Natale a tavola: la tradizione resiste, ma il caro vita frena la spesa (-5%)

Confesercenti: tra voglia di festeggiare e attenzione al budget, i toscani scelgono acquisti più controllati


A meno di ventiquattr’ore dal Natale, gli acquisti per la tavola entrano nel vivo anche in Toscana, ma il quadro resta improntato alla prudenza: per la cena della Vigilia, stasera, e il pranzo del 25 dicembre, la spesa complessiva stimata è in linea con il resto d’Italia, in lieve calo (circa -5%) rispetto allo scorso anno. Un dato che racconta due spinte parallele: la voglia di festeggiare, tra tradizioni ed eccellenze della gastronomia, e una maggiore attenzione al budget, con scelte più controllate. A stimarlo è Confesercenti sulla base del consueto sondaggio sui consumi alimentari condotto con IPSOS su un campione di circa mille consumatori.

Il Natale si conferma soprattutto un rito domestico: quasi tre toscani su quattro (72%) trascorreranno le feste a casa propria o da parenti. La dimensione “sociale” resta presente ma contenuta: il 9% sarà a casa di amici. Il fuori casa rimane minoritario: il 5% sceglierà un ristorante o un pubblico esercizio e il 2% una location affittata. Limitata anche la quota di chi lo trascorrerà in movimento (6% tra viaggio e vacanza), mentre l’1% indica altre soluzioni. Resta infine un 5% di indecisi.

Anche quest’anno è la tradizione a guidare le scelte in Toscana: la Vigilia resta legata al pesce, mentre il pranzo di Natale conferma la centralità delle carni, con ricette che cambiano da provincia a provincia. Anche per quanto riguarda i dolci, accanto a torroni, panettoni e pandori, si preferiscono quelli tipici locali, segno che l’identità gastronomica continua a contare più delle mode. L’approccio però è più prudente: si cerca la qualità, ma ottimizzando la spesa e andando a caccia di offerte.

Guardando al budget individuale, la Vigilia resta il momento “più carico”, con una media prevista di 62,02 euro a persona (66,31 euro nel 2024 ), mentre per il pranzo del 25 dicembre la media si attesta sui 57,42 euro, (60,79 euro nel 2024). Nel complesso, per chi organizza, la spesa media stimata tra Vigilia e Natale è pari a circa 119 euro a persona. Ritocchi al ribasso che segnalano una prudenza crescente, su cui pesa l’erosione del potere d’acquisto. Il confronto di lungo periodo chiarisce bene il fenomeno: nel 2015 la spesa media complessiva per le feste era 99 euro, circa il 20% in meno dei 119 euro stimati oggi (Vigilia + pranzo). Ma con un’inflazione alimentare intorno al 34% in dieci anni, a prezzi 2015 la spesa attuale equivale a circa 79 euro.

“In pratica - spiega Nico Gronchi, presidente di Confesercenti Toscana - l’inflazione si è “mangiata” un quinto del panettone. Si spende di più, ma il carrello pesa meno. Pesano le spese obbligate più rigide e l’incertezza, che spinge a tenere un margine per gennaio. Il risultato è un Natale fedele a qualità e tradizione, ma con acquisti più razionali, tra confronto prezzi, offerte e quantità più misurate”.

Fonte: Confesercenti Toscana - Ufficio stampa

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