Musica, teatro e danza: al Teatro del Popolo va in scena 'La fabbrica delle parole'

Spettacolo liberamente ispirato a La grande fabbrica delle parole di Agnès de Lestrade e Valeria Docampo


La fabbrica delle parole” è uno spettacolo visionario che intreccia musica dal vivo, teatro fisico e danza per raccontare una rivoluzione possibile. Liberamente ispirato al celebre albo illustrato La grande fabbrica delle parole, lo spettacolo ricrea in scena un mondo in cui parlare è un privilegio, le parole sono proibite e il loro utilizzo è concesso soltanto alla potente Direttrice, padrona assoluta del linguaggio e del suo valore.

In questo universo sospeso, fatto di ritmi serrati, gesti meccanici e un’umanità ridotta al silenzio, la parola diventa simbolo di ricchezza, potere e controllo. Gli operai che la producono sono intrappolati in un ciclo produttivo muto e vorticoso, privati della possibilità di esprimersi. Ma nel cuore della Fabbrica si accende una scintilla: uno di loro, il più fragile e oppresso, trova la forza di ribellarsi, scardinando ingranaggi e gerarchie in un finale sorprendente, festoso e – nel suo modo poetico – profondamente rivoluzionario.

Un viaggio musicale e immaginifico

La colonna sonora originale, composta da Francesco Giorgi e affidata a un ensemble di fisarmonica, clarinetto, pianoforte, chitarra e contrabbasso, attraversa luci e ombre, sogni e tensioni, fino a esplodere in un samba liberatorio che trascina gli spettatori in una festa collettiva. La musica non accompagna la scena: la guida, la scolpisce, la racconta.

La scena come un grande albo illustrato

La componente visiva dello spettacolo conserva l’atmosfera onirica del libro a cui si ispira: quadri che si aprono come pagine, corpi che oscillano tra leggerezza e fatica, ingranaggi che diventano elementi coreografici, sospensioni che sfidano il peso della realtà. Il confine tra immaginario e materiale resta costantemente sfumato, costruendo una drammaturgia che parla tanto ai bambini quanto agli adulti.

Un messaggio che parla al presente

“La fabbrica delle parole” suggerisce un tema potente: le parole sono un bene essenziale, un diritto, un patrimonio interiore. Riappropriarsene significa crescere, resistere, immaginare. Lo spettacolo invita a superare i propri limiti attraverso strumenti non convenzionali – visione, sogno, poesia – e ricorda come la lettura sia un atto fondamentale per aprire nuove possibilità di espressione e di libertà.

Per biglietti e prenotazioni:

TEATRO DEL POPOLO
Sabato ore 9:30 / 12:30
Martedì e Giovedì ore 17:00 / 19:00
biglietteriateatrodelpopolo@gmail.com
info@teatrocastelfiorentino.it

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Fonte: Ufficio stampa

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