Il nuovo ponte di Genova si illumina da Empoli: il quadro elettrico costruito in Toscana

L'illuminazione del nuovo ponte di Genova, inaugurato lunedì 3 agosto 2020 e riaperto al traffico oggi 5 agosto, ha origini empolesi.

Il ponte, che di nome fa San Giorgio, ha sostituito il ponte Morandi crollato in parte quasi due anni fa, il 14 agosto 2018, provocando la morte di 43 persone. Il nuovo Viadotto Genova San Giorgio, progettato da Renzo Piano, lungo 1.067 metri dal costo di 202 milioni di euro, ha ricevuto un contributo nella sua realizzazione proprio da Empoli.

Alla Mazzantini Sauro, ditta con sede nella zona artigianale Carraia, è nato "il quadro elettrico di comando che gestisce tutte le luci del ponte, costruito in una maniera tale da consentire il comando delle luci anche da remoto". A parlare è il titolare, omonimo della ditta, Sauro Mazzantini. L'azienda, nata nel 1995 conta 14 dipendenti e si occupa di montaggio, cablaggio e progettazione di quadri elettrici di grossa potenza di automazione. La ditta empolese lavora per diversi settori, da quello edile al conciario, siderurgico, medico e altri ancora.

Il personale specializzato ha svolto prevalentemente il lavoro di costruzione in officina dove il quadro è stato progettato, costruito, collaudato e spedito nel luogo di destinazione. In questo caso l'arrivo era il ponte San Giorgio, raggiunto con il lavoro della Mazzantini a bordo da Autotrasporti Corsi, un'altra ditta con sede a Empoli.

Com'è nata la collaborazione della Mazzantini Sauro nei lavori per il nuovo ponte di Genova? "Fra i nostri principali clienti abbiamo la Schneider Electric, multinazionale leader mondiale delle apparecchiature elettriche, per la quale produciamo quadri elettrici - come ha sottolineato il titolare Mazzantini, continuando - Il lavoro ci è stato commissionato da loro".

Il quadro elettrico, che come abbiamo appreso è lo stesso che tutti noi ci ritroviamo in casa, solo in dimensioni gigantesche, è stato interamente creato in Toscana e prodotto, collaudato e infine trasportato da due ditte empolesi.

Margherita Cecchin



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