
Presidente del Comitato vittime e fondatore dell’associazione Moby 140, perse la sorella nella tragedia del 1991 e dedicò la vita a chiedere verità e giustizia
Si è spento ieri, 22 novembre, all'età di 69 Loris Rispoli figura simbolo della battaglia dei familiari delle 140 vittime del tragico incendio del Moby Prince, avvenuto il 10 aprile 1991 dopo la collisione con la petroliera Agip Abruzzo nella rada del porto.
Rispoli, che da tempo versava in condizioni di salute precarie, fu colpito il 16 febbraio 2021 da un grave infarto che, dopo un lungo ricovero, lo costrinse a interrompere solo fisicamente la sua instancabile attività di denuncia e memoria. La notte della tragedia perse la sorella Liana, commessa della boutique di bordo del traghetto.
Da quel momento, Rispoli si dedicò con determinazione a coordinare i familiari delle vittime, chiedendo costantemente verità e giustizia. Fu fondatore dell’Associazione Moby 140 e ideatore dell’hashtag #iosono141, promuovendo negli anni numerose iniziative per mantenere viva la memoria della tragedia.
Le dichiarazioni
Eugenio Giani, Presidente della Regione Toscana: "Ha saputo trasformare un dolore personale immenso in un impegno civile esemplare"
"Apprendo con profonda tristezza della scomparsa di Loris Rispoli, una figura che ha rappresentato per oltre trent’anni un punto di riferimento imprescindibile nella battaglia per la verità e la giustizia sul disastro del Moby Prince. La morte di Loris è una perdita che colpisce non solo i familiari delle 140 vittime, ma tutta la comunità toscana e nazionale che in lui ha riconosciuto un uomo di straordinaria dignità, determinazione e umanità. La tenacia e la lucidità di Loris hanno contribuito in modo fondamentale a mantenere viva negli anni l’attenzione sul più grave disastro della marineria italiana dal dopoguerra".
Così il presidente Eugenio Giani, esprime il proprio cordoglio per la morte di Rispoli, fondatore del "Comitato Moby Prince 140", figura centrale nella lunga richiesta di chiarezza sulla tragedia del 1991, quando si incendiò il traghetto in seguito alla collisione con la petroliera Agip Abruzzo nella rada del porto di Livorno.
“Loris – prosegue Giani – ha saputo trasformare un dolore personale immenso in un impegno civile esemplare, diventando la voce di un’intera comunità ferita. La sua forza morale, la sua costanza e la sua capacità di unire sono state determinanti per mantenere aperto un percorso di verità che la Toscana ha sempre sostenuto. A nome mio e della Regione Toscana mi stringo alla sua famiglia e a tutti coloro che hanno condiviso con lui questa lunga e difficile battaglia".
"È anche grazie a persone come Loris Rispoli – conclude il presidente – che oggi proseguiamo con rinnovato impegno nella ricerca della piena verità. Non ci fermeremo e non smetteremo mai di essere al fianco di chi raccoglie la sua eredità in questa lotta. La Toscana non dimentica"
Mia Diop, Vicepresidente della Regione Toscana: "Punto di riferimento per chiunque creda nella verità come dovere morale"
"Oggi Livorno perde Loris Rispoli. E con lui se ne va un pezzo di quella città che mi ha insegnato cosa significa non arrendersi mai davanti all’ingiustizia. Loris era il fratello di Liana, una delle 140 vittime della strage del Moby Prince.
Da quel giorno del 1991 non si è mai fermato: ha cercato la verità quando molti volevano chiudere, ha preteso giustizia quando era più comodo dimenticare, ha trasformato un dolore indicibile in una forza collettiva che ha unito un’intera città.
È stato un punto di riferimento per chiunque creda nella verità come dovere morale, nella giustizia come fondamento della democrazia, nella memoria come atto di cura verso la comunità.
La sua voce, insieme a quella dell’Associazione 140, ha tenuto accesa una luce che continuerà a illuminare.
Poche settimane fa, in una delle mie ultime sedute in Consiglio comunale, abbiamo approvato all’unanimità la mozione per il Museo della Memoria sulla strage del Moby Prince.
Era un’idea sua. Sua e delle famiglie che con lui hanno combattuto per decenni.
Perdendo Loris, non perdiamo la sua eredità. Quel patrimonio di dignità, di lotta, di amore per la verità adesso passa a tutte e tutti noi. Il modo più concreto per onorarlo è continuare il percorso che ha iniziato: mantenere alta l’attenzione sulla vicenda del Moby Prince e trasformare la memoria in impegno concreto, nelle istituzioni e nelle comunità.
Alla famiglia, alle amiche e agli amici, e a chi ha camminato al suo fianco in questi anni, va l’abbraccio più sincero. Ciao Loris".
Luca Salvetti, sindaco di Livorno: "Ciao Loris sarai sempre con me e con tutti i livornesi"
Il sindaco di Livorno, Luca Salvetti, che all’epoca dei fatti era giornalista televisivo, ha ricordato Rispoli con un post su Facebook: "'C’è un volto che poi diventerà per me molto familiare, impossibile da dimenticare: è il volto di Loris Rispoli fratello di una delle ragazze che lavorano sul Moby. Lui abbraccia la madre, dalla banchina guarda verso l’imboccatura del porto, aspetta notizie certe ma è come se avesse già capito tutto, i suoi occhi sono lo specchio del dramma'. Con queste parole negli anni 90 ho descritto il primo incontro con una persona speciale che con gli anni è diventato un amico e con il quale ho percorso un lunghissimo cammino di vita e un esperienza umana, giornalistica e poi da sindaco legata al Moby Prince e al dramma del 10 aprile 1991. Ciao Loris sarai sempre con me e con tutti i livornesi".
CGIL Livorno: "Un uomo che ha saputo trasformare il dolore in impegno civile. Ciao Loris, la tua lotta continua"
La CGIL Livorno saluta con profonda commozione la scomparsa di Loris Rispoli, presidente del Comitato Moby Prince 140 e riferimento imprescindibile nella lunga battaglia per verità e giustizia sulla più grave tragedia della marineria civile italiana. Loris è stato, per oltre trent’anni, una voce limpida e determinata.
"Un punto fermo per i familiari delle vittime, per la città di Livorno e per tutti coloro che hanno creduto nella necessità di fare luce su quella notte del 10 aprile 1991. La perdita atroce della sorella e il dolore che ne è seguito non hanno mai piegato la sua volontà: da quel giorno è iniziato il suo impegno instancabile, un percorso fatto di tenacia, dignità e coraggio. È stato un lottatore, capace di resistere ai silenzi, ai ritardi, alle omissioni.
Ogni giorno senza una risposta era una ferita che si riapriva, ma Loris restava saldo, avanzava un passo alla volta, costruendo una battaglia collettiva che ha dato voce a chi non l’aveva più. In questi ultimi anni la malattia lo aveva costretto al silenzio, un silenzio che per chi ha sempre combattuto dev’essere stato particolarmente duro. Eppure, anche lontano dalla scena pubblica, la sua presenza continuava a farsi sentire attraverso il lavoro che aveva messo in moto e attraverso la comunità che aveva contribuito a unire.
A Loris dobbiamo un impegno che non si spegne con la sua scomparsa. La sua determinazione, il suo esempio e la sua sete di verità continueranno ad accompagnarci nel cammino per ottenere piena giustizia per le 140 vittime del Moby Prince.
La CGIL Livorno si stringe con affetto e rispetto alla famiglia Rispoli, ai suoi compagni di battaglia e a tutta la cittadinanza che oggi piange un uomo che ha saputo trasformare il dolore in impegno civile. Ciao Loris. La tua lotta continua".
Andrea Quartini, deputato toscano e membro della Commissione parlamentare d’inchiesta sul disastro del Moby Prince alla Camera dei deputati: "Il suo esempio e il suo coraggio continueranno a essere un riferimento per tutti noi"
"La scomparsa di Loris Rispoli mi colpisce profondamente, sul piano umano prima ancora che su quello istituzionale. In questi anni di lavoro in Consiglio Regionale della Toscana e poi nella Commissione parlamentare d’inchiesta sul disastro del Moby Prince ho avuto modo di conoscere da vicino la sua determinazione, la sua lucidità e la sua capacità di trasformare un dolore personale in una forza collettiva. Loris non ha mai smesso di chiedere verità con una dignità rara, ricordandoci che dietro ogni atto formale e ogni documento ci sono vite spezzate e responsabilità che non possono essere eluse. La sua presenza, il suo esempio e il suo coraggio continueranno a essere un riferimento per tutti noi. Oggi mi stringo alla sua famiglia e a tutti coloro che hanno condiviso con lui un percorso così difficile e così necessario".
Riccardo Ricciardi, Andrea Quartini (parlamentari del Movimento 5 Stelle); Irene Galletti Luca Rossi Romanelli (consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle Toscana): "Figura limpida e tenace"
"Il Movimento 5 Stelle Toscana saluta con profonda commozione Loris Rispoli, figura limpida e tenace che per oltre trent’anni ha incarnato la richiesta più alta e più semplice: poter conoscere la verità e vedere riconosciuta la giustizia. La sua voce, ferma anche nel dolore, ha saputo trasformare una tragedia immensa in un impegno civile che ha attraversato generazioni e istituzioni, richiamandoci ogni giorno al dovere morale di non distogliere lo sguardo. A lui dobbiamo la forza di una comunità che non si è mai arresa, la memoria custodita con dignità, la consapevolezza che senza verità non c’è guarigione possibile. Oggi ci stringiamo alla sua famiglia e a tutti i familiari del Moby Prince, con l’impegno di continuare quel cammino che Loris non ha mai interrotto: perché la sua eredità non è soltanto un ricordo, è una responsabilità".
Silvio Lai, presidente commissione parlamentare Moby prince: "Voce tenace, limpida e coraggiosa"
"La scomparsa di Loris Rispoli lascia un vuoto profondo, umano e civile - scrive Lai sul suo profilo social -. È stato il fondatore dell’associazione '141 – Vittime del Moby Prince', ma soprattutto è stato per trent’anni la voce più tenace, più limpida e più coraggiosa di una battaglia che non avrebbe mai dovuto combattere: quella per ottenere verità e giustizia sul più grave disastro della marineria italiana dal dopoguerra.
Ho avuto l’onore di conoscerlo personalmente nel periodo in cui sono stato presidente della prima Commissione parlamentare d’inchiesta sul Moby Prince. In quei mesi difficili e intensi, quanto illuminanti, Loris ha svolto un ruolo chiave nel rapporto tra i familiari, le istituzioni e la società civile: la sua determinazione ha contribuito in maniera decisiva a far nascere e operare la Commissione. Non fu soltanto un interlocutore: incarnò l’impegno costante per la verità. Aiutò a tenere viva l’attenzione, a smuovere resistenze, a spiegare il valore della memoria. Non ha mai accettato le mezze verità, non si è mai rassegnato alle versioni comode, non ha mai smesso di chiedere che le 140 vite spezzate quella notte fossero finalmente rispettate da uno Stato distratto, troppo a lungo silenzioso, troppo a lungo ingiusto.
La sua umanità era pari alla sua forza. Dietro la fermezza c’erano sempre rispetto, misura, responsabilità. E un amore infinito – per sua sorella Maria e per tutte le vittime che considerava una sola famiglia – la “famiglia dei 141”, come amava dire, per ricordare ogni persona e ogni storia.
Ora si ricongiunge con un altro protagonista di quelle battaglie: Angelo Chessa, figlio del comandante del traghetto, scomparso nel 2022 all’età di 56 anni. Loris e Angelo erano diversissimi tra loro quanto identici nella severità con sé stessi e con le istituzioni a cui chiedevano trasparenza, lealtà e verità e hanno dedicato la loro vita alla medesima ricerca di giustizia, dopo aver vissuto in prima persona il dolore della tragedia della Moby Prince. La determinazione di Loris e di Angelo – e di tutti i familiari coinvolti, primo tra tutti Luchino, il fratello minore di Angelo che lotta ancora per la stessa causa – ha reso possibile che la memoria non fosse rimossa, che la verità fosse perseguita senza cedimenti.
Loris è stato un cittadino esemplare, un punto di riferimento per tante battaglie civili, un uomo che non ha mai cercato visibilità personale ma che ha donato la propria vita pubblica a un impegno ostinato e necessario. Se oggi il Paese conosce di più, capisce di più e pretende di più sulla tragedia del Moby Prince, lo dobbiamo anche a lui.
Alla sua famiglia, ai suoi cari, all’associazione 141 va il mio abbraccio più sincero.
A noi, rimane l’impegno: continuare la sua battaglia fino in fondo. Perché Loris ci ha insegnato che la verità non è un atto burocratico, ma un dovere verso i vivi e verso chi non c’è più".
Manfredo Potenti, senatore toscano Lega: "Con lui se ne va una voce importante mai indebolita in oltre trent'anni di lotte"
"La notizia della morte di Loris Rispoli è una grave perdita nella battaglia per la verità e giustizia sulla strage del Moby Prince. Il suo continuo impegno non era finalizzato soltanto ad onorare la memoria della sorella Liana ma anche quella di tutte le altre vittime. Con lui se ne va una voce importante mai indebolita in oltre trent'anni di lotte ma resta tra noi l'esempio di caparbietà che continuerà ad animarci nella ricerca della verità piena sui fatti del 10 aprile 1991"
Nicola Fratoianni (AVS): "Instancabile impegno per la ricerca della verità e della giustizia"
"Le Istituzioni del Paese e tutti noi dobbiamo molto a #LorisRispoli, al suo instancabile impegno per la ricerca della verità e della giustizia per la strage impunita del #MobyPrince. L’Italia perde una brava e bella persona. Un abbraccio forte ai suoi cari", così Fratoianni su X.
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