Femminicidio, premio di laurea in memoria di Eleonora Guidi. La sorella: "Le leggi ci sono, vanno applicate"

(Foto da Facebook)

Una cerimonia nel segno della memoria e dell’impegno concreto contro la violenza di genere. Questa mattina, nell’Ateneo fiorentino, è stato consegnato il primo premio di laurea dedicato a Eleonora Guidi, la 34enne uccisa lo scorso febbraio a Rufina dal compagno. Il riconoscimento, voluto dall’Università di Firenze, punta a sostenere la ricerca accademica sul tema della violenza contro le donne e a mantenere vivo il ricordo della giovane.

A margine dell’iniziativa è intervenuta la sorella, Elisabetta Guidi, che ha richiamato l’importanza dell’applicazione delle norme esistenti: "Le leggi ci sono, bisogna metterle in pratica", ha dichiarato ai giornalisti, sottolineando come sia necessario garantire tutela e sostegno non solo alle vittime, ma anche ai familiari colpiti dalle conseguenze dei femminicidi: "Fratelli, sorelle, figli, orfani: devono essere protetti e accompagnati".

Nel suo intervento, Elisabetta ha anche ringraziato l’Ateneo per l’iniziativa, definendola "un premio per tenere vivo il ricordo di Eleonora", e ha rimarcato il valore sociale della ricerca universitaria: "Ogni studio, ogni tesi, ogni podcast può creare consapevolezza, qui si formano le menti che guideranno il nostro Paese".

Il premio, dedicato alle migliori tesi magistrali sul tema della violenza di genere discusse tra gennaio 2021 e luglio 2025, è stato assegnato a Matilde Mortelli, giovane laureata in giurisprudenza italiana e francese. La sua tesi, intitolata “Le fonti internazionali di contrasto alla violenza contro le donne e alla violenza domestica e la loro attuazione in Italia e Francia”, è risultata la migliore fra i 18 elaborati presentati.

La rettrice dell’Università di Firenze, Alessandra Petrucci, ha ricordato l’impegno dell’Ateneo nel contrasto alla violenza di genere, non solo sul piano accademico: "Tutti i giorni dobbiamo essere attivi in questo campo. Possiamo fare molto a 360 gradi: programmi di formazione, sportelli di ascolto, consulenze di fiducia, iniziative concrete".

Secondo Mortelli, la lotta alla violenza passa anche attraverso un cambiamento culturale profondo: "Dietro le leggi ci deve essere l’educazione", ha sottolineato, "solo così possiamo dare gli strumenti per riconoscere i segnali e combattere un fenomeno che resta profondamente radicato nella nostra cultura".

Il premio rientra nel calendario degli eventi promossi dall’Ateneo per la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, appuntamenti che proseguiranno fino al 9 dicembre.

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