Camera di commercio di Firenze: "In crescita aziende e consumatori indebitati"

“L’indebitamento medio di chi, aziende ma soprattutto consumatori, si rivolge alla Camera di commercio di Firenze per attivare le procedure di soluzione della crisi, è salito da 180mila euro del 2021 a un milione di euro nel 2025. Questo rende ancora più importante e utile la procedura perché cifre così alte espongono i soggetti indebitati alle mire della criminalità organizzata”.

Lo ha detto Brunella Tarli, vice segretario generale della Camera di commercio di Firenze e dirigente dell’area servizi amministrativi e risoluzione alternative delle controversie presso l’Ente camerale, nel corso del convegno nazionale “Il sovraindebitamento nei primi tre anni del codice di crisi” in corso da ieri presso la ex Borsa valori in piazza Mentana. Vi partecipano i massimi operatori del settore, alti magistrati e professori universitari, avvocati e commercialisti, psicologi e sociologi.

La procedura di sovraindebitamento presso la Camera di commercio ha origine nel 2012 in quella che fu definita “legge anti suicidi”, varata per frenare un drammatico fenomeno in espansione, soprattutto tra i piccoli imprenditori, e legato alla crisi economica di quegli anni. Poi tre anni fa la materia è stata rinnovata da un codice ad hoc. La procedura funziona attraverso la presentazione di un'istanza da parte del sovraindebitato alla Camera di commercio, la nomina da parte dell’Ente camerale di un gestore della crisi (un professionista), la redazione di un piano di rientro (concordato minore, liquidazione controllata, eccetera) basato su una valutazione della situazione patrimoniale, e il successivo controllo del tribunale, con l'obiettivo di raggiungere una soluzione sostenibile e, in caso positivo, la cancellazione dei debiti residui.

Dal 2021 ad oggi le procedure presso la Camera di commercio di Firenze sono molto aumentate, ad oggi sono 239 dal 2021 e più della metà sono state presentate da consumatori. Nel corso del solo anno 2025 le procedure avviate sono 90. L’entità dell’indebitamento è, come detto, in aumento. La cifra media dal 2021 a oggi è di poco superiore ai 680 mila euro. “La Camera di commercio applica il minimo tariffario per lo svolgimento della procedura, in modo da incoraggiare chi si trova in difficoltà – spiega Tarli – La crescita del numero delle domande testimonia che siamo riusciti ad aumentare la conoscenza dell’istituto, ma è anche dovuta a maggiore fiducia da parte degli indebitati, preparazione e competenza dei gestori. Per garantire rotazione stiamo ampliando il numero dei gestori, che sono tenuti a comportamenti deontologici, pena sanzioni a cui finora non è mai stato necessario ricorrere. Un ultimo dato che mi piace sottolineare è la progressiva riduzione degli abbandoni, ovvero di chi rinuncia dopo aver avviato la pratica, segno di una prassi che si sta consolidando”.

Fonte: Camera di Commercio Firenze - Ufficio Stampa

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