La notizia è ufficiale da qualche giorno: Lorenzo Ancillotti è il nuovo direttore del centro studi musicali Ferruccio Busoni. Un incarico importante per il trentacinquenne empolese che, nei prossimi cinque anni, sarà alla guida operativa (la presidente è invece Eleonora Caponi, ex assessore alla Cultura della precedente Giunta Barnini) di questo importante punto di riferimento della cultura empolese.
Sito in piazza della Vittoria nella casa che, il 1 aprile 1866, dette i natali al grande musicista, il Centro nasce con padri illustri, a partire nientemeno che da Luigi Dallapiccola. Siamo a fine anni ‘70, sindaco Mario Assirelli, quando il centro vede la luce inserito dal punto di vista gestionale all’interno della struttura comunale. Alla guida c’è Sergio Sablich, l’autore di quella che ancora oggi è la più importante biografia del musicista di casa nostra.
La vera svolta per il Centro, però, arriva a fine anni ’80, precisamente nel 1986, quando il sindaco Varis Rossi ed il suo assessore alla Cultura Pier Luigi Meacci decidono che è ora di cambiare marcia e di dargli più autonomia. Il 23 settembre viene firmato di fronte ad un notaio da Comune e Provincia il nuovo statuto ed al vertice arriveranno due donne: nel ruolo di presidente Mariapia Albano Pagni che sarà poi assessore alla Cultura nella Giunta Bugli e direttore Talia Pecker Berio. L’attività inizia a crescere ed il centro Busoni diventa con gli anni una struttura d’eccellenza.
La premessa per dire che Lorenzo Ancillotti si inserisce all’interno di una storia illustre e lo fa con l’entusiasmo di chi trasforma in lavoro una passione e ci riesce nella sua città natale
Sì, è una bella responsabilità perché il Centro ha una storia illustre. Nasce su un’onda molto fortunata della musica fiorentina, è forse l’ultimo grande guizzo della sua storia. A lanciarlo furono nientemeno che personaggi come Luigi Dallapiccola, uno dei massimi esponenti della musica europea del ‘900 sia come compositore che come divulgatore e Massimo Mila, in occasione del 50° della morte di Busoni
Con quali finalità?
Non nasce soltanto come ente per l’organizzazione di spettacoli ma anche con finalità importanti come studio, ricerca ed alta formazione
In quale contesto storico-artistico?
Già dagli anni ’50 a Empoli c’era una sezione della celeberrima associazione fiorentina ‘Amici della musica’ che si occupava di organizzare concerti. Il Centro Busoni diventa invece, come detto, un qualcosa di più importante per gli obiettivi che si propone
Obiettivi che fai tuoi?
Sì, vorrei riportare un po’ il focus dell’attività anche su questo, credo che noi non possiamo esimerci dal fare un’opera di divulgazione capillare della musica sul territorio
Diventi direttore dopo una selezione pubblica per titoli ma il tuo rapporto con il Centro è avviato da tempo
Sono anni che ci collaboro. Già nei primi anni di università andavo ai concerti e poi, stringendo legami di amicizia, iniziai a collaborare andando nelle scuole o alla sezione soci Coop per fare guida all’ascolto. Lo facevo per passione e per cercare di inserirmi un po’ in una realtà che, da empolese, ho sempre considerato un orgoglio della nostra città
Arrivi dopo Marco Vincenzi, cosa puoi dire del suo lavoro?
Direi un illustrissimo predecessore, gli devo l’avermi lasciato spazio, cosa che mi ha consentito di imparare il mestiere e come funzionano certe realtà. Il suo grande merito è aver saputo traghettare il centro nel nuovo millennio. Insomma, il rischio che potesse diventare una sorta di museo degli elefanti c’era ed invece Marco lo ha scongiurato non perdendo il contatto col territorio e con una programmazione intelligente, il tutto in un contesto non facile. Noi siamo in coda alle arti e, visto come sono considerate, diciamo che siamo proprio in fondo. Anche questo contribuisce a dire che ha fatto un grandissimo lavoro
A proposito di momenti non facili, anche il tuo non è che sia semplicissimo
Il Covid è stata una vera e propria tragedia umana ed economica e io credo che, per ripartire, la cultura possa e debba avere un ruolo importante per ridare alle persone la voglia di uscire da casa e riprendere a vivere. Non sarà facile perché noto, a livello di governo centrale, una mancanza di visione culturale
Cioè?
Ai Tg e nelle trasmissioni ci si preoccupa più di come far ripartire il calcio piuttosto che i concerti o i teatri e lo dice uno che è abbonato all’Empoli da oltre dieci anni. Così non va bene. Noi crediamo invece che la cultura sia importante e faremo di tutto per dimostrarlo
Parliamo di politica, lasci il Consiglio comunale dopo la precedente legislatura ed un anno di questa iniziata il 26 maggio ma componi un asse della tua ‘Questa è Empoli’ con l’Assessore Giulia Terreni. Un vantaggio per il tuo lavoro?
Sarà bello fare quest’asse con Giulia con la quale abbiamo condiviso questa avventura della lista civica che ci ha dato tante soddisfazioni. Lasciare il Consiglio comunale mi pesa molto, ma è un percorso obbligato e, come ho avuto modo di dire, cercherò di dare ancora il mio contributo. Essere consigliere è stata una delle esperienze più belle e gratificanti fino ad oggi vissute. La politica, quando si fa perché ci si crede davvero, perché si ha una visione dei progetti da condividere, è il regalo più bello che si possa ricevere
E poi nel ruolo di presidente trovi l’ex Assessore alla Cultura Eleonora Caponi
Abbiamo lavorato anni insieme all’interno di un rapporto non solo di collaborazione ma anche di amicizia. Con Eleonora e la struttura cercheremo di preservare l’alta qualità del lavoro fatto nel rispetto della radici che il Centro ha. L’entusiasmo e la voglia di fare non mancano a nessuno, dal Cda a Stefano Donati e Cristina Ammannati, innamorati del proprio ruolo al di là di ogni orario di ufficio, ad un’Amministrazione che sento vicina. Non nascondo di sentirmi molto al sicuro
Dopo le ultime elezioni era circolato il tuo nome anche fra i papabili Assessori, meglio questo ruolo che hai appena assunto o quello nella Giunta Barnini?
Ammesso che la mia candidatura fosse reale, essere assessore non sarebbe stato facile per me per diversi motivi, alcuni anche pratici come il fatto che mi reco spesso a Parigi per motivi di lavoro. Fare l’assessore in una realtà come Empoli richiede impegno costante sul campo ed anche competenze che avrei dovuto acquisire. Questo incarico di direttore del Centro Busoni è il coronamento di un’ambizione nata contemporaneamente al desiderio folle di scegliere la via della musica. Per un musicologo riuscire ad esercitare il proprio lavoro è un fatto veramente inusuale. Farlo nella propria città, soprattutto quando il rapporto con quest’ultima è quello di un amore viscerale, forse anche eccessivo, è un sogno che si realizza. Sono felicissimo
Il comunicato ufficiale della nomina:
https://www.empoli.gov.it/comunicato/lorenzo-ancillotti-nuovo-direttore-centro-busoni
Marco Mainardi
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