Teatro delle Arti: prosegue la rassegna che rompe il silenzio sulla violenza

Dopo il grande coinvolgimento del pubblico registrato il 21 novembre con L’ultima ora con Davide Paganini, prosegue al Teatro delle Arti il percorso dedicato al tema della violenza – in particolare quella contro le donne – attraverso tre opere che affrontano il fenomeno da angolature diverse, con linguaggi e sensibilità artistiche eterogenee.

«Il pubblico ha risposto in modo profondo e partecipe alla prima serata» – commenta Francesco Giorgi, direttore del Teatro delle Arti – «a conferma del bisogno di spazi culturali che non si limitino a rappresentare, ma che aiutino a capire. Portare in scena storie così difficili significa assumersi una responsabilità civile: continuare a nominare ciò che spesso rimane taciuto.».

25 novembre – ore 21.00
SPUTO

regia Manuela Cherubini • con Elena De Carolis • produzione Agave Teatro
Nel giorno della Giornata mondiale per l’eliminazione della violenza contro le donne, arriva uno degli spettacoli più discussi e premiati degli ultimi anni.
Sputo è un “antimonologo” che scava nella ferita e nella possibilità di trasformarla.
La protagonista, Nina, cerca un gesto che dia un senso al trauma, che lo renda nuovamente dicibile. Un rito teatrale che non consola ma attraversa, chiedendo al pubblico di restare, di guardare, di riconoscere.

28 novembre – ore 21.00
MERCOLEDÌ DELLE CENERI

Compagnia Fort Apache Cinema Teatro • scritto e diretto da Valentina Esposito
La compagnia composta da attori ed ex detenuti/attori del carcere di Rebibbia porta a Lastra a Signa un lavoro potente e necessario.
Mercoledì delle ceneri mette in scena una comunità che si muove sotto le maschere del Carnevale, tra riti antichi e colpe non dette. Le violenze domestiche e sociali diventano un ciclo che si ripete, come una stagione che non si riesce a cambiare.
È teatro vivo, esposto, senza protezioni: un racconto sulla fragilità maschile, sulla rabbia, sulla difficoltà di perdonarsi. Un’occasione rara per incontrare un ensemble unico in Europa.

Il Teatro delle Arti rinnova la propria volontà di usare la scena come luogo di consapevolezza e responsabilità collettiva. Guardare la violenza significa anche riconoscere il bisogno di comunità, ascolto, cambiamento.

Fonte: Teatro Popolare d'Arte Lastra a Signa

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