Scuole nella Fase-2, Rossi: "Problema complesso, pensare a sperimentazioni sul territorio"

enrico rossi processo

Sulla questione della ripresa delle attività scolastiche, tema affrontato ieri dal sindaco Brenda Barnini con delle discusse dichiarazioni, si inserisce anche il presidente Enrico Rossi. La sua preoccupazione è una Fase-2 che escluda anche bambini e ragazzi, che non potranno rimanere a casa. Rossi fa sue alcune delle proposte di Barnini, specialmente le sperimentazioni all'aperto. Ecco l'intero intervento di Rossi:

"E i bambini e i ragazzi cosa faranno? Certo, si deve ripartire con cautela e gradualità, attuando rigorose misure di sicurezza, di carattere generale, che noi abbiamo provato a descrivere in un’ordinanza, e poi specifiche, settore per settore e azienda per azienda. Si deve tornare al lavoro, non tutti insieme, in modo mirato, cominciando dalle imprese più esposte alla competizione sui mercati internazionali. Ma ai bambini e ai ragazzi chi ci pensa?

Si sa che le scuole non ripartiranno prima di settembre e che i nidi sono chiusi. Le famiglie come potranno affrontare il problema dell’affidamento dei figli?

L’ong Save the children avverte che il 42 per cento dei minori vive in case sovraffollate e il 7 per cento è vittima di un grave disagio abitativo. Inoltre solo una famiglia con bambini su tre ha un computer e una su dieci un tablet. Oggi in Italia la dispersione scolastica è al 14,5 per cento e potrebbe aumentare. (fonte: il settimanale Internazionale).

La riapertura delle fabbriche e in generale la ripresa del lavoro pone il problema di come fare fronte al problema dei bambini e dei ragazzi che non possono essere certo affidati ai nonni, né può bastare il congedo parentale.

Bisognerà pensare a sperimentazioni sul territorio con parziali riaperture di scuole, soluzioni con piccoli gruppi utilizzando altri spazi pubblici, palestre, strutture dell’associazionismo, spazi all’aperto, campi estivi, micronidi, nidi condominiali e di famiglia. E inoltre: come assicurare il più possibile che insegnanti e operatori non siano contagiati e non possano contagiare?

Il problema è complesso. Dovranno essere ascoltati e coinvolti gli insegnanti, gli operatori e gli esperti, i genitori; sarà fondamentale il ruolo dei comuni e delle regioni. Il governo deve porsi il problema e elaborare linee guida e mettere cospicui finanziamenti. Una cosa è certa: non si può riapre senza avere affrontato anche il problema di cosa faranno i bambini e i ragazzi."

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