Empoli in piazza contro la violenza sulle donne: protagonisti gli studenti dei licei empolesi

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Circa 300 studenti uniti per la Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne, tra manifestazioni, convegni e richieste di educazione all’affettività nelle scuole


Un 25 novembre sentito, partecipato e vissuto quello di oggi a Empoli, dove centinaia di studenti hanno deciso manifestare per la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. A confermare l’urgenza della questione, i dati locali: dal primo gennaio a oggi il centro antiviolenza Lilith ha accolto 263 nuove richieste di aiuto, a cui si sommano oltre 100 richieste degli anni precedenti, in aumento non solo di frequenza ma anche di gravità.

Circa 300 studentesse e studenti dei vari licei e istituti della città sono scesi in strada e nelle piazze, uniti in un solo grido: "Stop alla violenza! Abbiamo bisogno di educazione alla sessualità e all'affettività nelle scuole". Una richiesta a cui ha fatto eco anche il sindaco Alessio Mantellassi, presente alla manifestazione, che ha detto: "L’educazione all’affettività deve entrare nella scuola, che non deve essere un mero contenitore separato dalla realtà, ma uno spazio che affronta le cose che succedono ogni giorno. L’affettività e la sessualità non sono un tabù". Protagonista la voce dei ragazzi, forte e instancabile. Spesso messa a tacere, ma sempre pronta a far valere i diritti e a lottare per il cambiamento.

"Abbiamo aderito, come ogni anno, a questa manifestazione contro la violenza sulle donne - spiega Matilde Malattino - studentessa del liceo Virgilio -. Siamo qui per urlare a gran voce e dare il nostro sostegno a tutte le donne che hanno subito violenze e abusi. La lotta non finisce oggi: è più viva che mai".

Presenti al corteo non solo tante ragazze, ma come sottolinea Anouk Joester, studentessa del Virgilio  "ci sono anche tanti ragazzi. È una bella mescolanza di entrambi. Purtroppo la violenza riguarda sempre più il mondo giovanile, quindi è importante la presenza dei ragazzi qui oggi".

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Il convegno della Questura di Firenze, 'La donna al centro. Questo non è amore'

L’impegno della città di Empoli per il 25 novembre si è concretizzato anche attraverso altri momenti istituzionali, come la conferenza organizzata dalla Questura di Firenze al Chiostro degli Agostiniani, già prevista in programma. Durante l’incontro si è parlato di prevenzione, contrasto e tutela delle vittime di violenza, con un focus sugli strumenti normativi e amministrativi a disposizione delle donne per ricevere supporto e uscire da situazioni di violenza domestica, atti persecutori o altre forme di reato. L’evento ha visto la partecipazione del Sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Firenze Ornella Galeotti, del Dirigente della Divisione Anticrimine della Questura Maria Cristina Papa, della giornalista e caporedattrice de La Nazione Firenze Erika Pontini, della coordinatrice del Centro Aiuto Donna Lilith Maya Albano e della Direttrice del Pronto Soccorso dell’ospedale di Empoli, dott.ssa Paola Bartalucci.

"È una giornata importante in cui abbiamo condiviso quella che è la rete che sostiene le donne vittime di violenza - ha dichiarato il Questore Fausto Lamparelli -. Questa rete lavora ogni giorno per chi subisce violenza. È fondamentale: da soli non ce la si fa. La rete è molto forte. La Questura ha emesso per quest'anno 95 ammonimenti nella provincia di Firenze: 65 per violenza domestica e 30 per atti persecutori, prevalentemente nei confronti di uomini". Numeri preoccupanti che confermano una realtà sconcertante: la violenza contro le donne è costante e purtroppo in aumento.

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Anche i dati del Centro Aiuto Donna Lilith di Empoli confermano questo trend. La coordinatrice Maya Albano spiega: "Dal primo gennaio abbiamo accolto 263 nuove richieste di aiuto, che si sommano a oltre 100 richieste degli anni precedenti. In questa situazione di emergenza, abbiamo aperto una nuova casa rifugio per donne e figli vittime di violenza. La richiesta non solo aumenta in frequenza, ma anche in gravità".

Presenti al convegno anche numerosi studenti e studentesse dei licei empolesi, accompagnati dai loro docenti. Al termine della conferenza hanno dato voce ai loro bisogni e alle loro inquietudini riguardo a un fenomeno che sempre più vivono da vicino - quello della violenza - in una società che spesso non li sostiene, ma li giudica. Attori protagonisti di un cambiamento necessario, la loro voce si fa sentire chiara e determinata nelle piazze e nei cortei: chiedono a gran voce un mondo più giusto, più sicuro e più consapevole. Basta con i luoghi comuni del tipo "ai miei tempi noi facevamo così" o "i giovani di oggi non hanno voglia di impegnarsi".

Come ha sottolineato lo stesso sindaco Alessio Mantellassi alla manifestazione: "voi ragazzi avete tanto senso critico e avete poco da imparare dai più grandi". Una generazione sana e consapevole, che con i fatti dimostra che hanno la capacità e possono cambiare questo mondo, facendo anche meglio dei "grandi".

Niccolò Banchi

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