Scuole empolesi, Cantini (FdI): "La Metrocittà si assuma le responsabilità"

Isacco Cantini - coordinatore Fratelli d'Italia Empoli

Negli ultimi mesi le cronache locali hanno raccontato, con dovizia di particolari, una realtà che gli studenti empolesi vivono sulla propria pelle da troppo tempo. Le occupazioni e le autogestioni al liceo Pontormo e al Ferraris-Brunelleschi, così come le criticità legate al Fermi-Da Vinci, non sono capricci generazionali, ma il sintomo di un problema strutturale che riguarda la sicurezza, la dignità e il futuro della scuola superiore pubblica nel nostro territorio.

Dai resoconti apparsi sulla stampa locale emerge un quadro ricorrente: infiltrazioni d’acqua e muffa, intonaci che cedono, fili elettrici scoperti, bagni fuori uso, riscaldamento malfunzionante, finestre e infissi deteriorati, scale di emergenza inadeguate, spazi sovraffollati. Non stiamo parlando di un guasto improvviso, ma di criticità denunciate “da anni”, come gli stessi studenti e alcuni dirigenti scolastici hanno ribadito più volte.

Di fronte a tutto questo, è doveroso chiedersi: chi è responsabile di garantire che questi edifici siano sicuri, funzionali, all’altezza del compito educativo che vi si svolge ogni giorno?

La risposta è chiara sul piano istituzionale: la competenza sugli istituti superiori – edifici, manutenzioni, programmazione degli interventi strutturali – è della Città Metropolitana di Firenze. Non del Comune di Empoli, non dei singoli dirigenti scolastici, non certo degli studenti che oggi sono costretti a protestare per ottenere ciò che dovrebbe essere garantito per legge.

Come Fratelli d’Italia Empoli ci siamo mossi in modo coerente con questo quadro di responsabilità. I consiglieri comunali di Fratelli d’Italia Empoli hanno chiesto ai consiglieri metropolitani del nostro partito di attivarsi immediatamente per: presentare richieste di accesso agli atti sugli edifici del liceo Pontormo, del Ferraris-Brunelleschi e del Fermi-Da Vinci; depositare interrogazioni a risposta scritta rivolte alla Sindaca Metropolitana Sara Funaro, per sapere da quanto tempo i dirigenti scolastici segnalano criticità strutturali e quali atti concreti – progetti, finanziamenti, cronoprogrammi – siano stati adottati nel corso degli anni.

Non ci accontentiamo di rassicurazioni generiche o di annunci di principio. Vogliamo documenti, date, protocolli, stanziamenti, tempi di realizzazione. Vogliamo sapere, nero su bianco, se esiste un filo rosso che collega le segnalazioni di presidi e studenti alle decisioni – o alle mancate decisioni – della Città Metropolitana.

La Città Metropolitana di Firenze è amministrata, dalla sua nascita, dal centrosinistra: prima con Dario Nardella, oggi con Sara Funaro, entrambi esponenti di punta del Partito Democratico.

Sul versante empolese, i sindaci che si sono succeduti alla guida di Empoli – da Brenda Barnini ad Alessio Mantellassi – hanno avuto e hanno ruoli di primo piano nella governance metropolitana e nella maggioranza politica che guida questo ente. Allo stesso modo, la sindaca PD di Fucecchio, Emma Donnini, è oggi responsabile, nel suo Comune, di deleghe chiave come opere pubbliche, educazione e scuola, ed è indicata dalla stessa Città Metropolitana come figura di riferimento per l’edilizia scolastica nell’Empolese Valdelsa.

È dunque evidente che non stiamo parlando di un semplice problema tecnico, ma di una responsabilità politica continuativa, che attraversa amministrazioni, mandati e livelli istituzionali.

Non si può fingere che le criticità esplose in queste settimane siano un fulmine a ciel sereno. Già negli anni scorsi si sono registrate proteste, scioperi studenteschi, simulazioni di evacuazione che mettevano in luce la fragilità degli edifici e le difficoltà di gestione in caso di emergenza.

Nel 2024 la stessa Città Metropolitana ha presentato un quadro di interventi programmati sugli istituti empolesi fino al 2030, richiamando l’adeguamento sismico del Fermi e la realizzazione del nuovo Ferraris. Oggi, però, la realtà descritta dagli studenti – e confermata dalle immagini e dai sopralluoghi – racconta aule con infiltrazioni, muffa, bagni inagibili, fili scoperti e spazi tutt’altro che adeguati.

Se gli interventi erano davvero programmati e finanziati, perché siamo ancora in questa situazione? E se non lo erano, perché per anni si è lasciato che i problemi si stratificassero fino al punto da rendere inevitabili occupazioni e autogestioni?

C’è un ulteriore aspetto che non possiamo accettare: la tentazione, più o meno velata, di scaricare sugli studenti e sui docenti la responsabilità del disagio, dipingendo le proteste come “eccessive” o “ideologiche”.

Gli studenti che occupano o si autogestiscono non stanno chiedendo privilegi. Rivendicano il diritto elementare a studiare in edifici sicuri, salubri, adeguati alla didattica contemporanea. E i dirigenti scolastici che, da anni, inviano segnalazioni e relazioni tecniche alla Città Metropolitana non sono “allarmisti”, ma soggetti responsabili che tentano di tutelare la comunità scolastica.

Per questo abbiamo chiesto l’accesso agli atti: per verificare concretamente cosa sia arrivato sui tavoli dell’ente metropolitano, quando e con quali esiti. Vogliamo capire se e dove si sia inceppata la catena delle responsabilità.

Come Fratelli d’Italia Empoli riteniamo che sia arrivato il momento di un cambio di passo radicale. Non basta rincorrere l’emergenza a colpi di sopralluoghi e comunicati all’indomani di ogni occupazione. Servono: un quadro completo e pubblico dello stato degli edifici scolastici superiori empolesi, con schede sintetiche ma chiare su sicurezza, impiantistica, barriere architettoniche, adeguamento sismico, certificazioni; un cronoprogramma vincolante degli interventi, con priorità definite su base tecnica (sicurezza prima di tutto), tempi certi, coperture finanziarie individuate e rese pubbliche; un monitoraggio periodico, con relazioni annuali sullo stato di avanzamento dei lavori, nonché sulle eventuali criticità emerse in corso d’opera; un coinvolgimento strutturato di scuole e territori, perché studenti, docenti, personale e famiglie non siano costretti a farsi ascoltare solo attraverso proteste e occupazioni.

La Città Metropolitana ha gli strumenti istituzionali e finanziari per farlo. Ciò che fino ad oggi è mancato, a nostro avviso, è la volontà politica di considerare l’edilizia scolastica una vera priorità, non una voce tra le altre nei programmi di mandato.

Come opposizione di centrodestra, ma soprattutto come forza politica radicata sul territorio, avanzeremo in tutte le sedi – comunale, metropolitana e regionale – proposte concrete perché si arrivi: a un “Patto per l’edilizia scolastica dell’Empolese Valdelsa”, che metta attorno allo stesso tavolo Città Metropolitana, Comuni, istituti scolastici, rappresentanze studentesche e forze politiche; alla definizione di standard minimi non negoziabili di sicurezza e qualità degli edifici, da raggiungere in tempi certi e verificabili; a un utilizzo pieno e trasparente di tutte le risorse disponibili (statali, regionali, PNRR, fondi europei) per le scuole del territorio.

Non ci interessa fare propaganda sul disagio dei ragazzi. Ci interessa che, fra qualche anno, nessuno debba più occupare una scuola per ottenere la riparazione di un soffitto o di un impianto di riscaldamento.

Per questo continueremo a lavorare, con serietà e determinazione, perché la Città Metropolitana di Firenze si assuma fino in fondo le proprie responsabilità e perché gli studenti empolesi possano finalmente studiare in scuole all’altezza delle loro aspirazioni.

Isacco Cantini – Coordinatore Fratelli d’Italia Empoli

Notizie correlate



Tutte le notizie di Empoli

<< Indietro

ISCRIVITI alla newsletter quotidiana di gonews.it

Ogni giorno alle 19 le notizie più importanti

torna a inizio pagina