La Scuola Nazionale cani guida per ciechi: una tradizione di solidarietà e futuro

“La Scuola nazionale cani guida per ciechi è una realtà preziosa, che da quasi cent’anni aiuta le persone non vedenti a conquistare autonomia e libertà. Ma questo lavoro sarebbe impensabile senza le famiglie affidatarie, che aprono le loro case e dedicano tempo, attenzione e affetto ai cuccioli in un momento decisivo del loro percorso. Il vostro è un gesto semplice e straordinario insieme, che rende possibile ogni giorno una missione pubblica di grande valore.”

Con queste parole l’assessora regionale alla sanità e alle politiche sociali, Monia Monni, si è rivolta alle famiglie affidatarie dei cuccioli durante la tradizionale festa degli auguri di Natale, organizzata oggi pomeriggio nella sede della Scuola a Scandicci. Un appuntamento che, nel solco della tradizione, ha voluto sottolineare ancora una volta il valore della generosa avventura educativa e affettiva intrapresa da una settantina di famiglie toscane.

Da anni, infatti, la Scuola può contare sulla collaborazione di queste famiglie volontarie, fondamentali per l’educazione e la socializzazione dei cuccioli che un domani diventeranno cani guida per persone cieche o ipovedenti. Il progetto di affidamento dura circa un anno: in questo periodo le famiglie si impegnano a far crescere il cucciolo, abituandolo all’ambiente cittadino e alle diverse situazioni che dovrà affrontare nel suo futuro ruolo di guida.

All’incontro ha partecipato anche il presidente regionale dell’Unione Italiana Ciechi, Massimo Diodati, che ha sottolineato l’importanza di una sinergia costante tra scuola, istituzioni e famiglie. Per l’assessora Monni, si è trattato anche della prima visita ufficiale presso la scuola nella sua nuova veste istituzionale: “La delega alle politiche sociali prevede che mi occupi anche di questa realtà e per me ciò rappresenta un grande onore. La Scuola cani guida per ciechi è l’unica istituzione pubblica di questo tipo al mondo. È una Scuola che ha quasi un secolo di vita, ma che ha anche una grande capacità di affrontare le nuove sfide e i nuovi bisogni con spirito innovativo. Lavorare insieme sarà stimolante e appassionante”.

La festa, tra emozioni e riconoscimenti, ha celebrato un modello di solidarietà che guarda al futuro, unendo esperienza, innovazione e cuore. Un esempio di come la collaborazione tra pubblico, privato e volontariato possa davvero fare la differenza nella vita di tante persone.

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