Via libera agli accorpamenti scolastici, ma la Metrocittà va avanti con il ricorso

La Metrocittà approva la delibera per rispettare i parametri nazionali, ma conferma la contrarietà e conferma il ricorso a supporto della Regione


Il Consiglio della Città metropolitana di Firenze ha approvato la delibera sul dimensionamento scolastico, presentata dalla delegata alla rete scolastica Beatrice Barbieri, relativa all’accorpamento dei licei classici fiorentini Galileo e Michelangiolo, e del comprensivo di Capraia e Limite con quello di Vinci. Gli studenti avevano recentemente protestato contro gli accorpamenti.

Pur approvando l’atto, la Metrocittà ha deciso di appoggiare la Regione e ha presentato un ricorso ad adiuvandum, "non potendolo fare in modo diretto", ribadendo di rimanere "contraria a ogni forma di accorpamento". La sindaca metropolitana Sara Funaro ha spiegato che la delibera è "necessaria per poter rimanere nella possibilità di salvare le istituzioni scolastiche, altrimenti anche in caso di riduzione degli accorpamenti questi sarebbero stati sicuri".

Funaro ha illustrato i dati della scuola metropolitana: il numero medio di iscritti per istituzione è di 1.097, superiore al minimo imposto dal governo di 938 alunni. "Ad oggi queste sono 106 scuole, vale a dire 15 in meno rispetto al numero teoricamente attivabile – ha detto – risulterebbe penalizzante dover procedere a ulteriori accorpamenti".

Nella delibera, la Metrocittà chiede alla Regione "di modificare i criteri stabiliti dalla delibera di giunta regionale 1553 del 27 ottobre 2025, tenendo in prioritaria e prevalente considerazione nella definizione delle linee di indirizzo per la programmazione della rete scolastica, il parametro della popolazione studentesca metropolitana nella sua consistenza numerica totale e il rapporto tra quest’ultima e il numero complessivo delle istituzioni scolastiche presenti sul territorio in base ai dati ufficiali dell’organico di diritto".

Funaro ha infine ribadito la sua contrarietà agli accorpamenti scolastici: "La scelta di continuare con gli accorpamenti scolastici da parte del governo è sbagliata, soprattutto dove ci sono territori virtuosi come la Toscana".

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