Inaugurato a Siena il 785esimo anno accademico: presente il Premio Nobel Giorgio Parisi

Nell’ambito della cerimonia, il Premio Nobel Giorgio Parisi ha tenuto una Lectio dal titolo 'Intelligenza Artificiale, ricerca e applicazioni'


L’Università di Siena ha inaugurato il 785° anno accademico, mercoledì 26 novembre 2025 nell’Aula Magna del Rettorato, con una cerimonia attesa e molto partecipata nel cui ambito è intervenuto il Premio Nobel per la Fisica, Giorgio Parisi, che ha tenuto una Lectio dal titolo “Intelligenza Artificiale, ricerca e applicazioni”.

Dopo il Corteo accademico e il saluto dei Goliardi senesi, la cerimonia è stata aperta dalla Relazione del Rettore Roberto Di Pietra su “Cosa sono e fanno le Università? Come contemperare identità e cambiamento”. Al centro della sua analisi la necessità di (ri)definire cosa sono oggi le Università. “Visto che le Università sono istituzioni che esistono (o forse resistono) da tanto tempo - ha detto il Rettore - proprio in questo tempo occorre dirsi cosa sono le Università e cosa fanno. Proprio ora occorre una definizione aggiornata di quello che sono le Università nel ventunesimo secolo”. L’approdo deve essere una formulazione chiara e condivisa, che riguardi tanto il livello nazionale che quello dell’Unione Europea: “la prospettiva futura delle Università deve ‘immaginare’ un futuro pieno di incognite e di ostacoli da superare attraverso una capacità che è quella di reinventarsi mantenendo la loro identità. Le Università devono essere, allo stesso tempo, resistenti e mutevoli”. Partendo dall’esigenza di costruire un futuro a medio e lungo termine strettamente legato al passato, il professor Di Pietra ha indicato tre passaggi chiave per lo sviluppo dell’Ateneo senese: riprogettare la struttura dipartimentale, definire una nuova e diversa struttura organizzativa incentrata sui “processi”, ridefinire, razionalizzare e coordinare l’offerta formativa.

Nel suo intervento, il Rettore ha anche presentato il progetto “Venti, Quaranta, Ottocento”, che intende avviare le celebrazioni in vista del 2040, anno in cui l’Università di Siena compirà 800 anni dalla sua fondazione. In questo ambito è stato chiesto a persone illustri che hanno “intersecato” il loro percorso con quello di Unisi, di scrivere un testo di massimo 800 righe su come saranno l’Ateneo e le Università in Italia e nel mondo nel 2040 e un testo più breve per anticipare la visione immaginifica del 2140, quando l’Università di Siena compirà 900 anni. I contributi “degli scrittori e delle scrittrici per il futuro” resteranno inediti e segreti, all’interno di una “capsula del tempo”, per essere scoperti solo in occasione dei due anniversari. I testi destinati a essere aperti nel 2140 saranno inoltre murati in una delle nicchie del cortile del Rettorato con una targa commemorativa, diventando così, come ha ricordato il Rettore Di Pietra, “la prima che invece di riferirsi a un anno del passato indicherà un anno del lontano futuro”.

Dopo il Rettore sono intervenuti il Vice-President della cinese Nantong University, Mingming JI, che ha sottolineato l’importanza del recente progetto di cooperazione didattica del Siena Future Biotech Institute, la rappresentante del Consiglio studentesco, Elisa Marretti, e la rappresentante del personale tecnico-amministrativo, Daniela Orsi.

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Il professor Massimiliano Guderzo, del Dipartimento di Scienze politiche e internazionali, ha quindi tenuto la Prolusione dal titolo "Dal multilateralismo al mondo unito: etica della responsabilità per una nuova cittadinanza cosmopolita”. Nell’attuale sconfortante scenario in cui i valori in cui crediamo sono calpestati ovunque, dall’Europa all’Asia, dall’Africa alle Americhe, il docente di Storia delle relazioni internazionali ha voluto evidenziare che ognuno di noi è chiamato alla responsabilità. “Il mondo è già unito - ha detto - Lo vedono bene dall’alto, privo di confini, gli inquilini fluttuanti della Stazione spaziale internazionale, che ci ronza attorno paziente e operosa dal 2000. Dobbiamo aiutarlo a riscoprirsi così, per gradi, avanzando per compromessi coraggiosi e multilaterali verso l’unità politica interna ai continenti, tappa intermedia, e poi andando oltre, costruendo l’identità cosmopolita nella casa comune mondiale mentre correggiamo il cambiamento climatico e riapprendiamo l’uso lungimirante delle risorse”.

Il Premio Nobel Giorgio Parisi è intervenuto con una Lectio sull’Intelligenza Artificiale, in cui ha riepilogato i risultati ottenuti dalla ricerca sulle reti neurali multistrato e sulle sue applicazioni. “Gli ultimi modelli – ha spiegato il professor Parisi - hanno avuto un successo straordinario e fanno cose incredibili e utilissime. Sono in grado di fare una specie di ragionamento, ovvero di spiegare i vari passaggi che vengono eseguiti, tuttavia non hanno al loro interno una visione, un modello del mondo. Questi modelli sono, in qualche modo, dei parolai: conoscono solo il mondo delle parole, ma non hanno un corpo e quindi non hanno una percezione del reale: sono disincarnati, desomatizzati, la loro conoscenza è puramente sintattico-semantica (sulle relazioni tra le parole), non ontologica (su come sono fatti gli oggetti e le relazioni nel mondo reale)”. Il Premio Nobel ha concluso la sua relazione soffermandosi sull’esigenza di sviluppare la ricerca pubblica nel campo dell’AI e insistendo sulla necessità di promuovere una regolamentazione pubblica del settore, di creare conoscenze condivise e di far nascere un Centro europeo dell’Intelligenza artificiale come punto di incontro e di raccordo tra gli studiosi europei e anche con l'industria.

La cerimonia è stata chiusa dal Coro dell’Ateneo, diretto dalla professoressa Elisabetta Miraldi, che ha intonato alcuni brani del proprio repertorio.

Presente all'inaugurazione anche il presidente Eugenio Giani : "È sempre un grande onore partecipare all’inaugurazione dell’anno accademico dell’ateneo senese, Università tra le più antiche e prestigiose d'Europa e ringrazio per l’invito il rettore Roberto Di Pietra - ha detto il presidente -. L’intervento del professor Parisi – ha proseguito, ricordando l’opera di quest’ultimo come membro del cda della Fondazione Biotecnolopolo di Siena - rappresenta un momento di grande rilievo scientifico e culturale per la nostra regione. Toccando uno dei temi cruciali del nostro tempo, esprimo gratitudine per aver condiviso la sua saggezza e visione con i nostri giovani e il nostro territorio".

“L'IA non è solo una questione tecnologica, ma una sfida che riguarda il futuro della società, dell'economia e della formazione”, ha osservato Giani, che ha sottolineato come “la Toscana è stata la prima Regione in Italia ad approvare una propria legge (L.r. 57/2024, ndr) che introduce norme specifiche sull’intelligenza artificiale con l'obiettivo di promuovere l'IA nel rispetto dei principi etici, della sicurezza e della trasparenza”. “L'Università di Siena, con la sua lunga e preziosa tradizione, è chiamata a svolgere un ruolo fondamentale nel preparare le nuove generazioni a comprendere e governare consapevolmente queste trasformazioni”, ha aggiunto.

“Crediamo fermamente - ha concluso il presidente - nell'importanza della ricerca, dell'innovazione e della trasmissione del sapere. E momenti come quello odierno ci inducono a rafforzare il nostro impegno per consolidare la nostra regione come polo di eccellenza accademica e scientifica, capace di contribuire pienamente al dibattito e al confronto sulle questioni rilevanti dell’umanità”.

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