
Centoventi posti di lavoro a rischio, una linea produttiva che potrebbe sparire, una proprietà decisa a chiudere lo stabilimento quasi due anni dopo aver annunciato importanti investimenti. Non si respira un'aria buona alla Vibac di Mercatale (Vinci), la cui situazione è stata resa nota pochi giorni fa.
Alla base della decisione ci sarebbe una drammatica situazione di bilancio. I sindacati sono scesi in campo e, dopo essersi fatti sentire la scorsa settimana, hanno indetto un sit-in di fronte allo stabilimento di via Provinciale nella mattinata di oggi, lunedì 20 gennaio.
Presenti anche il sindaco vinciano Giuseppe Torchia, le sue omologhe a Empoli Brenda Barnini e a Cerreto Guidi Simona Rossetti e il senatore Dario Parrini. "Questo modo di agire è quasi subdolo, più da 'prenditori' che da imprenditori" sono state le parole che gli operai hanno rivolto a Cgil e istituzioni.
Centoventi persone significa centoventi famiglie in difficoltà, come hanno rimarcato anche le figure politiche presenti. Alcuni lavoratori hanno fatto presente la situazione degli ultimi mesi: "Ci sono stati tagli su tutto. Niente luce, niente investimenti neppure per le cose minime come i bagni. Abbiamo delle famiglie da mantenere, l'azienda non può chiudere".
Vibac ha il corpo principale in Piemonte, è una multinazionale a gestione familiare e ha cinque sedi in tutta Italia. Sembrava che quella in difficoltà fosse a Termoli, ma la decisione drastica è arrivata per Mercatale.
Giuseppe Dentato di Filctem Cgil ha spiegato: "Lo scorso 8 gennaio avevamo fatto una richiesta di incontro con Vibac, pochi giorni dopo ci è arrivata la Pec sulla chiusura. Chiediamo un incontro per discutere la decisione. L'azienda deve ritirare la procedura, non ci fermeremo fino a allora. In quel caso allora ci sederemo a un tavolo e vedremo come muoverci".
In attesta dell'unità di crisi, i sindacati rimangono in allerta: "Auspichiamo che ci convochino, fino allora la vertenza rimane aperta. Ci sarà un presidio quasi permanente".
C'è chi si chiede a cosa siano dovuti i problemi della Vibac, Dentato ha risposto: "L'azienda nasconde la vera grana principale, ovvero l'investimento in Serbia. L'azienda di Agodina doveva fare da traino, ma ha portato tutti nel baratro".
E pensare che nel 2018 vennero annunciati investimenti: "Venne messa in atto la cassa straordinaria per la ristrutturazione aziendale, a ottobre 2019 c'era anche stata palesata la necessità di andare a ciclo continuo". Tutto si è bloccato, ora centoventi persone - centoventi famiglie - sono in attesa.
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