
Striscioni e cartelli in silenzio davanti al palazzo di Giustizia hanno ricordato Eleonora Guidi, uccisa l’8 febbraio scorso a Rufina dal compagno
Striscioni e cartelli in silenzio davanti al palazzo di Giustizia hanno ricordato Eleonora Guidi, uccisa l’8 febbraio scorso a Rufina dal compagno Lorenzo Innocenti. A dieci mesi dal delitto, i familiari chiedono risposte più rapide.
"A dieci mesi da quel maledetto giorno ci sentiamo abbandonati dallo Stato – dice Elisabetta Guidi, sorella della vittima – L'omicida di mia sorella è libero di circolare in ospedale, prendere un caffe, incontrare persone e scrivere post sui social".
Dal procuratore capo Rosa Volpe arriva la replica: "Stiamo facendo tutto il possibile per ciò che ci consente la legge", assicurando massimo impegno e tempestività nelle indagini.
Il procedimento è attualmente sospeso in attesa dell'esito di una nuova perizia psichiatrica, che dovrà stabilire la capacità dell’indagato di partecipare al processo, la sua eventuale pericolosità sociale e il suo stato mentale al momento dei fatti. L’esame, affidato allo psichiatra Rolando Paterniti, al medico legale Beatrice De Fraia e alla neurologa Antonella Notarelli, inizierà sabato.
La decisione sulla sorte giudiziaria di Innocenti è attesa per il 5 febbraio 2026, quando si esprimerà il gip.
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