partecipato una quarantina di residenti, l'assessora Mannucci e la Dottoressa Daniela Miccolis dell'Ufficio Ambiente, e qualche esponente del Comitato Stop5G. L'assemblea si è di fatto spaccata con alcuni dei cittadini preoccupati della nuova installazione e altri che di fatto hanno puntato il dito contro i toni allarmistici di Stop5G, ritenendo le antenne sicure e necessarie.
L'assemblea, convocata dopo volantini e contro-volantini, cittadini contro e cittadini per le antenne, accuse di terrorismo psicologico e cautele per la salute, mostra quanto resti acceso il dibattito intorno all'installazione delle antenne.
Pubblicato nei giorni scorsi sul portale 'Antenna Trasparente' (vedi qui), il monitoraggio di Polab sugli impianti di telefonia a Empoli ha confermato valori ampiamente sotto i limiti, come era stato spiegato nel corso di una conferenza stampa. Stop5G aveva espresso alcuni dubbi al riguardo, ma se sembra del tutto fuorviante pensare che quei dati siano di per sé incorretti lo è forse anche parlare di 'terrorismo psicologico': il comitato da tempo sta ponendo infatti una questione di metodo, contesta, cioè, la metodologia prevista dalla attuale normativa nazionale e chiede misurazioni secondo i vecchi criteri previsti fino al 2012 (6 V/m su media di 6 minuti e non sulla media delle 24h) perché ritenuti più cautelativi sia rispetto alla norma del Governo Meloni (che portava i limiti massimi da 6 a 15v/m), contestata anche dal Comune di Empoli, sia di quella precedente del Governo Monti che portava le rilevazioni su base di 24h.
Il Comune replica altrettanto legittimamente che Polab, che "ha le stesse certificazioni di ARPAT e adopera i medesimi riferimenti normativi" ha svolto le analisi attraverso un campione ragionato dei luoghi e delle ore più 'sensibili', e ribadisce che i monitoraggi come quello di Polab, "ulteriori a quelli di ARPAT", dimostrerebbero l'attenzione e la più volte citata "prudenza" che l'Amministrazione ha verso il tema. Il percorso 'Antenna Trasparenza' e la formale presa di posizione contro il passaggio da 6v/m a 15v/m prevista dalla recente modifica normativa del 2023, nonché i monitoraggi, andrebbero in questa direzione.
Il confronto deve restare sulla validità degli attuali limiti di legge e non può scendere sulla correttezza delle misurazioni effettuate; le associazioni ambientaliste, sulla base di alcuni studi che al momento sono minoritari, stanno portando all'attenzione una riflessione scientifica sulle linee guida attuali: sarà loro compito dimostrare che quei metodi vanno cambiati. Nel frattempo i dati a Empoli sembrano troppo bassi per poter pensare, allo stato attuale, ad un pericolo effettivo, quale che sia la metodologia applicata.
Si tratta di una questione molto tecnica, che richiede di conseguenza una seria discussione tecnica, senza accuse o delegittimazioni reciproche. Da parte sua gonews.it nelle prossime settimane proverà a spiegare i termini del dibattito, analizzando le norme a cui spesso ci si è riferiti e approfondendo i report empolesi sia di Polab che di ARPAT, per cercare di fornire alcuni elementi per un dibattito serio sui punti più controversi.
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